R Recensione

7/10

Von Südenfed

Tromatic Reflexxions

Quando partono le prime note di Fledermaus Can't Get Enough l'illusione di trovarsi di fronte ad un inedito degli Lcd Soundystem è forte: dopo qualche decina di secondi il miraggio comunque si dilegua e risulta chiaro che quello che stiamo ascoltando non è James Murphy, bensì Mark E. Smith aka il signor Fall.In cabina di regia , i Mouse On Mars. Nome in codice dell'operazione: Von Südenfed.

Mark E. Smith e i Mouse on Mars si erano conosciuti in occasione della alternate version di Wipe That Sound: da lì a mettere su un progetto assieme il passo,a quanto pare, è stato breve.

L'impressione iniziale, comunque, si rivela meno fuorviante del previsto: svariate volte, ascoltando questo Tromatic Reflexxions, viene spontaneo fare il nome degli Lcd Soundystem: in chiave meno funk e più punk, se vogliamo, con iniezioni di electro e tasso acido più elevati, certo. E chi, meglio di uno dei protagonisti del post punk originale, può riappropriarsi di suoni e suggestioni a cui si è attinto a piene mani in questo primo decennio del nuovo millennio, considerando che sono sonorità che lui stesso ha contribuito a creare ?

Ridurre comunque questa prima fatica dei Von Südenfed ad una sorta di risposta europea al progetto di James Murphy sarebbe comunque riduttivo: lo strano terzetto gioca a tutto campo, con l'innata libertà degli outsiders (quali sia Smith che i MoM sono) e lavora a cuor leggero, come è lecito attendersi da un side project.

Nel corso dei 49 minuti del disco c'è spazio anche per il beat su base electro pop di Rhinohead, per le atmosfere scure di Family Feud, che accenna qualche timida strizzatina d'occhio al dubstep e per il raga blues di Chicken Yiamas, sorta di rievocazione sui generis dello skank rock di Beck e Alabama 3.

In Serious Brainskin pare di sentire i Prodigy catturati di nascosto in stato di ubriachezza e in The Young The Faceless and The Codes, prodiga di bleeps acidi e vicina a certe uscite della Planet Mu gira un Mr.Oizo narcotizzato e dei Daft Punk con le batterie scariche. In That Sound Wiped musica e voce paiono viaggiare su traiettorie quasi parallele, incontrandosi solo di tanto in tanto e quasi per caso con la voce di E. Smith randagia su una base electro old school che pare sbucata da qualche oscuro anfratto degli anni '80.

Dearest Friends segna la fine del disco: le macchine spente, Mark E. Smith viene lasciato solo a strascicare in compagnia di un paio di chitarrine baleariche e di qualche bleep elettronico ritardatario in cerca della strada di casa. La festa è finita. La missione può dirsi compiuta.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 1 voto.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
tigro 6/10

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.