R Classifica 2014 dei recensori (pagina 3 di 5)

Our Love

30. Caribou
Our Love (Merge 2014)

Daniel Snaith, alias Caribou è un genio e sa cogliere le direzioni in cui tira il vento. Le intuizioni dell'elettronica da tre anni a questa parte fluiscono nel suo nuovo lavoro, rielaborate dal suo tocco gentile e miracoloso. Dopo "Swim", "Our Love" lo conferma come uno degli artisti elettronici più in vista, le sue canzoni lo confermano come autore sopraffino. "Our Love" e "Can't Do Without You" entrano di diritto nell'olimpo sonoro del 2014, col loro mix di IDM e garage. Il punto dell'elettronica odierna è in quest'album.
Occult Delight

29. Mode Moderne
Occult Delight (Light Organ 2014)

Disco che ho ascoltato talmente tante volte da averlo letteralmente consumato. Post punk stile anni 80 non innovativo ma accattivante come pochi.
Behind The Sun

28. Motorpsycho
Behind The Sun (Stickman Records 2014)

Ad un gruppo con venticinque anni di attività sul groppone non si può chiedere granché. Ma i Motorpsycho non sono un gruppo qualsiasi: sono i tre (+ uno) bellissimi alfieri dell'Apocalisse, i paladini dell'hard rock scandinavo, i pittori di strabilianti quadri psichedelici in movimento. Vecchi indie rocker alla ricerca del prog. Behind The Sun è il disco che non ti aspetti, il colpo sotto la cintola, la stretta al cuore e lo schiaffo in pieno volto. Un pugno di melodie memorabili, canzoni da serbare con cura, riff devastanti e l'onestà di chi, per la sola passione di suonare, proprio non riesce a tradire. Un manifesto di fedeltà a sé stessi e al proprio compito che ammalia, commuove, convince.
Dude Incredible

27. Shellac
Dude Incredible (Touch and go 2014)

Il Tipo Incredibile è semplicemente lo Shellac migliore che vorresti avere qui, adesso, al tuo fianco, nel 2014: implacabili la titletrack, "Compliant" e "The People's Microphone". Steve Albini vince sempre.
Vengeance Bourbon

26. Kazuki Tomokawa
Vengeance Bourbon (Modest Launch 2014)

E' un po' come essere giapponesi e scoprire l'esistenza di Fabrizio De André.
Aldous Harding

25. Aldous Harding
Aldous Harding (Lyttleton Records 2014)

Come si fa a resistere ad Hannah Harding? Come si può ignorare una che ti fissa con un cappello da baseball della Liquor Centre sulla testa e uno sguardo carico di ansia e fragilità? Cosa le sarà successo? Le hanno rubato il camion? Sta andando a fuoco la legna sullo sfondo? E che musica farà, una così? Punk? Cover delle L7? E secondo voi lo sa che – pur negando a se stessa ogni traccia di femminilità – a noi sembra bellissima?
C'mon Tigre

24. C'mon Tigre
C'mon Tigre (Autoprodotto 2014)

Jazz, blues, psichedelia, world: un miracolo con sembianze da africano, e il piacere fisico dalle chitarre più eccitanti dell’anno.
To Be Kind

23. Swans
To Be Kind (Mute 2014)

Michael Gira continua a indagare luce e oscurità umane in un nuovo, torrenziale, infettivo e totalizzante doppio album di straordinaria lucidità. Un altro step artistico fondamentale di una carriera irripetibile.
Ryan Adams

22. Ryan Adams
Ryan Adams (Pax Am 2014)

L'America di Ryan Adams è inquieta e provinciale ma dalle larghe vedute, intimamente conservatrice ma ancora capace di far leva su slanci universalistici. E il suo ennesimo disco è un piccolo gioiellino di cantautorato heartland rock che, pur facendo leva su un linguaggio riconoscibile (che va dallo Springsteen più classico all'alt-country, passando per il folk), si connota di un'espressività del tutto contemporanea, in grado di connettersi con la sensibilità di un'intera generazione. Ryan Adams ci parla di spaesamento, di perdita, di parole che non vengono fuori. Parla però anche di rivalsa e di averne piene le palle di arrendersi. E lo fa creando un'epica dimessa, intima. Lo fa con la stazza di un grande autore. Poco da fare, Ryan Adams ha sfornato un classico.
Luminous

21. The Horrors
Luminous (XL Recordings 2014)

Padroni indiscussi della scena neo-psichedelica inglese, gli Horrors confermano il loro ottimo stato di salute con un disco strepitoso, che rinnova una proposta, finora, mai arrestatasi. Il sound si arricchisce di una presenza massiccia di componenti electro che vanno ad aggiungere scintillanti cromature alle nebulose soniche di cui la band è somma domatrice. Composizioni in continua espansione, stratificazioni sovrapposte di chitarre e tastiere trattate, manipolazioni di sequencer, squadrature kraute e aperture su spazi siderali. Gli Horrors sono i nuovi corrieri cosmici.