R Recensione

6/10

Chapelier Fou

Chapelier Fou

È diplomato al conservatorio, il francese Chapelier Fou, nel caso v’interessasse. “Logico” avrebbe detto il mio vecchio professore di musica, “altrimenti come si spiegano i suoi talenti?”. Quali talenti? Lasciate che ve li enumeri: violinista da mille e una notte, dita e polpastrelli di razza, chitarrista, abile miscelatore di vocaboli “colti” e popular, programmatore sbarazzino informato sia sulle vicende di casa Warp (e chi non lo è? Forse gli eschimesi?) sia sul glitch-pop (se non fosse che anche il glitch-pop è ormai roba stravecchia). In realtà, è più probabile che queste ultime competenze derivino da ascolti privati, vista la penosa, insulsa rigidità da cui è solitamente viziato l’ambiente accademico. Eppure parecchie recensioni insistono su questo tasto del “sigillo di qualità” conseguente alla formazione, forse per giustificare affermazioni… ehm… leggermente precipitose, tipo quella in cui il musicista ventiquattrenne viene additato come “il futuro dell’avanguardia musicale francese”, o ancora “il messia che la Francia digitale sta aspettando, capace di chiudere una volta per tutte col french touch (ma ce n’è proprio bisogno? N.d.a.).

Bravo è bravo, il Cappellaio Matto, anche se per ora l’originalità pare non esser la sua tazza di tè. Modelli? Fuori luogo i nomi – spesi troppo spesso e con troppa leggerezza – di Air e Boards Of Canada, dato che il ragazzo non ha né l’afflato lounge dei primi, né la capacità “meditativa” dei secondi. Più accettabile il paragone con Yann Tiersen, se non altro dettato da consonanze effettive: stessa venerazione per le arie popolari (“Darling, Darling, Darling…”, bell’impasto di violino gitano, tastiere e beat zigrinato), simile patina sentimental-cinematografica (“Horses”); aggiungete all’impasto dei Mouse On Mars tagliati à la julienne (“Le Grand n’import qua”) e animelle dei Books più ritmici (la marcetta Superstitions”) e avrete un’idea piuttosto esaustiva dello spettro in cui “opera” il Cappellaio Matto di Metz. Alla fin fine, ciò che si profila all’orizzonte è una versione più “light” e scanzonata di Four Tet (“Trèfle”), mutazione folk(-pop)tronica senza dubbio piacevole, ma che nel 2009 non può certo definirsi rivoluzionaria.

Dei sei brani dell’EP, “GmbH” resta forse la fantasia più audace e kitsch (l’aplomb melodico mi ricorda i Plaid, altri paladini della Warp), con tanto di campanelli a rievocare l’Estremo Oriente, frattaglie a 8-bit, tastiere giocattolo e un drone finale in cui si materializza La Monte Young vestito da clown. La sensazione, allo stesso tempo piacevole e inquietante, è quella di toccare con mano la vegetazione di fantasia che fa da sfondo al dipinto “Il Sogno” di Henri Rousseau: la consistenza tattile del colore, la delicata incongruenza delle simmetrie. Un piccolo sogno, da cui è però troppo semplice risvegliarsi.

Che altro dire di Chapelier Fou? Un compositore con spiccato gusto per la miniatura pop, curioso, (auto)ironico e colto, ma di quella “coltezza” che non ti viene schiaffata in faccia, capit? La qual cosa sarebbe pure apprezzabile, se supportata da una sufficiente dose di pazzia. Chapelier Fou ancora non è così matto come dice di essere, ma i margini di miglioramento ci sono (“Altro mercurio, por favor!”). In attesa delle prossime mosse, sufficienza piena.

Myspace: http://www.myspace.com/chapelierfou

Video: "Darling, darling, darling..."  http://www.youtube.com/watch?v=EkflmyBEXvI

Video: "Scandale"  http://www.youtube.com/watch?v=Z4OZOcqPWAc&feature=related

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C Commenti

Ci sono 4 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Mell Of A Hess alle 19:26 del 12 ottobre 2009 ha scritto:

Matteo le mie articolazioni ti ringraziano, son appena tornata dalla ricerca di questo disco perchè la tua recensione mi ha incuriosita parecchio, ma nada, dovrò attendere ancora per l'ascolto!

Per ora mi devo accontentare dei video su utube e per il parere sul disco intero ripasserò, nel frattempo secondo me le sorelle Cassidy se lo accaparreranno per qualche collaborazione!

Orchidea alle 13:46 del 13 ottobre 2009 ha scritto:

Chapelier Fou... Vidi il video di Darling Darling Darling ormai 6 mesi fa', mi piacque parecchio e cercai il disco senza trovarlo...Ora me lo ritrovo qui ancora con la voglia di ascoltarlo ed ancora alla ricerca! Dove hai trovato il disco?

Filippo Maradei alle 13:40 del 7 dicembre 2010 ha scritto:

Errata corrige: la tracklist è quella del successivo "613".