R Recensione

9/10

James Holden

The Idiots Are Winning

Questione genetica: gli inglesi ce l'hanno nel sangue, la capacità di prendere suoni nati altrove e reinventarli dandogli nuova forma e vigore.James Holden poi non è certo l'ultimo arrivato: fondatore della Border Community, (l'etichetta di Nathan Fake, per intenderci), produttore prodigioso nella sua capacità di trascendere suoni e generi: trascorsi nella trance, presente in un microcosmo musicale parallelo che vive e opera con regole tutte sue. Il disco di cui trattiamo viene annunciato come un Ep, ma ha peso specifico (e durata) da album di debutto.

Il punto di partenza è una terra di nessuno a cavallo tra house e techno minimal, il risultato è difficilmente collocabile: il disco spinge un pò più in là il gioco della sperimentazione con l'elettronica ballabile compiendo allo stesso tempo un piccolo miracolo divulgativo, a renderne imprescindibile e appagante anche l'ascolto casalingo.

James Holden rievoca in ordine sparso tutte le suggestioni dell'elettronica sperimentale degli ultimi anni, dalla microhouse al glitch, dall'indietronica alla techno minimale e le fonde in un suono mutante ed eclettico in grado di travolgere anche ascoltatori non avvezzi a queste sonorità e di stupire i più scafati : Lump pare un remix minimal dei Radiohead di Kid A, 10101 è una microhouse scaldata da synth trance e sfaldata in mille particelle glitch, Corduroy è la Warp riletta da Vitalic, techno cosmica che lascia spazio all'incubante ambient di Flute, spettrale thriller sonoro tagliato da rapide lame sonore e saturato progressivamente da distorsioni e feedback, Idiot è techno minimale dall'inaspettato affondo lirico e dall'elevato tiro epico, melodramma per synth disturbati e psicotici, Lumpette segna lo stacco, sancito definitvamente da Intentionally Left Blank.

Due minuti di silenzio assoluto, ennesimo segnale di libertà di un disco senza limiti, cesura a segnare idealmente la fine della prima metà del disco: al termine dei due minuti si entra nella seconda parte-epilogo , girone più ostico e intransigente. Dal beat ossessivo di Idiot Clap solo a quello imploso di Quiet Drumming.

Non sappiamo dove potrà portare Holden il famoso album di debutto, ma già ora abbiamo a che fare con qualcosa di importante: un disco in grado di sintetizzare anni di fermenti elettronici underground e non, di dargli una nuova forma universale e renderli accessibili, di portare, attraverso questa sintesi, il percorso dell'elettronica oltre: è di dischi come questo che si nutre la storia dell'elettronica, di animi liberi come Holden, capaci di condensare genio musicale e talento melodico, apertura e libertà mentale, amore per la sperimentazione ed eclettismo.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 4 voti.
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REBBY 5/10
target 5,5/10

C Commenti

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modulo_c (ha votato 9 questo disco) alle 20:59 del 21 luglio 2009 ha scritto:

minchia che disco

lo riascolto sempre volentieri, lo ritengo un grande album di elettronica, cesellato perfettamente, delle composizioni che a me sembrano gia' dei classici moderni. "Idiot" vale da sola il prezzo del biglietto, mi sembra di ascoltare Bach, giuro che in alcuni passaggi mi vengono i brividi. Grande.