R Recensione

7/10

Alex Gopher

Alex Gopher

Un serpente che si morde la coda. Essenzialmente potrebbe bastare quest’immagine, svuotata dei suoi risvolti negativi, ad illustrare l’essenza di questa rentrée di Alex Gopher. Che arriva a circa un decennio di distanza dai fasti del french touch ma anche vent’anni dopo le prime sortite negli Orange, misconosciuto gruppo francese dedito al new wave pop in cui militavano anche J ean-Benoît Dunckel e Nicolas Godin, alias i futuri Air.

E in un momento in cui i reduci della leftfield francese di fine anni ’90 proseguono tra alti e bassi, reinventandosi e reiterandosi negli anni del punk funk e del revival ‘80s (che essi stessi hanno contribuito a riportare in auge), Gopher dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, ricongiungendo presente, passato prossimo e remoto: chiama in causa i due Air e si fa aiutare da Etienne De Crecy, dando alle stampe un disco più organico, che non rinuncia alle ritmiche dance, ma dove si canta e si suona di più.

L’effetto è quello di una sorta di trompe l’oeil sonoro, paradigmatico del paradosso temporale su cui si avvolge la storia della musica: se Out Of The Inside riaggiorna il french touch agli anni del punk funk citando garbatamente i Talking Heads, Brain Leech pare un brillante inedito dei migliori New Order, Nasty Wish e Isn’t Is Nice intrecciano sapientemente arpeggi di acustica e tastiere vintage di scuola Air con suggestioni pop wave. E, non fosse per la voce di Gopher, pure Song For Paul e The White Line potrebbero essere tranquillamente estratti da un disco del duo.

Pezzi piacevoli ma nati un po’ stanchi, questi ultimi: risulta evidente come Gopher prenda coraggio e cuore negli episodi più dance del disco: le già citate Out Of The Inside e Brain Leech, ma anche l’acceso synth pop di Carmilla e la gradevolmente tamarra (se ci passate l’ossimoro) The Game, vicina alle peripezie degli ultimi Rinocerose.

I cicli e le sovrapposizione temporali che gravitano intorno a questo disco possono indurre forti emicranie: si consiglia quindi all’ascoltatore di spegnere il cervello e rimettere in moto cuore e gambe: alla fine di tutto resta la musica, e, alla fine del gioco delle discendenze e dei rimandi, resta un signore, di nome Alex Gopher, che si riconferma, per l’ennesima volta, produttore di (gran) razza.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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gogol 7/10

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