Depeche Mode
Exciter
La pianta rappresentata sulla copertina del disco è quella dell'agave, tutt'altro che nota in Italia, perlopiù diffusa nelle zone desertiche americane. La particolarità sta nel fatto che sono sottoposte ad un unico ciclo di fioritura il quale avviene una volta nell'arco della vita della pianta. L'agave dunque, fiorisce in contemporanea con la maturazione dei frutti.
Exciter arriva in un momento particolarmente difficile per i Depeche Mode, più volte al limite dello scioglimento. Questo disco rappresenta l'armonia ritrovata, un nuovo inizio consapevoli poi di essere arrivati a un punto di maturazione massima anche alla luce dei problemi interni, ma superati e lasciati ampiamente alle spalle.
Dream on apre con le sue note nervose il disco. Cori e sussurri compongono il pezzo che corre cupo e si apre nel ritornello facile e intuitivo. Come spesso accade nei loro testi si fa riferimento all'universo, così immenso da sembrare un piccolo luogo da cui ripararsi.
Gore suona divertito la chitarra; virtuosismi vocali e suoni distorti in The sweetest condiction. The body speaks, è costruita tra un susseguirsi leggero di suoni elettronici e i tocchi leggeri della chitarra acustica. La voce di Gahan è calda, non si bada alla sua solita cupezza e in questo episodio da vita ad echi romantici che si espandono nel vuoto. Il testo sembrerebbe manifestare un grido di dolore, o meglio, segni di rassegnazione nei confronti di una donna o di un Dio chicchessia (per favore, smetti di discutere.. ho bisogno del tuo tocco).
The Dead of Night ci riporta agli anni '80. La voce ritorna aggressiva, potente, maldestra, ostica. Un buon singolo mancato. Un singolo che sarebbe potuto diventare un buon marchio al pari (esagerato?) di una Enjoy the Silence.
Exciter è anche quello che è stato definito l'album delle love songs. Come non citare uno dei brani più conosciuti della release, FreeLove. Anche qui prevalgono sottili arpeggi di chitarra acustica che interferiscono con piccoli tocchi di campionamenti elettronici. Mano nella mano con la persona amata chiudendo gli occhi e osservando nel cielo le stelle.
Classico dei Depeche Mode è trovare nei loro dischi uno o più pezzi cantati da Martin Lee Gore: Comatose è un brano sospeso, che ci regala immagini tutt'altro che reali. Piccoli emisferi che ruotano e fluttuano tra sprazzi di luce e visioni incolori. In I Fell Loved un Dave Gahan distratto e spensierato. Qui riesce a vedere la donna che lui desidera, di cui sopra. Colui che protegge infonde sicurezza. Il cuore pulsa. Pulsa sangue e aria dai polmoni.
Breathe, altro episodio cantato da Gore ha una base vagamente anni '60 e un crescendo di tensione che si fa sempre più cupo. Ma rimaniamo sul tema dell'amore e sulla paura di perdere qualcuno ancor prima di riuscire a pronunciare un semplice ti amo.
L'ariosa I am you riporta in auge il minimalismo elettronico a cui si faceva riferimento. I legami diventano delle trappole, croce e delizia di tutti gli amanti. Lui è rinchiuso in questa gabbia con la persona che ama ed è consapevole di non poter (o voler!) ritornare indietro.
Chiude Goodnight lovers, una ninnananna dal sound gospel. Lou Reed nell'ombra.
Recensire un loro album è sempre una grande responsabilità. Mi metto nei panni di uno che non è un fan erudito del gruppo, ma un semplice ascoltatore (neanche troppo distratto) del genere e del gruppo.
Exciter è quanto rilasciato dai britannici per inaugurare il nuovo millennio. Decido di analizzarlo dopo un attento e approfondito ascolto di ciò che hanno pubblicato dal 2000 ad oggi.
Dopo il successo di Ultra e i noti problemi relativi ai componenti della band. l'idea più evidente che salta all'occhio ad un primo ascolto di Exciter è quella di trovare dei Depeche Mode meno cupi, più leggeri e spensierati. Prevalgono i suoni morbidi e la cupezza di Playing The Angel è ancora lontana.
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