R Recensione

8/10

Chrisma

Hibernation

Nel panorama musicale italiano dei' 70 i Chrisma si posero al di fuori dei canoni consolidati  ed accettati dal grande pubblico ( il progressive-rock  e successivamente i cantautori ) inventando praticamente la new-wave nostrana.I consensi di critica furono eccellenti, meno quelli commerciali anche se il loro monicker sarà sempre comunque conosciuto anche grazie a molte apparizioni televisive.

Dopo i trascorsi Beat con I New Dada Maurizio Arcieri si trasferisce a Londra proprio nel momento in cui sta eplodendo il fenomeno punk : il contesto in cui si trova non mancherà di influenzarlo e dargli nuove idee anche se l'esordio "Chinese Restaurant" è già oltre il punk stesso e risente di forti impulsi mitteleuropei, non a caso verranno ringraziati i Neu! nel brano finale "Thank You".

"Hibernation" è invece il loro apice creativo,  il trionfo dell'algida elettronica, dei suoni sintetici dell'uomo macchina, un suono fiorito dal ghiaccio che deve molto ai Kraftwerk più romantici.Come il precedente, il disco è prodotto dal fratello di Vangelis ( Niko Papathanassiou ) e si presenta con una copertina molto raffinata opera di Mario Convertino."Aurora B" è indiscutibilmente il capolavoro dell'album, brano pregno di un'atmosfera decadente da cui fu tratto fra l'altro anche un video-clip e chi si contraddistingue per la voce erotica di Christine Moser che caratterizza anche l'ottima "We R.".

Un abisso sembra dividere questa musica dal contesto italico dell'epoca, i Krisma erano decisamente avanti anni luce e non sfiguravano al confronto con le contigue produzioni europee.

"Vetra Platz" è un altro dei picchi di questo capolavoro, una lunga cavalcata elettronica degna dei migliori Kraftwerk che racconta lo svolgersi della vita in questa celebre piazza di Milano.Da segnalare anche le trascinanti "Calling"  e "Gott Gott Electron", brani contraddistinti da un dirompente furore post-punk e  la sexy-song "Lover" con ancora la voce suadente della Moser in evidenza

Furono bollati come nazisti dall'allora pubblico giovanile di sinistra per via del look e del "sound" marziale, cosa del tutto falsa che alienò loro molte simpatie.L'ottusità dei discografici italici  fu un altro fattore che penalizzò la loro carriera.Maurizio Arcieri ha comunque avuto sempre un grande coraggio ed è sempre riuscito a restare a galla in un mondo discografico dominato dai pescecani.Le recenti ristampe in cd dei primi lavori, escluso per cause incomprensibili "Clandenstine Anticipation", dovrebbe essere uno stimolo per avvicinare le nuove generazioni che ascoltano il nuovo indie-rock italiano alla loro musica.

V Voti

Voto degli utenti: 8,1/10 in media su 5 voti.
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Cas 8/10
loson 8/10
Lepo 8,5/10

C Commenti

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TheManMachine (ha votato 9 questo disco) alle 12:37 del 7 novembre 2008 ha scritto:

Tra questo e "Chinese Restaurant" non saprei quale scegliere. Forse "Hibernation" è caratterizzato da sonorità appena più morbide, anticipatrici dell'avvicinamento al synth pop propriamente inteso che si compirà in "Cathode Mamma" (1980), con il moniker mutato in Krisma. Ma sono entrambi risultati di prim'ordine, talmente in anticipo sui tempi per l'epoca da risultare notevoli e attuali ancor oggi. Sconvolgente l'evoluzione/rivoluzione compiuta da Maurizio Arcieri nel proprio modo di intendere e comporre la musica dai New Dada al nuovo progetto con la sua fan, divenuta poi sua moglie, Christine Moser.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 18:27 del 24 novembre 2008 ha scritto:

Storico. "Chinese Restaurant" è anche meglio, a mio avviso: 7,5 a questo e 8 al secondo, via...

Lepo (ha votato 8,5 questo disco) alle 16:21 del 30 gennaio 2015 ha scritto:

RIP Maurizio... Leader di quella che per me è la più grande band new wave italiana