Fort Romeau
Insides
Di quella bizzarra etichetta (la hipster house) attraverso cui qualche anno fa si cercava di inquadrare la nuova leva di dj barbuti che andavano a rispolverare con passione un po improvvisata i suoni della house degli esordi, magari provenendo da territori musicali decisamente altri, non se ne è più fatto molto. Pour cause, daltronde: i dj hispter sono maturati, e hanno pure sviluppato un proprio stile più personale e affinato. Penso ai Blondes, penso a Ital, e penso al londinese Mike Greene, che aveva debuttato come Fort Romeau nel 2012 sulla 100% Silk, distaccamento elettronico della Not Not Fun, con un disco di house da memorabilia 80 a tratti notevole.
Il passaggio alla Ghostly per questo seguito, Insides, sancisce, anzitutto, la rinuncia al ricorso ai sample vocali attorno ai quali i vecchi brani di Fort Romeau si costruivano: Greene, dopo un tirocinio di dj sets in alcuni dei club europei più prestigiosi, ha virato verso minutaggi più lunghi e una maggiore cura per la strutturazione progressiva dei brani. Oltre a questo aspetto, balza allorecchio la cura meticolosa per i suoni, con una predilezione per sintetizzatori dantan (il Korg 770 sugli altri) che, unita a un processo di post-produzione ossessivo e tutto analogico, porta alcuni brani a toccarsi con gli esperimenti retrofuturistici dellarea post-hypna e dintorni (Com Truise, Ford & Lopatin, Oneohtrix Point Never).
Non è un caso che si abbia, spesso, nellascolto dei brani, un effetto potentemente nostalgico, anche sopra beat inesorabili (vd. il piano di All I Want o le trombe di Insides) o sopra vocoderizzazioni e robotismi selvaggi (Not A Word, la retro-wave pura di IKB, tra Kuedo e Sand Circles). Non sorprende, allora, laura kosmiche dellapice del disco, una New Wave che recupera i Kraftwerk di Radioactivity e li catapulta, come in un videogame al contrario, in un futuro di synth emo e bassi collosi. Tra i pezzi electro dellanno, con pochi dubbi.
Il risultato finale è una curiosa incursione tra house e modernismo sintetico (eccellente, in questo senso, anche lo stordimento di Cloche) che può persino suggerire nuove direzioni.
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