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<  Musica  ~  PROGRESSIVE ROCK: croce o delizia?
Giuseppe Ienopoli
MessaggioInviato: Ven Ott 18, 2013 5:48 pm  Rispondi citando
Musicomane


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“E’ un sogno popolato di Re Cremisi, Giganti Gentili, navi fantasma e teiere volanti, armadilli cingolati, quadri di Bosch, perfino una mucca pezzata in mezzo ad un prato.

Sembrerebbe l’ultimo grande trip lisergico prima del delirio, invece è un paradossale ritorno alla ragione e all’invenzione, a una breve stagione di musica pensata, in continua evoluzione, come forse non ce ne saranno più.

Peccato che per una gran parte del pubblico rock il termine “progressivo” evochi non immagini da favola ma suoni da un Medio Evo remoto, se non preistorico.

Sono pochi a ricordare quelle eroiche gesta e quegli anni neppure troppo lontani … all’inizio non gli diedero neppure un nome, ma ci fu un tempo in cui il rock progressivo pareva destinato a cambiare il mondo … non solo la storia del rock”.

O Capitano, mio Capitano … Tu che ne sai?

O Capitano, mio Capitano … Tu da che parte stai?

… quello che hai sempre pensato ma che non hai mai osato dire …

Il progressive è una scintilla di rivelazione … il potente spettacolo continua e tu puoi contribuirvi con un verso!

Quale sarà il tuo verso? … Croce o Delizia??!!
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Filippo Maradei
MessaggioInviato: Ven Ott 18, 2013 6:03 pm  Rispondi citando
Music God


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Dipende dal momento, penso. Verso i 15 anni o giù di lì - quando brufoli costellano i visi - il prog può essere un porto sicuro, un gesto romantico verso il nostro cervello per esplorare suoni nuovi, elaborati, virtuosi, spazianti. Sana masturbazione per la mente. Dai 20 in su l'ho visto più come un genere sottovuoto ripieno fino all'orlo di nulla (tolti i King Crimson, ma che genere fanno loro?).

Se poi il metro di giudizio è la pussy, specialmente certa di plastica botta&via, allora è ancora più inutile! Laughing

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La verità non esiste, non esiste per il semplice fatto che ci è dato soltanto nel delirio del linguaggio nominare le cose e non conoscerle. [C.B.]
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Franz Bungaro
MessaggioInviato: Ven Ott 18, 2013 7:14 pm  Rispondi citando
Musicomane


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Filippo Maradei ha scritto:
Dipende dal momento, penso. Verso i 15 anni o giù di lì - quando brufoli costellano i visi - il prog può essere un porto sicuro, un gesto romantico verso il nostro cervello per esplorare suoni nuovi, elaborati, virtuosi, spazianti. Sana masturbazione per la mente. Dai 20 in su l'ho visto più come un genere sottovuoto ripieno fino all'orlo di nulla (tolti i King Crimson, ma che genere fanno loro?).

Se poi il metro di giudizio è la pussy, specialmente certa di plastica botta&via, allora è ancora più inutile! Laughing


phil, la tua (ottima) spiegazione sembra il mio rapporto con il comunismo...

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menti sapendo di mentine
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Giuseppe Ienopoli
MessaggioInviato: Sab Ott 19, 2013 5:24 pm  Rispondi citando
Musicomane


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Filippo Maradei ha scritto:
Dipende dal momento, penso. Verso i 15 anni o giù di lì - quando brufoli costellano i visi - il prog può essere un porto sicuro, un gesto romantico verso il nostro cervello per esplorare suoni nuovi, elaborati, virtuosi, spazianti. Sana masturbazione per la mente. Dai 20 in su l'ho visto più come un genere sottovuoto ripieno fino all'orlo di nulla (tolti i King Crimson, ma che genere fanno loro?).

