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R Recensione

7/10

The Polish Ambassador

Future, Sex, Computers

"The Polish Ambassador è un amorfo girovago dello spazio intergalattico che compone musica sintetica per appagare la sua essenza non umana. Le sue creazioni vivono in una dimensione che gli umani non possono comprendere. Sono eterne e in continua espansione, e per lui è impossibile sapere dove una 'traccia' inizia o finisce. Quelli del suo pianeta capiscono tutto questo, ma per far sì che i suoi messaggi raggiungano il pianeta Terra è costretto a produrre questi miseri oggetti chiamati 'album'. Un software, da lui sviluppato, lo avverte ogniqualvolta il Continuum di Creazione degli esseri umani ritengono i suoi lavori una 'nuova traccia'".

 

Questo è quanto sta scritto nel suo sito ufficiale. In realtà The Polish Ambassador è semplicemente il californiano David Sugalski, ma in quanto a stramberie non ha comunque nulla da invidiare a un venusiano. Negli anni passati, divertendosi coi sintetizzatori tra synth-pop e chiptune, ha tirato fuori 3 album. Oggi approda finalmente ad una major, la 1320 Records, con Future, Sex, Computers, probabilmente il suo lavoro più eclettico. Tra giochi bbreak su basi electro-hop (Quantum Peeps), combinazioni cut'n'paste che DJ Rashad apprezzerà (Straight Blimpin'), scherzi in salsa fusion/lounge (Interdimensional Lounge Music), astrazioni funk su scala Nintendo (Erotic Robotics), aberrazioni drill'n'bleep (Lightening For Anyone) e ogni sorta di irriverenza robotica, il disco è in sostanza un lavoro di sperimentazione, che vuole mostrare il lato più genialoide dell'autore.

 

Più che ingraziarsi certa dance o tessere ammiccamenti pop, stavolta Sugalski preferisce disegnare enigmi per la geek generation. L'album è efficace soprattutto in termini di stravaganza, un'attitudine che forse vien pagata con una minore fruibilità per l'ascoltatore. Ma magari in una galassia più sviluppata sarà boom di vendite.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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thinwhiteduke (ha votato 7 questo disco) alle 12:44 del 16 giugno 2011 ha scritto:

felice di averlo scoperto