Crimea X
Another
Bella notizia che anche in Italia si sia tornati a fare elettronica di qualità, in forte sintonia con quanto accade là fuori. Il che vuol dire, di questi tempi, una dance progressiva, con derive ambient incrociate a unattrazione balearica di ritorno, via pezzi medio-lunghi che si trasformano in crescendo pieni di fantasia e di synth pronti a rovesciarsi gli uni sugli altri, con inserti strumentali spesso fai-da-te come nella migliore tradizione new wave (qui, tra gli altri, una kalimba suonata dentro una pentola post-tortelli di zucca: uh!).
Roba che fuori dai nostri confini fa gente come Blondes, John Talabot, Scuba, e che in Italia i più bravi a fare sono i Crimea X, ossia DJ Rocca (già Ajello e Maffia Soundsystem) e Jukka Reverberi (Giardini di Mirò), con laiuto fondamentale in fase di produzione, ma non solo, di Bjorn Torske (già dietro, tra gli altri, i Royksopp). Another, loro secondo disco, infila una serie di pezzi davvero notevoli, che prendono il calore melodico di certo ibizismo che ormai solo in Scandinavia sanno fare (splendida Haunted Love: Memory Tapes in una cascata di pastelli dance) e lo infilano in un tessuto di beat bello solido (loro dicono Kraftwerk), sul quale da house 90s si ritrova spesso un ricamo di voce, minimale ma quasi sempre azzeccato.
Dalle screziature lounge di Essential (con flauto) allelettronica rétro di Dream Is Gone e Portable Water (Com Truise), dai bassi italo fasciati di effetti spaziali e poi tropical della visionaria I Feel Russian (certo: disco registrato a Correggio e band di Cavriago) alla gloria chill out finale di Summer Rain, si viene tramortiti da una valanga di effetti in continua metamorfosi, da caleidoscopio. Disciplina sovietica e fantasia. E sono pochi i minuti, sui 60 totali, ad apparire superflui.
Da ascoltare, e, possibilmente, ballare. E da avere, anche per il bel concept mollettesco di Andrea Amaducci.
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