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R Recensione

7,5/10

DJ Koze

Amygdala

Se hai alle spalle tredici anni di apprezzatissima carriera in ambito elettronico e decidi di venirtene fuori nel 2013 con un disco che vanta collaborazioni con Caribou, Matthew Dear, Apparat e altri ancora, già sono pochi i dubbi sulla qualità del lavoro che hai realizzato. Altro presupposto allettante è il titolo di questo lavoro: “Amygdala”. Che ci rimanda a quel mondo complesso e affascinante che è la nostra mente e nel dettaglio la memoria emozionale, così fragile, così importante.

 E infine, tutte queste ottime premesse vengono largamente supportate dalla musica, che è la cosa più importante. Nelle orecchie ci si ritrova un album che scorre limpido ma che non si piega a ritmi hands up o da dancefloor, anzi se ne guarda bene, ammiccando ad un progetto particolarmente ambizioso, magari anche troppo. “Amygdala” ondeggia beatamente tra suoni glitch sempre geometrici, ritmi breakbeat (vedi “Royal Asscher Cut” e “La Duquesa”) e la techno più spinta –“Marylin Whirwind”- dimostrandosi sempre adeguato al proprio ruolo musicale, plasmandosi e disfacendosi di volta in volta con una naturalezza che ha dell’incredibile. Quasi perfetta.

 Un album dream house che si appoggia alla minimal più ricercata ma, pur nella sua natura puramente artsy, non rinuncia a fare l’occhiolino al pop, qui egregiamente rappresentato dai tenui intrecci vocali dei Kings of Convenience, novelli Simon and Garfunkel, e dalla loro splendida “Homesick”. Il DJ tedesco ne realizza una cover insieme alla sua compagna di label Ada e, nonostante le numerose stratificazioni, la leggiadria del pezzo originale non viene intaccata, tuttalpiù arricchita da nuovi disegni sonori. Perché quest’album sembra proprio disegnarla la sua musica, dipingerla con pennellate lievi e precise.

 Ma probabilmente la traccia più emblematica di questo viaggio fatto di eterismi sostenuti da samples vigorosi e mai statici, ma non solo, è proprio quella con Apparat, qui in magnifica forma, “Nices Wölkchen”. Poco più di cinque minuti per un collage di suoni quasi spaziali, che spaziano dall’ambient più moderna e leggera ad un modo di interpretare l’elettronica tutta che è talmente morbido da arrivare al misticismo musicale più assoluto e devoto.

 Un disco nobile. Intelligente. Insomma, un lavoro che piacerà certamente ai palati fini, ma che in fondo risulta sotto alcuni punti di vista fruibile anche ad un pubblico inconsueto e più vasto, per via di un’elegante ballabilità che non ha nulla da invidiare a nomi ben più blasonati.

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Voto degli utenti: 6,9/10 in media su 4 voti.
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mavri 7,5/10
bonnell 5,5/10
ciccio 7,5/10

C Commenti

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hiperwlt (ha votato 7 questo disco) alle 1:24 del 14 maggio 2013 ha scritto:

elettronica minimal/psych e sinestetica che pecca soprattutto di eccessiva prolissità (come gestalt), ma che nei suoi episodi migliori (su tutte: "amygdala", "nices wolkchen") risulta davvero grandiosa. ottimo scritto Giulia