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Marco_Biasio
MessaggioInviato: Dom Gen 24, 2021 11:14 pm  Rispondi citando
Music God


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FrancescoB ha scritto:
A ben pensarci però i valori che associo al rock underground americano valgono anche per molto metal che non potremmo mai definire di sinistra, in quel caso la critica rivolta alla società globalizzata è più reazionaria (di qui il populismo, il sovranismo, l'esoterismo, il recupero delle radici), ma sul piano estetico le scelte sono state altrettanto se non più radicali (Death, Today is the day, per non parlare del black metal scandinavo), e spesso comunque anche il metal è totalmente apolitico.

Poi è difficile spiegare perché Ayler e Coltrane trovino più consensi in ambienti intellettuali "sinistrorsi" e il Black Metal in ambienti più destrorsi, non si tratta qui di convenzioni estetiche perché entrambe le forme sono molto radicali e indigeste al pubblico generalista...Boh, è una specie di affinità sottocutanea difficile da razionalizzare e che rappresenta sempre una semplificazione.


D'accordissimo.

P.S. Una postilla sul metal: per quanti populisti di destra lo rappresentino oggi a livello mainstream, è sempre bene non dimenticare che a svezzarlo, nella Birmingham di fine '60, sono stati quattro figli di umili operai Smile

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FrancescoB
MessaggioInviato: Lun Gen 25, 2021 7:55 am  Rispondi citando
Music God


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Verissimo. Spesso appunto parliamo più a posteriori in base ai riscontri ricevuti, perché etichettare l'artista rimane una forzatura.

Ad esempio, Giorgio Gaber ha chiaramente più seguito in ambienti sinistrorsi e legati alla canzone d'autore, ma non lo definirei esattamente un artista di sinistra, se non sotto alcuni profili più umani che propriamente politici.

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zagor
MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 1:36 pm  Rispondi citando
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Povia sempre piu' maitre à penser della destra italiana Laughing

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FrancescoB
MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2021 4:53 pm  Rispondi citando
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Mamma mia Povia è ancora in circolazione ahahah

Il cantautore scomodo che fu vittima di un Komplotto Laughing

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MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2021 8:24 pm  Rispondi citando
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Già, il Ray Davies de noialtri...

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Cas
MessaggioInviato: Lun Mag 03, 2021 9:04 am  Rispondi citando
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Azz, a pensarci che in Italia abbiamo avuto uno che ha avuto successo per una canzone come Luca era gay non ci si crede.

Poi però ci si ricorda che c'è stato anche lui:

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Marco_Biasio
MessaggioInviato: Lun Mag 03, 2021 1:49 pm  Rispondi citando
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Cas ha scritto:
Azz, a pensarci che in Italia abbiamo avuto uno che ha avuto successo per una canzone come Luca era gay non ci si crede.

Poi però ci si ricorda che c'è stato anche lui:

https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=iW3o9TwK2Fg


Eroe dei sedici mondi.

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Cas
MessaggioInviato: Mar Mag 04, 2021 11:15 am  Rispondi citando
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riguardo al topic: possiamo dire che Fedez è il perfetto artista "all'americana" che travalica la spartizione destra/sinistra? liberal ma non progressista tout court, uno che mette insieme ethos liberista estremo e diritti civili.

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FrancescoB
MessaggioInviato: Mar Mag 04, 2021 11:32 am  Rispondi citando
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L'hai inquadrato benissimo Cas, ma credo che non si tratti tanto di America o Europa, ma delle narrazioni che dominano gli ultimi decenni, già fotografate con precisione a fine anni '90 (Le due destre di Marco Revelli) e analizzate al microscopio dal grande critico Mark Fisher.

Nessuna tra le due fazioni mette lontanamente in discussione che questo sia l'unico mondo possibile e l'unico sistema possibile (un sistema in cui una ristretta minoranza parassitaria gode di benefici enormi, a discapito del senso di precarietà - con i corollari psicologici: ansia, depressione, competitività estrema etc - della maggioranza), ma si discute di questioni certo importanti (appunto, certi diritti che reputo fondamentali e inalienabili) ma in qualche modo sempre marginali.

Da un lato abbiamo una cultura progressista e liberale, che domina i ceti professionali (i nostri) e anche le élite culturali e "mediatiche" in genere (Fedez è un esempio, ma anche molti sportivi), dall'altro una cultura più reazionaria, che critica gli eccessi del neoliberismo (che però sposa in pieno, nella sostanza) sul piano degli effetti collaterali, di certe aperture culturali viste come pericolose; spesso queste posizioni sono abbracciate da certi medio popolari, anche per una sorta di avversione nei confronti dei vertici (la famosa e comprensibile reazione di scherno e di disapprovazione - Facile con i soldi! - contro l'ambientalismo di Greta).

