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R Recensione

8/10

Boards Of Canada

Geogaddi

Scrivere la recensione di “Geogaddi” degli scozzesi Boards Of Canada, album monumentale uscito su Warp, dopo svariati EP e due album che sin dal lontano ‘95 costellano una carriera che li vede tra i più ispirati produttori di musica elettronica dei nostri giorni, può sembrare sicuramente anacronistico e fuori tempo massimo nei primi mesi del 2007… già tante lodi sono state cantate, tante parole spese, e il tempo, come un fiume sempre più in piena, ha cancellato il ricordo di questo disco monumentale… cerchiamo allora di recuperarlo dallo scaffale, soffiamo via la polvere che si era accumulata, mettiamoci comodi con i nostri zuccherini e il thè e prepariamoci a viaggiare.

Partiti nell’anno ’94 da un sound simile a certa ambient techno di ispirazione Autechre, Mike Sandison e Marcus Eoin hanno esordito con una lunga serie di EP (tra i quali segnaliamo almeno “Twoism” del 1995), cd auto-prodotti, registrazioni su cassetta e anni di gavetta come spalla di Pansonic e altre stelle elettroniche in giro per i club europei (in cui i nostri erano soliti esibirsi in performance multimediali con proiezioni di vecchi documentari naturalistici dai quali hanno tratto ispirazione per il nome). “Music Has The Right To Children” del 1998, primo vero album dopo “Hi-Score”, un’antologia delle cose uscite dagli inizi della loro carriera, sanciva la nascita di un sound inedito, ascrivibile all’ambito digital elettronico ma con soluzioni ritmiche asimmetriche, incastri modulati da certa flemma hip hop diluiti in divagazioni ambientali, il tutto permeato da un alone di sogno e mistero cosmico. Il termine psichedelia non sembra inappropriato: gli stati d’animo evocati dai nostri non sono poi così distanti da quelli che abbiamo provato ascoltando i primi Pink Floyd. Il suono è sì puramente digitale e quasi spettrale, ma capace con poche mosse di stenderci in uno stato di rapimento e di elevazione interiore.

Dopo 4 anni, ecco l’album che sta girando nel lettore, caleidoscopio di suggestioni per l’anima e viaggi cosmici tutti cerebrali, balsamo per il nostro cervello assuefatto, suo malgrado, al rumore e al pensare veloce.

Si respira un’aria onirica speziata di ritmi tribali, field recordings, ambient astrale, voci effettate e mandate in reverse, il tutto scandito da un ritmo mid-tempo che accentua il senso di distensione extraterrestre.

23 perle di viaggio, 23 astruserie che ti portano lontano… già “Music Is Math” fa capire di cosa si tratta, psichedelia liquida, che sotto il sincopare dei beats scandisce un ambient melodico inquietante, musica chill out al contrario, invece che fermarsi questa fa partire…

Scoviamo sul nostro percorso la poesia fluttuante e matematica di “Gyroscope”, le voci di vecchi documentari in “Dandelion”, la malinconia inenarrabile di “Sunshine Recorder” con i suoi campionamenti di voci che sembrano venire dal futuro (“a beautiful place”), “Julie And Candy” il capolavoro definitivo: l’eco di questa canzone continua a plagiare ancora oggi tutta la nuova schiera di genietti elettronici, da Nathan Fake a James Holden.

1969” sarebbe perfetta come colonna sonora per l’atterraggio di un ufo in un variopinto villaggio africano, “The Beach At Redpoint” tutto un battito d’ali di libellule di acciaio in un ambiente asfissiato da drones oscuri, “Alpha And Omega” ammicca ai tramonti in medio oriente e ricorda i Transglobal Underground, “The Devils Is In The Details”, “A Is To B As B Is To C” e “Over The Horizon Radar” sono esperimenti di avanguardia sintetica, “Dawn Chorus” è il suono che si potrebbe generare in una verde prateria incontaminata subito dopo un’alluvione di lsd…

Per arrivare alla durata conclusiva di “Geogaddi”, cioe’ 66 minuti e 6 secondi (sicuramente non una coincidenza in un disco tanto curato in ogni piccolo particolare…), manca solo “Magic Window”, 1,46 minuti di silenzio totale… come la quiete dopo la tempesta emozionale che si è abbattuta sulle nostre teste…

V Voti

Voto degli utenti: 8,4/10 in media su 16 voti.
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Cas 8/10
tttt 9/10
loson 7,5/10
mendustry 8,5/10
Welgrave 10/10

C Commenti

Ci sono 6 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 17:47 del 13 settembre 2007 ha scritto:

Tutti sulle barche canadesi

Bellissimo, molto d'impatto e suggestivo... non per tutti i palati, ma da provare ad ascoltare, quantomeno.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 1:02 del 15 marzo 2010 ha scritto:

Che splendore...Un mondo in cui perdersi ogni volta, questo Geogaddi!

synth_charmer (ha votato 6 questo disco) alle 14:32 del 22 aprile 2010 ha scritto:

i Boards Of Canada sono una realtà un po' strana: ascolti una loro canzone per la prima volta, e decidi in n baleno che sono la tua band preferita. Ascolti un loro album, e forse lo trovi un po' monotono. Ascolti la loro intera discografia e ti rendi conto che in pratica ripropongono sempre la stessa canzone da anni. Molto bella eh, per carità, ma li trovo troppo ripetitivi

mendustry (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:01 del 10 ottobre 2013 ha scritto:

Recensione molto equlibrata ma certamente quella di synth_charmer è la descrizione perfetta dei BOC...

Paul8921217 (ha votato 10 questo disco) alle 20:04 del 3 novembre 2012 ha scritto:

Bellissimo, ti riempie la mente, ti chiude gli occhi benchè aperti, e non ti resta che guardar scorrere via la realtà.

LucaJoker19 (ha votato 9 questo disco) alle 0:24 del 7 luglio 2015 ha scritto:

il mio lavoro preferito dei BoC (di cui sono diventato un grande fan 2 anni fa). è incredibile ciò che mi evocano certe traccie.. questo disco viaggia in una dimensione tutta sua.. di sicuro non quella terrena.. pieno di atmosfere dark e inquietanti, anche nei momenti in cui sembra trasparire una boccata d'ossigeno..

Julie e Candy e Dawn chorus rimarranno per sempre le mie 2 preferite.. capolavori definitivi e irripetibili, cosi come il disco tutto.. ah beh dovrei citare anche 1969 e beach, anche esse da 10 .. ottimi e riuscitissimi tutti i piccoli intermezzi, cruciali per collegare i pilastri del disco, oltre che marchio di fabbrica del duo..

su wikipedia dicono che questo disco porti alla paranoia.. esagerati io non sono ancora matto, almeno per ora ahah