R Classifica 2014 di Daniele Fontani

Ryan Adams

10. Ryan Adams
Ryan Adams (Pax Am 2014)

Tra i Replacements, il vecchio Neil e l'heartland-rock anni Ottanta, sempreverdi e immortali amori musicali del nostro Adams preferito, spunta fuori l'album che Springsteen non è riuscito più a scrivere almeno dal 1987. Ogni brano un possibile singolo-killer (vedi alla voce "Gimme Something Good"), ogni verso della meraviglia folk "My Wrecking Ball" (e a Bruce fischieranno le orecchie) un benedetto, genuino colpo al cuore.
Soused

8. Scott Walker & Sunn O)))
Soused (4AD 2014)

La collaborazione che non ti aspetti diventa il progetto più anomalo e\o inclassificabile di questo duemilaquattordici ormai al tramonto. Walker continua a declamare la sua poetica dell'abisso in "Brando" e "Lullaby", gli incappucciati insonorizzano l'ambiente del Nostro umili, ipnotici e devoti.
Atlas

7. Real Estate
Atlas (Domino 2014)

Un perfetto bignamino del guitar-pop, il secondo lavoro firmato dai newyorkesi Real Estate: Byrds, Feelies e i Pavement dalla polpa più pop in un colpo solo.
They Want My Soul

6. Spoon
They Want My Soul (Anti 2014)

Un pregevole e rinnovato esempio di moderno pop-rock distorto, il miglior Britt Daniel dai tempi di “Kill The Moonlight”. A futura memoria l'eterea melodia di "Inside Out" e il singolo-caterpillar "Do You".
Dude Incredible

5. Shellac
Dude Incredible (Touch and go 2014)

Il Tipo Incredibile è semplicemente lo Shellac migliore che vorresti avere qui, adesso, al tuo fianco, nel 2014: implacabili la titletrack, "Compliant" e "The People's Microphone". Steve Albini vince sempre.
St. Vincent

3. St. Vincent
St. Vincent (Loma Vista/Republic 2014)

Questa volta Annie Clark si piazza sul trono, truccata come una spiritata creatura burtoniana, e sembra dirci: guardate che l'art-pop come lo faccio io oggi non lo fa nessuno\a. Brani come "Birth In Reverse" e "Regret", una personalissima via postmoderna a Talking Heads, Prince e certi sfuggevoli anni ottanta electro, dimostrano che ha ragione.
To Be Kind

2. Swans
To Be Kind (Mute 2014)

Michael Gira continua a indagare luce e oscurità umane in un nuovo, torrenziale, infettivo e totalizzante doppio album di straordinaria lucidità. Un altro step artistico fondamentale di una carriera irripetibile.