R Recensione

7/10

Spin Marvel

Infolding

Ricerca. Questo il termine che è mi rimasto dentro al termine degli ascolti di “Infolding”, la terza prova e debutto su RareNoise del progetto Spin Marvel allestito dal batterista Martin France, attivo fin dagli anni '80 in ambito free jazz britannico con Django Bates, Evans Parker e la big band Loose Tubes, in questa occasione in compagnia di Niles Petter Molvaer alla tromba, Terje Evensen ai live electronics, Tim Harries, già con gli Earthworks di Bill Bruford, al  basso ed Emre Ramazanoglu alla produzione.

Mi rendo conto che si tratta di un’ etichetta in grado di mettere in fuga i più volonterosi ascoltatori, prefigurando ostiche esperienze di ascolto, indecifrabili strutture compositive e mal di testa finali, ma in questo caso la formula trova giustificazione nel clima di un lavoro che, fin dai suoi presupposti, rielaborazione in studio di materiali registrati in una session di quattro ore per BBC Radio, si presenta come un percorso dagli esiti poco prevedibili. Lungo le sei tracce dalle forme molto libere, nelle quali strumenti ritmici, elettronica e la tromba di Molvaer giocano un ruolo sostanzialmente paritario, si percepisce una costante tensione verso la creazione di risultati sonori omogenei, come esito di articolati tentativi di aggregazione fra i protagonisti. Nei momenti in cui l’obiettivo sembra raggiunto, siano i ribollenti flutti free che seguono l'avvio ambient dell'iniziale “Canonical”, gli incalzanti spunti elettro funk di “Two Hill Townes” o le avvolgenti cortine dark di “Leap Second”, l'opera si dispiega in tutto il suo valore. Nelle estenuanti lentezze pseudo dub che aprono i sedici minuti di “Same Hand Swiss Double-Face Bug” attraversata per intero dalla ragnatela percussiva di France, e nella finale “Minus two”, ancora protagoniste le ritmiche elettroacustiche, la sensazione è che forma e sostanza, viaggio ed arrivo, tendano a coincidere.

Molvaer suona qui molto più convinto che nelle ultime prive da solista, trasformando con gli effetti elettronici la sua tromba in una vera macchina sonora e toccando nelle distorsioni rarefatte di “Tuesday's Blues” le vette della componente melodica di “UnfoldingFrance offre una base ritmica mai prevedibile e poliedrica, il basso fuzz di Harries - pur richiamando illustri epigoni, da Karn a Levin - accentua la componente free anche nell'uso delle sonorità, e l'elettronica di Evensen, più che dipingere, scolpisce. Volendo rimanere in casa RareNoise, si potrebbe sintetizzare così: i Naked Truth lasciati liberi come i protagonisti di “The New Standard”.

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