Ergo
As Subtle as Tomorrow
Nel mondo Ergo contano i dettagli. Ed i silenzi. Ogni accordo di pianoforte, ogni nota emessa dal trombone, ogni colpo di bacchetta sul rullante suonano essenziali, inevitabili. E labilità del trio, composto dal trombonista Brett Sroka, dal batterista Shawn Baltazor e dal pianista Sam Harris, qui alla quarta prova, risiede nellassemblare ogni minimale frammento della struttura musicale per creare affreschi vasti e quieti, creature sonore dalla apparente immobilità, sotto la cui superficie si agitano fremiti ed intermittenze, ombre inquietanti e sprazzi di luce conciliante.
Ispirato e titolato con i versi di una poesia di Emily Dickinson, As Subtle as Tomorrow, risulta difficilmente catalogabile se non ricorrendo alla gamma di sensazioni individuali che ognuno può provare allascolto: le categorie musicali richiamate possono riguardare il jazz, campo da cui proviene il leader, la classica contemporanea e lambient, ma si tratta di approssimazioni poco significative per una musica che riesce a trasmettere e comunicare molto con economia di mezzi espressivi ed uso sapiente del silenzio e della rarefazione.
Un risultato ottenuto tramite la rielaborazione elettronica in tempo reale dei suoni generati dagli strumenti acustici, che conduce lascoltatore sulle tracce degli artisti fonte d ispirazione per Sroka, da Stockhausen a Terry Riley via i Sigur Ros e Aphex Twin, ma assicura identità ed intenti originali, ben oltre i confini ed i generi citati.
Le sette tracce del cd costituiscono una sorta di suite legata dai versi della poetessa inglese che titolano ogni sezione : As Tomorrow mostra e subito occulta un motivo tematico ricorrente, avvolgendolo in una nebbia elettronica, mentre la ritmica avanza indolente, A Warrant proietta ombre aliene tramite le note scandite e riverberate dal pianoforte, As subtle conduce fra le stelle un sofferto tema del trombone, che That Never Came, riprende incorniciato dentro un ostinato del pianoforte gradatamente mutante in un gorgo di specchi e rifrazioni elettroniche, A Convinction è un flusso ritmico in tempo dispari, una sorta di grottesco e giocoso gioco di carillon, Yet But alterna sospensioni e silenzi con un andamento di marcia, e nella conclusiva A Name convivono in antitesi melodia e sezioni astratte.
Cè qualcosa che mi affascina nel tema dello spazio e del silenzio abbinato a melodie attraenti spiega Sroka - sono interessato alla musica ambient che conduce ad Arvo Part e John Cage, e che incorpora ampi spazi di silenzio. Potrebbe essere una risposta al jazz iper-tecnico che si suona oggi, pieno di cose che succedono ad ogni istante.
Una chiave di lettura interessante, ed un viatico per avvicinarsi ad unopera in grado, come poche altre, di avvolgere ed ammaliare i propri ospiti. Sfiorando la profondità.
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