Rihanna

Talk That Talk

Rihanna ha quel talento che serve ai piani alti del commercio musicale: quel talento raro di trasformare in oro anche la più stupida (e sono tante) delle note che le passano in testa; quel talento che rende hit ammazza-classifica canzoni che, nel loro susseguirsi in album, stancano in poco tempo, ma che ascoltate nei clubs e nelle discoteche urbane catturano il bacino e le spalle in un battito di ciglia. Rihanna è la Madonna dei nostri tempi, con molta meno classe e carisma, ma con la capacità in comune di reggere ogni anno il peso della pressione mainstream e, ogni anno, dimostrarsi regina inconstrastata della dancefloor.

Rihanna è anche e soprattutto tre Rihanna: quella urban-disco che alterna vocalizzi acuti, slang eccentuato oltre i limiti, che poi passa elettronicamente alle sovrapposizioni alterate di voce, echi al riverbero ed esplosioni house frastagliatissime ("Where Have You Been" e "We Found Love" gli apici del disco che balleremo ad oltranza, e "Cockiness (love it)" passabile esperimento porn-techno tutto controtempi e pause spezzettate), quella r'n'b tra basi soft delle drum machine, crescendo timbrici e beat obliqui dei synth (la mediocre "You Da One", la brutta collaborazione venata hip-hop con Jay-Z in "Talk That Talk", l'appena decente "Watch 'N' Learn", che si districa tra movimenti synth al cristallo in 4/4 e voce ad altissime frequenze), e infine quella pop-oriented più melodica e distensiva ("We All Want Love", noioso esercizio vocale a toni ripetuti, e "Drunk On Love", costruita sull'intro degli XX e interessante quasi esclusivamente per questo). Troppa poca carne al fuoco per quanto riguarda i singoli (alcuni davvero mosci, molto meglio "Loud" in questo senso), e davvero troppi sbalzi musicali da un genere a un altro senza il minimo filo conduttore.

Rihanna, quindi, è tanto brava nella dimensione dei singoli – specialmente nella sua 'prima anima' discotecara – quanto inconcludente e confusionaria negli album. Meglio che si concentri di più su un tipo preciso di musica, se vuole continuare con gli album, o al limite si dedichi a certi remix goderecci che centreranno in pieno il gradimento dei più.