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R Recensione

4/10

Subsonica

Eden

Se avete una vaga conoscenza dei Subsonica e avete scelto Eden” per avvicinarvi alla loro musica sarete rimasti sicuramente delusi.

Eden”, sesto album in studio, potrebbe essere meglio definito come un concept-album: esce a quattro anni di distanza da L'Eclissi”, un disco ostico, poco immediato e il contrasto con l'album sopracitato è evidente.

Quella di “Eden” è stata una scommessa importantissima; l'album esce a quindici anni esatti dal loro esordio discografico e la questione principale è come sempre quella di saper stupire il pubblico, senza ripetersi dunque. Bisogna ammettere, però, che una delle peculiarità più evidenti del gruppo è quella di reinventarsi sempre realizzando dischi che non sono mai troppo simili a quelli precedenti. Al massimo può non piacere. O magari può essere etichettato come migliore.

Eden” è evidentemente un chiaro omaggio agli esordi. È un disco meno studiato, meno razionale. Si gioca d'impulso pur sempre lavorando per addizione.

Come sempre vengono inscenati i problemi della società – i Subsonica hanno da sempre manifestato un particolare occhio di riguardo nei confronti del mondo che ci circonda – ma questa volta in maniera più leggera e meno polemica.

Eden. Come il paradiso terrestre. L'obiettivo dei torinesi era proprio quello di raccontare il loro personale paradiso, un paradiso fatto di suoni e meccanismi creativi, nonché un paradiso composto da persone e collaboratori da sempre vicine al gruppo. Tutto questo voleva essere raccontato nel disco.

L'album ha segnato anche il riavvicinamento dei cinque componenti e la ritrovata alchimia: dopo un periodo passato a cimentarsi in progetti paralleli, si sono nuovamente riuniti insieme in una casetta di montagna nei pressi di Cantalupa, nel torinese (e dove sennò?).

Potremmo anche definire “Eden” come un percorso fatto di immagini e simboli. Ogni brano simboleggia un particolare elemento ben raffigurato poi, sull'immagine di copertina del disco realizzata da un gruppo di writers, anch'essi torinesi. La title track è l'episodio che meglio rappresenta il lavoro. È anche la prima traccia che si incontra e per assurdo l'ultima ad essere realizzata. Eden” è composta da un sound spezzato, sempre in crescendo. La struttura musicale è quasi piatta fino ad arrivare all'esplosione finale con la ridondante frase “quando alla fine riusciremo a credere nelle nostre promesse”, quasi a voler ammettere di essere continuamente condizionati da ciò che sta fuori. La realtà sta nel nostro interno ed è qui che dobbiamo trovare le nostre risposte. Si prosegue con “Serpente”, simbolo del peccato. Parte con un lamento quasi soffocato; tra riff di chitarra e campionamenti, è la dubstep ad avere la meglio. Probabilmente il clima cupo de L'Eclissi” aleggia ancora sulle solo teste, e questo brano ne è la conferma. Ne Il Diluvio” viene fotografata la società odierna. Il diluvio citato rappresenta i giovani d'oggi che vivono questo continuo mix d'incoscienza e consapevolezza di un mondo che sta cambiando e vengono invogliati a non perdere le loro speranza, ma soprattutto non smettere di lottare.

Ritmi serrati in “Prodotto Interno Lurido” ed ancora una volta un'altra diapositiva dell'Italia di oggi. Si prosegue con “Benzina Ogoshi”, brano fortemente rock al limite del demenziale composta in quindici minuti. Le strofe sono state scritte interamente dai fan a cui è stato chiesto ciò che non sanno fare e ciò che credono di non saper fare. Il tutto è sinonimo di inadeguatezza. L'evidente vena snob dei Subsonica sembra essere dissipata in più casi (“Sul Sole”) da brani che sembrano essere in realtà una continua beffa rispetto a tutto ciò realizzato in questi anni.

La settima traccia, “Quando”, si arrampica nel ritornello su improbabili fioriture che purtroppo non brillano per originalità. Apprezzabile il cantato di Samuel – soprattutto nel finale – in cui osa note alte, al limite della stonatura. È un piacere sentirlo in queste (seppur rare!) sperimentazioni vocali.

Istrice” è la risposta a “Il Cielo Su Torino” vista da una nuova angolazione. Torino come un istrice è pungente. Il brano è tutto un gioco di contrasti: il sound dolce è messo in antitesi con le sonorità elettroniche. A essere pungenti e sfuggevoli sono gli stessi torinesi e paradossalmente la città ha acquisito lo stesso status.

Influenze quasi reggae in “Tra Gli Dei” mischiate a synth elettronici. La Funzione” è senza dubbio il brano più controverso dell'intera release. Qui il gruppo torinese sfoggia un'inaspettata collaborazione con i Righeira. Il pezzo ha un mood fortemente anni '80, suoni sincopati, cori. Ritornano alla mente gli Underworld. La conclusiva “L'Angelo” richiama Brian Eno. Scritta e composta da Davide “Boosta” Di Leo – inizialmente destinata a Mina – ha atmosfere elettroniche rarefatte, impercettibili. Le strofe sono come sospese, quasi trasparenti. Il brano sembra dover esplodere ma l'atmosfera resta implosa in un concatenarsi di note sussurrate.

Con la ristampa del disco, sono state inserite in Eden due nuove tracce: “Up Patriots To Arms” e “La Scoperta Dell'Alba.

La prima è la storica cover di Franco Battiato, tratta dall'album “Patriots”. Chitarre distorte e infiniti giochi elettronici cancellano definitivamente le atmosfere soft dell'originale. La Scoperta Dell'Alba” è invece un brano dalle atmosfere cupe e dalle sonorità ridondanti. Inserita nel contesto del precedente “L'Eclissi” avrebbe trovato una collocazione più adeguata. Il brano sembra seguire un filone abbastanza naturale del precedessore.

Eden” è un disco fresco e innovativo. I Subsonica hanno voluto stupirci con qualcosa di diverso dal solito. Esperimento riuscito, ma il disco non sembra convincere appieno. Ci piace pensare che questo sia un episodio a sé stante: avevano voglia di qualcosa di più leggero, un lavoro che facesse venir voglia di ballare e divertirsi. A distanza di tempo risulta difficile inquadrare i brani contenuti nel disco. Per ora “andrebbe” bene anche così, ma adesso è bene aspettare il prossimo capitolo discografico, sperando infine, nella ritrovata ispirazione.

 

 

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Kid A 6/10
a.cori 6/10

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