R Classifica 2012 di Simone Coacci

awE naturalE

10. THEESatisfaction
awE naturalE (Sub Pop 2012)

Volano come farfalle e pungono come api, le THEESatisfaction e quello che più colpisce nel loro morbido e solleticante mordi e fuggi è la straordinaria sintonia fra sub-frequenze oniriche ed estroversione dance: piccole schegge che collimano in un mosaico elettro-strumentale le cui tessere paiono sospese, fluttuanti e restituiscono immagini (e vibrazioni) diverse ad ogni ascolto.
Ill Manors

9. Plan B
Ill Manors (Atlantic 2012)

Un ordito insieme potente e raffinato, dove parti strumentali dal taglio alt rock si mescolano ai campionamenti eterogenei, sapientemente incastonati e il brit-hopcantautorale alla The Streets, si accompagna a sonorità soul, reggae, r&b e a richiami street rap provenienti dall’altra sponda dell’Atlantico e dove Plan B, spietato nelle liriche e lucido nella critica sociale, è l’”angry young man” della scena post grime.
Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile

8. DiMartino
Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile (Picicca Dischi 2012)

Uno dei punti più alti toccati da un cantautore italiano nell’ultimo decennio.
Toy

7. Toy
Toy (Heavenly 2012)

La fusione definitiva di shoegaze, post-punk e brit-pop in quello che è probabilmente il miglior esordio del 2012.
Good Kid, M.A.A.D. City

6. Kendrick Lamar
Good Kid, M.A.A.D. City (Top Dawg / Aftermath / Interscope 2012)

Ci sbilanciamo volentieri: Good Kid, M.A.A.D. City, per caratura e spessore, è perfettamente degno di sedere alla destra di "Illmatic" e "The College Dropout", nell'empireo dei classici che segnano un'epoca e dettano le loro regole e condizioni a tutto l'hip hop a venire.
Landing on a Hundred

5. Cody ChesnuTT
Landing on a Hundred (One Little Indian 2012)

Cody ChesnuTT guarda al passato in maniera sempre lucida, personale e rispettosa. Canta usando il microfono di Al Green, rievoca il passo morbido di Marving Gaye, l'uso degli archi in chiave soul e l'anima “cantautoriale” di Oris Redding. Allo stesso tempo non rinuncia al suo eclettismo, sebbene sia contenuto rispetto all'album d'esordio con il chiaro intento di ottenere un disco completo, lineare e intelligibile.
Black Radio

4. Robert Glasper Experiment
Black Radio (Blue Note 2012)

Esemplare commistione di soul-funk anni 70, hip-hop d'autore e jazz d'atmosfera vicina a certe cose di Madlib (ad es. "Madlib Medicine Show 7: High Jazz"). Suonato meravigliosamente, perfettamente incastonato in una elastica forma canzone, con un parterre di ospiti vocali di primissimo livello.
Apnea

3. O. Children
Apnea (Deadly People 2012)

Come eseguire una sintesi perfetta di Sister Of Mercy, Depeche Mode e Bad Seeds alla luce (tenebroso) di un immaginario liquido che potremmo definire dark-soul: ecco a voi “Apnea” dei magnifici O. Children.
An Awesome Wave

2. ALT-J
An Awesome Wave (Infectious 2012)

Un disco dal nitore melodico e dalla qualità compositiva impressionante, quello con cui gli ALT-J proiettano la tradizione folk britannica nell’era post elettronica e frammentaria dei decenni futuribili.
No Love Deep Web

1. Death Grips
No Love Deep Web (Autoproduzione 2012)

“No Love Deep Web” è l’album in cui lo stile musicale del gruppo sublima, trasformando la guerriglia ultrasonica e l’aggressività, lo “shock culturale”, la sottrazione delle forme in un flusso ininterrotto, ipnotico, totalmente astratto. Un ordito elettronico al contempo raffinato e abrasivo, onirico e dinamitardo.