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R Recensione

7,5/10

Stumbleine

Spiderwebbed

Emerso dalla sempreverde scena elettronica di Bristol, il producer Stumbleine si è presentato nel 2012 con questo disco, “Spiderwebbed”, dopo una manciata di EP autoprodotti e alcune fortunate collaborazioni con ASA. Attingendo a piene mani dalle declinazioni dubstep dell’ambiente inglese e dalle più originali tendenze glo-fi e shoegaze, Stumbleine è riuscito a confezionare un disco accattivante, fresco, in totale sintonia col sound che oggi va tanto di moda, quella chillwave che sta facendo la fortuna di Burial, Gold Panda, Neon Indian e Cocteau Twins. In questo disco Stumbleine riesce a mettere in scena un caleidoscopio musicale di tutti questi generi targati UK, fratturando beat e synth, distorcendo chitarre e linee vocali. Nei mixdown di “Spiderwebbed” i suoni sembrano sempre sospesi, aerei, e in lontananza rumori di foresta e di lago, in un sincopato trascinarsi di ritmi e groove. A rendere tutto magnifico sta l’effetto threshold, che per intendersi è quel particolare effetto digitale presente nei compressori che permette in automatico di livellare la soglia di uno strumento quando un altro suona troppo forte o troppo piano.

Il disco parte con “Cherry blossom” in uno stupendo ritratto di fiori e giardini, con la città febbricitante attorno, e subito entriamo in uno swing metropolitano di fortissimo impatto emozionale: i sintetizzatori sono morbidi, suadenti, gentili; il beat si muove lento e sinuoso tra le righe di un cantato talmente filtrato da far pensare al coro delle bambine. Il sogno urbano continua sulle note di “If you”, in un afflato di chitarre accennate che lasciano sempre più spazio all’intelligent dance music della sezione ritmica. Scintillante “Capulet”, con una trama nettamente più r’n’b o, come si diceva dieci anni fa, 2-step, per porre l’accento sul lato eminentemente elettronico del rhythm’n’blues. “The beat my heart skips”, featuring CoMa (alias Simon Rees), tra i pezzi migliori del disco, intona un motivetto angelico sulle rimembranze di un’elettronica analogica, tanto che il confronto con i Memoryhouse di “The slideshow effect” è a rigor di logica. Le vocine filtrate tornano nella cadenzata “Honeycomb”, talmente chill da apparire ingenua; tornano pure gli spettri in “Solar flare”, traccia gemella di “Capulet” dal sapore più amaro, tra tamburini virtuali e frammenti di voce, pad eterei e beat sporchi. La voce molto femminile di Steffaloo viene in soccorso di Stumbleine nella cover di “Fade into you” della shoegazer Mazzy Star: il rock appena sussurato del brano originale rimane sussurrato, ma si colora di elettronica, tra sottilissime linee di synth che si incastrano alla perfezione nel ricamo armonico. Quando arriviamo a “Kaleidoscope” il ritmo diventa incalzante e le vocine filtrate, che non c’hanno mai abbandonato durante l’ascolto del disco, tornano con maggior foga; il pezzo è bellissimo, tra intonature dubstep e decolorazioni garage. Dopo “The corner of her eye”, raffinatissima traccia in bilico fra romanticismo e melanconia, “Spiderwebbed” si chiude con “Catherine Wheel”, performata assieme a Birds Of Passage (alias Alicia Merz), in un commiato dronico che pian piano sale fino a diventare qualcosa di stupendamente attraente e straziante.

Stumbleine ha fatto centro: la sua musica è affascinante, moderna, avvolgente. Anche se il glo-fi non durerà in eterno, è bene per ora portare questo sottogenere alle sue estreme conseguenze, e credo che questo produttore britannico lo stia facendo con indicibile caparbietà e grande talento, mischiando con fine gusto tutto quello che la sua città ha saputo offrire negli ultimi venticinque anni al rock e all’elettronica.

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andy capp 5,5/10

C Commenti

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REBBY alle 9:27 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

"quella chill-wave che sta facendo la fortuna di Burial, Gold panda, Neon indian e Cocteau twins"

Questa frase mi lascia assai perplesso, potresti spiegarla meglio Francesco?

Di Burial io ho solo Untrue (che non mi è piaciuto e sembra un problema mio, pazienza, non è questo l'argomento) e non mi pare stia facendo fortuna con la chill wave, ma magari sbaglio visto che non conosco (seguo) bene tutta la sua produzione.

