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R Recensione

7/10

Coyote Clean Up

Frozen Solid

Chi meglio del giovanissimo Christian Jay Sienkiewicz aka Ice Cold Chrissy aka Coyote Clean Up da Detroit può farsi portavoce del revival house ora in voga sotto patinate sembianze di estrema eleganza in realtà riprodotte in modo molto cheap? Insomma, Detroit è Detroit. Dopo due lavori di sottoscala elettronico tra lounge e downtempo '90s, il ragazzo approda alla 100% Silk e trova con “Frozen Solid” una sua consacrazione underground, smarcandosi dai compagni di etichetta per un taglio meno melodico e per una tendenza a dilungarsi in spazi ampi, usati come lungomare di strusci infiniti costeggiando la movida, in dribbling tra deep house e nu-disco.

Pubblicato solo su cassetta, "Frozen Solid" scorre che è un piacere, lasciando pure per strada qualche potenziale hit. Tipo “Seventeen”, titolo ammiccante e tastiere lascive sotto vocals femminili che trascinano in pista nel momento caldo, roba in linea con il Fort Romeau di “Kingdoms”. Altrove, però, Coyote Clean Up preferisce divagare e diluirsi, magari mescidando deep house e chillwave o sfociando in rivisitazioni sfacciatamente disco (l'eccellente remix di "Importing Mosquitoes", ripresa dall'amico Andrew Remdenok), senza necessità di impennare o di costruirsi su progressive somme di intuizioni. Anche dove il cut’n’paste domina, lo fa come sdraiato su un lettino. E così “Misty City” viaggia tra un piano chill-out, tastiere ondivaghe ed effetti in frenetica sovrapposizione, ma senza un’apparente direttrice ‘verticale’.

Se la conseguenza può essere la noia (solo, in sostanza, in “I’d Rather B Surfing”), in realtà il trionfo di loop invoglia all’ascolto ad libitum: così nel glam à la Voices of Black con sample a tratti sfasati di “Pity 4 The Ppl” o nello spettacolo a cielo aperto di “Bedtime Blizzard”, zenit della cassetta, tra tastiere molto lounge e un basso uscito direttamente dalle sessioni funk di Toro Y Moi (con cui, non a caso, Chrissy ha collaborato) incastonati in una cornice vetero-house da urlo. Per ballarci sopra ma anche per guidare lungo la costa col vento in faccia. Groove a non finire. E il suono impastato, morbido ma tutto puntinato di sporcature e sfrigolii, unisce con gran classe vecchia scuola e nuove tendenze.

Pare che il ragazzo in Michigan abbia frequentato la stessa scuola di Madonna. Per dire che i segnali, per Coyote Clean Up, sono tutti positivi...

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crisas (ha votato 5 questo disco) alle 13:09 del 26 aprile 2012 ha scritto:

scialbo !