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6/10

Juan MacLean

DJ-Kicks

La chiave di lettura del nuovo DJ-Kicks sta tutta in una riflessione di Juan MacLean, peraltro ampiamente pubblicizzata in fase di presentazione del disco. "Da dj, ho dovuto chiedermi: quanto sei un artista, con i propri principi estetici, e quanto sei un intrattenitore?".

 

Una sfida con se stesso: con questo approccio, il dj statunitense accoglie il privilegio di poter curare la 31° edizione della serie DJ-Kicks. Per l'occasione, egli si libera dalle vesti dell'artista e si posiziona dietro i piatti. Quasi possiamo toccarlo con mano, mentre fa sfoggio delle sue abilità di remixer. "Ehi, l'hai riconosciuto? E' proprio lui, quello di 'Happy House' e 'One Day'!" "Accidenti, Juan MacLean! Proprio qui, nella nostra discoteca! Fico!".

 

Già, perchè in effetti nelle tracce che scorrevolmente si susseguono non riconosciamo lo stile musicale del MacLean autore. Quello che si libra nell'aria è proprio l'odore del disco-club del nuovo millennio. Una diapositiva a colori che rappresenta lo stato dell'arte della house negli anni 2000. In questo senso, assumono maggior rilievo le parole di MacLean, che definisce questo suo lavoro "una lettera d'amore alla musica house".

 

Il disco è un vero e proprio caleidoscopio sonoro, che si concentra soprattutto su tracce di house contemporanea provenienti da tutto il mondo. Un ascolto compatto, al punto che diventa inopportuno riferirsi ai singoli brani: ci limiteremo soltanto a rilevare come la consueta traccia inedita, Feel So Good, è un inserimento azzeccatissimo all'interno della sequenza selezionata da MacLean. Ma è il tutto ad essere superiore alla somma delle sue parti: 72 minuti di perfetto incedere house in piena regola, coi dovuti climax alternati ai rispettivi intermezzi. Niente di meglio per proiettare un ascolto domestico in una notte in discoteca, magari risparmiandosi quei tipici elementi fastidiosi come temperature troppo alte o aria viziata.

 

Non è semplicemente una compilation dance. Nel suo ruolo di dj, Juan MacLean compie un gesto nobile, facendo un reverenziale passo indietro per lasciare che sia la musica in sé a parlare, a riempire gli spazi. In questo risiede il valore più grande del disco: la sua dimensione di testimonianza storica concepita in uno specifico contesto musicale (la house) e temporale (il 2010), nata dalla passione di un artista del nostro tempo. Se a questo aggiungiamo un piacere garantito per le orecchie degli amanti del genere, ecco giustificato il particolare entusiasmo che orbita intorno a questa uscita. Molto buona, senza dubbio.

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modulo_c alle 21:26 del 19 maggio 2010 ha scritto:

sorpresa

non l'ho ancora ascoltato, ma se e' tutto al livello del pezzo proposto a capo pagina non vedo l'ora di farlo. Andando sul sito di DJ kicks ho scoperto con piacere che sono ben 3 le uscite concomitanti, tra cui James Holden, il cui "the idiots are winning" mi piacque a dismisura. una dolce primavera.

synth_charmer, autore, alle 21:42 del 19 maggio 2010 ha scritto:

già, sono piuttosto prolifici, maledetti. Non riesco a stargli dietro a tutte ste nuove uscite O_o troppi di dischi da ascoltare, troppi vuoti da colmare, troppi, troppi..