Eluvium
False Readings On
Prendete un foglio bianco e una penna nera: rappresenteranno lanno che sta per lasciarci ed il suo giudice implacabile. Posizionateli davanti a voi. Chiudete gli occhi per qualche secondo, giusto il tempo di riordinare i pensieri. Tracciate un segno sul foglio, in modo che ne derivino due colonne uguali. Ora siete diventati Robinson Crusoe: a sinistra troveranno spazio gli eventi negativi, a destra quelli positivi. Prevedibilmente, i primi tenderanno a soverchiare i secondi: verrà allora il momento di concentrarsi e di opporre, ad ogni disgrazia della Quotidianità universale che ci assilla, una gioia di cui ci ha gratificato unaltra quotidianità la nostra, personalissima, inalienabile. Non sarà un compito semplice, ma è un compito indispensabile. Non occorre nemmeno ascendere ai massimi sistemi: bastano minimi avvenimenti, ma significativi per ciascuno di noi linesprimibile nulla tra un fiore colto e laltro donato, il fiore di u tra Dio e il mendicante, la fenice di un nuovo progetto che rinascerà dal torso combusto del nostro amato sito. Quanto deriverà dalla collisione extradimensionale tra situazioni di polarità opposta avrà il suono candido e la consistenza impenetrabile di Posturing Through Metaphysical Collapse, il lungo e rumorosissimo drone (ma di un rumore estatico, incantato, drammatico) che, sontuoso, pone fine alla complessa narrazione di False Readings On, settimo full length di Matthew Cooper.
Se, come già a proposito del s/t dei Mirrors For Psychic Warfare, osservare in diretta la post-realtà ha rimpiazzato in orrore i peggiori incubi distopici del secolo scorso, non rimane altro che ripartire dal basso, modificare il proprio centro di gravità, avvicinarsi al cuore del discorso con una propria risposta. Eluvium giustapponendo come mai prima dora ambient e classica contemporanea, musica sacra e minimalismo, in un immaginifico punto di intersezione tra Arvo Pärt, William Basiński e Stars Of The Lid chiude un biennio per lui intensissimo con il suo migliore disco dallirraggiungibile Copia (di cui festeggeremo il decennale fra qualche giorno). È un distacco quasi ascetico, quello che innerva lascolto di False Readings On: il sentimento di fluttuante, meravigliosa atarassia che pervade la contemplazione di un candido monolite. Liberatosi da ogni cannibalica ansia da antologismo, dopo lenciclopedica summa di Nightmare Endings (2013) e il ricchissimo cofanetto in sette vinili di Life Through Bombardment Vol. 2 (2016), Eluvium trova la propria quadra in un platter di abbacinante nudità. A partire da Strangeworks, uno scheletrico requiem intonato sotto le navate dellHallgrímskirkja, sino alla toccante Beyond The Moon For Someone In Reverse (con armonie corali che toccano nel profondo e scuotono lanima), dal breve inciso plunderfonico della title track alla femminea aura lirica che fende le sparse note di pianoforte in Regenerative Being (come se Jacaszek potesse scindere i concetti di ricordo e rimembranza), dalla soffusa sonatina in slow motion di Individuation ad una tortile Fugue State trasfigurata da sovraincisioni vocali e da friggioni noise, dallimpalpabile natura morta di Movie Night Revisited alle struggenti malinconie dualistiche di Rorschach Pavan (bordoni di archi tra melodie romantiche e sfregi harsh, immaterialità vs. concretezza), tutto va a comporre un quadro in cui la comunione degli opposti, anziché impazzire in unemulsione o dar vita ad un amalgama, crea una perfetta soluzione.
Anche la redenzione paventata da False Readings On si costruisce grazie a piccoli gesti. Due mesi dopo la release del disco, Cooper ha contribuito al progetto umanitario di UNHCR e ACLU con lintenso inedito Unity Engrossed Forever Supposedly, i cui proventi saranno devoluti a scelta alla causa dei rifugiati o a vari progetti di natura ambientale. La colonna di destra non si allunga vistosamente come quella di sinistra: eppur si allunga. Valga come migliore augurio possibile verso un 2017 già segnato dallincertezza a tutto tondo.
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