Flying Lotus
You're Dead!
Passano gli anni, le uscite, ma il demone di Flying Lotus continua a maturare pur rimanendo, nel nucleo, lo stesso. Come lo era in Cosmogramma (il senso di perdita e di ricerca di un senso universale) e nel metafisico, trascendente Until the Quiet Comes, un nucleo d'esistenzialismo visionario e glitch pop (Teebs, Mount Kimbie), dai beat sfasati e trattato in senso hip hop, jazz e soul. Esistenzialismo che, in questo suo ultimo Youre Dead!, si fa (ancora una volta) chiave di lettura per il tema della dipartita e degli attimi appena precedenti leterno riposo.
Così, Steven Ellison proietta il concept in una psicotica confusione iniziale: Theme, Tesla, Cold Dead restituiscono iperattivismo sinestetico e un conseguente disordine dellanima che si distacca, procedendo per verticalizzazioni e sbrodolature prog jazz (Moment of Hesitation, più avanti, farà eco) eseguite tra gli altri da Herbie Hancock ("Tesla"). Un vortice pre-morte il quale è allontanamento completo dal principio di realtà: perturbazione indecifrabile (lelettrica messa lì di peso, gingilli e cori onirici, ottoni sophisti cangianti nel jazz) nel procedere dentro lo stato dincoscienza.
Nel trapasso turbinoso, si affaccia "Never Catch Me", lucido stato di coscienza: <<I can see the darkness in me and its quiet amazing / life and death is no mystery and I wanna taste it>>. Riflessione in cui Kendrick Lamar, per flow e per versi, raggiunge uno dei suoi apici di scrittura. Apice il quale è lucidità metafisica, che lascia il passo allo svacco totale di Dead Mans Tetris (ft. Snoop Dog: ottimo). Si apre così una parte suggestiva di misticismo electro soul (Coronous, The Termnator e Siren Song - feat. Angel Deradoorian dei Dirty Projectors) coi beat (superbi nella regolarità del soul etereo di Obligatory Cadence) di Flying Lotus a inseguire le linee stilizzate di un digit pop di horror giocoso e scarno (Ready Err Not). Beat che si fanno tribali (Eyes Above) prima della discesa verso la pazzia di una morte che coglie nel sogno (The Boy Who Died in Their Sleep). Non cè dolore in questo decorso inesorabile: da qui è tutto un filare di cori puerili, di archi ed fuochi onirici di colori vorticanti miscelati a charleston e beat dalleco indiscutibilmente Getting There il momento più mistico di Until the Quiet Comes.
Ed è una sopraffazione serena a fine disco; serena come il giudizio su Youre Dead!: uno dei dischi più importanti di questo 2014.
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