Se poi il metro di giudizio è la pussy, specialmente certa di plastica botta&via, allora è ancora più inutile! Laughing


… beh se non altro il progressive ti ha risolto il grosso problema dell’acne giovanile e ti ha quindi facilitato di molto l’accesso progressivo alla pussy!?

… figurati che a me un solo ascolto di Trespass faceva sparire il bruciore di stomaco da overdose di ‘nduja calabrese/originale … una vera panacea i Genesis/Era_Gabriel!

Conoscevo già il tuo pensiero spartiacque … condivisibile in parte ma contraddittorio al tirar delle somme … il progressive non ti impone un ascolto esclusivo e/o escludente degli altri generi musicali … non si diventa erbivoro come la mucca Lulabelle III dei Pink Floyd … ma si continua ad essere onnivoro come piace a te e a tutti noi, ma certamente con un palato più raffinato e selettivo … se prima hai assaporato veramente le prelibatezze made in Prog.

Non voglio farla lunga … con il tuo permesso, ripropongo anche anche agli amici del Forum quello che tu hai scritto su SdM, in una tua brillante recensione, non più tardi di mezzo lustro fa e senza brufoli!

“Il progressive-rock è una trappola: lo ami quando non vuoi sentire altro, lo odi quando ti accorgi che non conosci altro. Prendetela come una sorta di fase adolescenziale, uno step verso una più ampia concezione e visione della musica …

Questo perchè si abbandonano le sonorità facilotte del commerciale e se ne abbracciano di più particolari e articolate. Allora inizia la scoperta della buona musica, la cosiddetta "aurora culturale" del giovane che decide, finalmente, di aprire i propri orizzonti. E si ascoltano i Pink Floyd, i Genesis, gli Emerson Lake & Palmer, i Caravan, i Family, il Banco del Mutuo Soccorso, La Locanda delle Fate e cosi via.

Il prog-rock è però anche fango, anzi no, sabbie mobili: ci trascina inesorabilmente verso il basso, verso il centro della terra, progressivamente, facendoci perdere di vista la giungla di meraviglie artistiche che abbiamo intorno e che ancora non abbiamo avuto modo di adorare.

Fondamentale per uscire da queste sabbie mobili è aggrapparsi ai rami di altri generi musicali.

"Moonmadness", fortunatamente, è la giungla e le sabbie mobili insieme: un'esplosione di suoni sempreverdi, sempre freschi, mai buttati là tanto per fare numero.

Un uso massiccio delle tastiere e delle chitarre; una voce leggera, filtrata, ventilata, soffiata; e poi il flauto, le percussioni, il basso: l'eterogenea colorazione di un quadro struggente, delicato, bellissimo.

(n.d.r. … segue la descrizione incantata, mecenatica e minuziosa della tracklist del disco … alla quale si rimandano i più curiosi e i fans di Filippo …)

Finisce "Moonmadness", finisce il prog. Ci troviamo infatti nel 1976, all'alba d'un tramonto che vedrà porre fine per sempre a un ciclo musicale che è stato causa stessa del proprio male. Ma non tutto andrà perduto: molteplici saranno le influenze e i riadattamenti che vedranno risorgere più e più volte il prog-rock, anche se con vesti, nomi e soprattutto risultati diversi.

Il mio consiglio è quello di chiudere a chiave quest'opera d'arte dentro un cassetto, cosi da poterlo riaprire in un momento di dolce-amara nostalgia.”

Camel
Moonmadness
di Filippo Maradei

... mi sa che sei ancora dei Nostri Exclamation Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Wink
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zagor
MessaggioInviato: Sab Ott 19, 2013 5:33 pm  Rispondi citando
Music Guru


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a me fanno impazzire i Caravan, però la scena di Canterbury non so fino a che punto possa essere considerata parte integrante del prog

i King Crimson vabbè troppo scontato citarli, "red" disco enorme.

