Fort Romeau
Kingdoms
Da essere il distaccamento elettronico della Not Not Fun, la 100% Silk amministrata da Amanda Brown sta diventando una delle etichette di punta della nuova ondata house. Cuticle, Maria Minerva, Ital sono alcuni dei nomi con cui, l’anno scorso, era partito questo progetto, inizialmente solo via 7’’, legato a un rilancio retromaniaco della house tra ’80 e ‘90. Ora l’asticella degli artisti si sta alzando (l’ultimo Mi Ami lo dimostra), e le cose si fanno sempre più interessanti. Dimostrazione ne sia “Kingdoms”, l’opera prima di Mike Norris, tastierista dei La Roux, ben noti per l’omonimo disco spaccaclassifiche del 2009. Dal mainstream all’underground della coolness USA. Reami diversi, ma non così tanto.
Gli umori deep house in alta fedeltà del disco invitano sfacciatamente allo sfrenamento da pista, su rifiniture smooth da sabati sera tardissimi (Wolf + Lamb) e celebrazioni posh agghindate a lustrini (Voices of Black), con immaginario modaiolo medio-alto rilanciato dalla stessa copertina e dai decori glammosi del sito 100% Silk (seta, appunto, mica cotone). Glamorous house, dicono alcuni, hipster altri. Suoni rigogliosi, beat in caduta libera, synth solo leggermente glassati di vintage, samples vocali a creare il tormentone melodico, bassi preponderanti (la title-track), stop’n’go che urlano al dancefloor. Come già Teenage Fantasy e Blondes (sentire “Some of Us Want for Nothing” per credere), ma con un taglio a presa più immediata, e sempre ricordando che tanta sfarzosità nasce da una ben nascosta etica DIY.
Insomma, è house nata in casa, ma in controtendenza rispetto agli istinti shittosi, ipnagogici e dintorni, ora l'attitudine è di pittarsi in hi-fi, mettersi in ghingheri tanto cheap quanti chic, fare gli splendidi con poco. “Jack Rollin’” e “Say Something”, in questo senso, sono due gioielli, ma non scherza nessuno degli otto pezzi di "Kingdoms", dalle campate chill-out di “Nights Bridge” alle linee scure di “One Night” (con spruzzi dubstep post-Zomby) e “I Need U” fino alla festaiola “Theo”. Tutto fatto con un vecchio laptop e un synth.
«Everytime I wake up and go out, there’s always music» è il refrain di “Theo”. Musica tipo questa, certamente.
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