R Recensione

7/10

Marcus Fjellström

Epilogue M

Un EP con la durata di un vecchio LP è ciò che ci presenta il promettente producer svedese nonché artista multimediale Marcus Fjellström, appena entrato in Aagoo Records con gli onori di casa dalla porta principale. Questo lavoro – diciamolo subito – è artisticamente molto valido. “Epilogue M” offre sei composizioni, complementari ma diverse fra loro sia dal punto di vista dell’analisi sonora sia dal punto di vista della stesura. L’artista in questione dichiara di ispirarsi ad Aphex Twin come a Claude Debussy, agli Autechre come a György Ligeti, a John Cage come ad Angelo Badalamenti; elettronica IDM e musica da cinema, reminiscenze delle avanguardie del Novecento e nuove tendenze della musica digitale. In Fjellström troviamo davvero un sacco di sfumature sonore, di certo dovute allo studio approfondito del suono in quanto tale, cioè al suo essere materia: uno studio che quindi non si limita al trattamento sintetico delle frequenze ma che tratta il suono al pari di un corpo vivo, sviscerandone granulosità e porosità, dimensioni e forma, peso specifico ed energia cinetica.

In almeno cinque brani, “Puretos”, “Sinneslöschen”, “Penrosum”, “Explicator” e “Pristine”, la fatale miscela di percussioni, fiati, synth, pad, violini e timpani crea un’ansiogena atmosfera cinematica; ci troviamo in un range che va dalle 60 alle 82 battute al minuto, in cui ad ogni intervento musicale coincide un suo contraltare rumoristico, con campioni presi in prestito da vecchi film o da vecchie registrazioni di Maurice Ravel e Zdeněk Liška. Se invece prendiamo il primo pezzo, “Dance music”, vediamo come Marcus Fjellström riesca a racchiudere in tre minuti ciò che molti musicisti fecero decenni fa all’interno della kosmische musik, ovvero imprimere una spinta dance alla scena krautrock: parliamo di “E2-E4” di Manuel Göttsching o di “Tanzmusik” dei Kraftwerk, ma anche di Klaus Schulze, dei Tangerine Dream, dei Neu! o dei Cluster. Nomi altisonanti, certo, che hanno dato alle stampe dischi mitici, sicuro; ma ora arriva questo baldo giovane scandinavo e ci dice che quel sound non è ancora archiviato. E allora gli riconosciamo gran talento, grande lucidità e grandi speranze per il futuro.

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