Dei Cocteau twins invece possiedo quasi l'intera discografia (li adoro eheh) tra vinili (soprattutto) e CD e non mi sembrano così affini agli altri tre nomi citati (vabbè immagino che sia anche possibile che questi ultimi potrebbero anche essere loro fan e dire di ispirarsi a loro, del resto al giorno d'oggi quando si parla di musica a tutti piace tutto). Si sono riformati ed ora fanno fortuna con la chill wave? O intendevi dire che l'hanno fatta in passato? Con quali opere secondo te?

Grazie per la delucidazione.

mendustry, autore, alle 13:34 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

Stumbleine ricorda molto i nomi suddetti per quell'aria di sospensione che riesce a imprimere ai suoi synth. Burial ha un sound decisamente UK, tra garage e dubstep, fin dall'esordio eponimo; e quando parlo di fortuna non parlo certo di grande pubblico, ma dell'entusiastica accoglienza che la critica ha riservato spesso ai suoi dischi. Per quanto riguarda i Cocteau Twins, certamente la citazione sarebbe dovuta esser più complessa (e le recensioni lunghe sono noiose), ma in Stumbleine c'è sicuramente un'influenza decisamente "dream" (non lontanissima da "Lullabies to Violaine"). Per quanto riguarda infine la definizione di "chillwave", come tutte le definizioni musicali, difetta di completezza ma perlomeno può aiutare l'ascoltatore a comprendere il guazzabuglio di contaminazioni tra synthpop, new wave, ambient ed elettronica. E il problema definitivo rimane questo: è meglio ascoltarla la musica che giudicarla.

REBBY alle 16:30 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

Ma certamente che la musica è meglio ascoltarla (e credo ancor di più suonarla) che giudicarla, inevitabile però che una volta ascoltata, anche senza scriverne o parlarne, la si giudichi (ed inutile che lo dica a te, Ciccio, che da una vita di dedichi a recensire album oltre che a suonare musica). E più la si è ascoltata e conosciuta, più si diventa, per definizione, competenti.

I Cocteau twins sono uno dei gruppi che io ho ascoltato di più nella mia (ahimè già lunga) vita. Dire i Cocteau twins di Lullabies to Violaine significa dire i Cocteau twins di tutta la loro carriera, in quanto questa non è altro che una raccolta di 45 giri (perlopiù EP che io ho acquistato appena usciti) che loro hanno inciso dal 1982 al 1996, tra un LP e l'altro.

Perdonami, ma la definizione sintetica (no non ti sei dilungato a descriverla, ma essa viene comunemente usata per definire altre band di formazione più recente di cui qui si sono dimostrati molto competenti, ad esempio, il Target ed il Los) di chillwave per definire la loro musica a me sembra forzata ed (oggettivamente?) inesatta.

Poi che a te Stumbleine ricordi i nomi citati ovviamente non lo discuto, sia perchè e una tua sensazione soggettiva, sia perchè non conosco (non ho ascoltato) l'album da te giudicato.

loson alle 17:36 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

"E il problema definitivo rimane questo: è meglio ascoltarla la musica che giudicarla" ---> Assolutamente. Però, consentimi, condivido anch'io le perplessità di REBBY per quella frase. Dire che Stumbleine ricorda Burial e Cocteau Twins è una cosa, ma dire che questi hanno cavalcato l'onda chillwave è un'inesattezza abbastanza evidente (tanto più nel caso dei Cocteau Twins che non incidono da quasi vent'anni). Forse è la frase ad essere stata formulata male, non so...

mendustry, autore, alle 18:49 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

Con i Cocteau Twins ho scatenato l'inferno... comunque ok, forse è stata una frase infelice: non avrei dovuto metterli nel calderone, chiedo venia!!! Non sapevo che i CT avessero fan così agguerriti...

REBBY alle 19:04 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

Macchè inferno, coi Cocteau twins al massimo si può parlare di paradiso eheh

sicuramente è stata una frase infelice, capita a tutti eh ghgh

ti fa onore ammetterlo

loson alle 21:24 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

Ahah, no ma io mi riferivo tanto ai per la par condicio

loson alle 21:26 del 22 gennaio 2013 ha scritto:

* "tanto ai CT quanto a Burial" scusate m'è partito l'invio senza preavviso