Colleen
Captain of None
Di tutti gli album prodotti dalla francese Cécile Schott (in arte Colleen: da recuperare almeno The Golden Morning Breaks, Leaf, 2005), questo è forse quello dove l'elettronica è più accessoria che mai. Eppure riesce difficilissimo considerare Captain of None un lavoro acustico. Il senso della ripetizione, gli arpeggi di viola da gamba moltiplicati, reiterati e riverberati, gli strati di riverbero e delay: ogni cosa è trattata e alterata grazie all'apporto di pedaliere e loopstation, per un collage sonoro dove tutto, anche un elemento classico come la viola, viene ricontestualizzato all'interno di una cornice innovativa e dreamy.
Il dittico iniziale, composto da Holding Horses e dall'incantevole I'm Kin, è esemplificativo del modus operandi scelto dalla Schott per questo album: la viola tratteggia una linea di basso mentre gli accordi si susseguono in loop circolari, come fossero prodotti da un arpeggiatore sintetico. Un'operazione minimalista che riesce però a rivelarsi densa e ricca, come dimostra il risultato di I'm Kin, tra intricate spire di viola e linea vocale eterea. La magia si ripete in diverse occasioni: nella straniante Salina Stars, giocata sul dialogo tra un basso tondo e grasso e gli strati aleggianti di diamonica, nell'ambient pop alla Grouper di Lightouse, impreziosita dagli elegantissimi ricami di viola, o ancora nell'armonia tra il motivo giocoso del tema di basso e le linee moltiplicate dal delay -quel suono secco e legnoso e al contempo estremamente limpido- di Soul Alphabet.
Un viaggio oltremodo stimolante lungo il quale Colleen trasforma e rilegge per l'ennesima volta i canoni classici per offrirci un piccolo gioiellino di espressività onirica e sperimentale. Con un tocco educato, mai sovraccarico (si prenda il dub elegante di Eclipse, o la densità dei riverberi che fluidificano gli incastri dei vari elementi nella title track), e un'organizzazione dei brani di stampo minimale e concretista, Captain of None è un balsamo distensivo dalle sfumature e fragranze molteplici. Da provare.
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