Con gli anni '70 è finito un discorso che fosse di sinistra in senso profondo, non a caso Mark Fisher - che sul punto condivido in pieno - auspicava proprio un recupero della mentalità della controcultura, legata a certe battaglie anche e soprattutto sociali, che però non deve tradursi in una riproposizione stanca (i circoli di estrema sinistra con tre persone che se la cantano da sole e rimpiangono gli anni che furono). Siamo molto lontani dal realizzare il suo progetto a oggi, o anche solo dal ripescarlo. Qualcosa è sopravvissuto in certo jazz e nel mondo underground, anche in molta musica elettronica, ma in forme spesso inconsapevoli.

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FrancescoB
MessaggioInviato: Mar Mag 04, 2021 12:28 pm  Rispondi citando
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Non è un caso se in molti hanno definito il mio approccio alla musica "anacronistico", c'è un fondo di verità, ma l'anacronismo non dipende dal fatto che il mondo di oggi sia migliore di quello di cinquant'anni fa e che quindi oggi non serva più una musica che abbia aspirazioni controculturali, ma semplicemente dal fatto che la contronarrazione liberista ha vinto e domina le coscienze, anche quelle degli appassionati di musica. Troviamo tutti difficile, me compreso, liberarci dai suoi dogmi, che sono parte del discorso quotidiano e che ci riguardano direttamente anche nelle piccole questioni di ogni giorno.

Non è cambiato troppo il mondo, fatta salva la rivoluzione informatica ovviamente, ma è cambiato il discorso sul mondo, ivi compreso quello culturale. Forse la pandemia sta rimettendo al centro temi che parevano dimenticati, così come le varie contestazioni dello scorso anno, ma io mi aspetto ancora di più, anche sul piano estetico.

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Cas
MessaggioInviato: Mar Mag 04, 2021 2:23 pm  Rispondi citando
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Certo, anche se l'estetica è la forma che assume il messaggio artistico.

Diciamo che forse nei prossimi anni vedremo alcuni cambiamenti nella posizione sociale degli artisti, con vari passaggi di livello o delcassamenti verso il basso. Sarà interessante osservare l'effetto in termini di produzione artistica.

Poi diciamolo, la generazione di giovanissimi artisti è iper materialista, figlia di un tempo dove non ce n'è, bisogna guadagnarsi le cose strappandole appena si può. Sentivo un'intervista a Madame, classe 2002: vuole fare i soldi, vuole svoltare, non vuole veicolare messaggi. Però intanto riscrive l'autoaffermazione sessuale femminile (ascoltare "Clito"), e infila qualche briciola di critica sociale e introspettiva (in un'intervista, leggendo il verso ride pronunciando la parola "capitalisti", come vergognandosi di parlare di concetti troppo grandi, altisonanti). Una generazione che è stata convinta che la politica non la riguarda, bisogna farla fare ai professionisti. E così la si fa ma in altra forma, forse.

"Peccato per la fuffa che c'ho dietro il collo
Non mi fido neanche del mio modus operandi
Odio le catene d'oro, pff, capitalisti
Pende solo quella del brand che mi ha chiesto il feat
Ho contatti per il mondo, sono TripAdvisor
Ho canne e sesso da ogni parte, basta contattare
Sono brava a vendere e brava a vendermi
Per racimolare i soldi per girare il mondo"

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FrancescoB
MessaggioInviato: Mer Mag 05, 2021 12:33 pm  Rispondi citando
Music God


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Anche qui sono totalmente d'accordo Cas.

Come giustamente osservi, peraltro, molti dei messaggi più radicali erano e in parte sono politici solo in senso mediato, lo stesso free jazz o il punk sono sopravvalutati forse come strumenti di politica attiva, e molto più rilevanti invece come fenomeno culturale che ha anche risonanze politiche e sociali in senso ampio.

La contronarrazione del mondo post-fordista ha trionfato anche sul piano estetico, nella misura in cui ha cercato di ridurre la cultura e la musica pop a trampolino per il successo e al più a dimostrazione di abilità e tecnica.

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zagor
MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2021 7:45 pm  Rispondi citando
Music Guru


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il famoso articolo del 1982 in cui si accuso' Battiato di simpatie destrorse ( soprattutto per Radio Varsavia)

la voce del burino Rolling Eyes Rolling Eyes

ps ma il Cacciari che cita è quel Cacciari?
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FrancescoB
MessaggioInviato: Mer Mag 26, 2021 7:17 am  Rispondi citando
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Analisi pessima sul piano politico, Battiato ha lavorato sulla tradizione, verissimo, ma questo non lo rende di destra, tanto più che lui si è definito un "proletario dello spirito" vicino a una certa sinistra.

Articoli come questo sono tra le cose che non rimpiango del clima culturale degli anni '70 e dei primissimi anni '80.

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