Yes e Genesis li ascolto a rate, troppo pesanti. Preferisco il Gabriel solista.
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Filippo Maradei
MessaggioInviato: Sab Ott 19, 2013 5:56 pm  Rispondi citando
Music God


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Giuseppe Ienopoli ha scritto:
Filippo Maradei ha scritto:
Dipende dal momento, penso. Verso i 15 anni o giù di lì - quando brufoli costellano i visi - il prog può essere un porto sicuro, un gesto romantico verso il nostro cervello per esplorare suoni nuovi, elaborati, virtuosi, spazianti. Sana masturbazione per la mente. Dai 20 in su l'ho visto più come un genere sottovuoto ripieno fino all'orlo di nulla (tolti i King Crimson, ma che genere fanno loro?).

Se poi il metro di giudizio è la pussy, specialmente certa di plastica botta&via, allora è ancora più inutile! Laughing


… beh se non altro il progressive ti ha risolto il grosso problema dell’acne giovanile e ti ha quindi facilitato di molto l’accesso progressivo alla pussy!?

… figurati che a me un solo ascolto di Trespass faceva sparire il bruciore di stomaco da overdose di ‘nduja calabrese/originale … una vera panacea i Genesis/Era_Gabriel!

Conoscevo già il tuo pensiero spartiacque … condivisibile in parte ma contraddittorio al tirar delle somme … il progressive non ti impone un ascolto esclusivo e/o escludente degli altri generi musicali … non si diventa erbivoro come la mucca Lulabelle III dei Pink Floyd … ma si continua ad essere onnivoro come piace a te e a tutti noi, ma certamente con un palato più raffinato e selettivo … se prima hai assaporato veramente le prelibatezze made in Prog.

Non voglio farla lunga … con il tuo permesso, ripropongo anche anche agli amici del Forum quello che tu hai scritto su SdM, in una tua brillante recensione, non più tardi di mezzo lustro fa e senza brufoli!

[cut]

... mi sa che sei ancora dei Nostri Exclamation Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Wink


Lol, in realtà quella recensione l'ho scritta più di 6 (o 7) anni fa e l'ho tenuta racchiusa, insieme ad altre, in una cartella sul desktop, prima di aprire un blog del cazzo e pubblicarla sia lì che qui dopo qualche tempo. Un po' di tempo è passato, dai! Nel frattempo sono diventato più cinico! Più incoerente! E più milanista! Laughing Laughing

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Giuseppe Ienopoli
MessaggioInviato: Sab Ott 19, 2013 5:57 pm  Rispondi citando
Musicomane


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zagor ha scritto:
a me fanno impazzire i Caravan, però la scena di Canterbury non so fino a che punto possa essere considerata parte integrante del prog



... certo che sì ... gli ingredienti del progressive ci sono tutti e ai massimi livelli ... anzi con l'avvento dei Caravan il prog trova finalmente equilibrio tra parti cantate e strumentali.
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Giuseppe Ienopoli
MessaggioInviato: Dom Ott 20, 2013 2:28 pm  Rispondi citando
Musicomane


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Filippo Maradei ha scritto:
Un po' di tempo è passato, dai! Nel frattempo sono diventato più cinico! Più incoerente! E più milanista! Laughing Laughing


... il tempo che passa può avere effetti devastanti anche sui gusti calcistici ... da juvenis quale eri avresti potuto scegliere per assonanza galeotta e sarebbe stato peggio! ... Rolling Eyes Embarassed
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PetoMan 2.0 evolution
MessaggioInviato: Dom Ott 20, 2013 4:15 pm  Rispondi citando
Musicofilo


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Giuseppe Ienopoli ha scritto:


Peccato che per una gran parte del pubblico rock il termine “progressivo” evochi non immagini da favola ma suoni da un Medio Evo remoto, se non preistorico.

[/b]


Vabbè ma quelli che dicono che il prog è superato, vecchio ecc, non sono nemmeno da prendere in considerazione. Sono i soliti discorsi dell'invecchiato bene, invecchiato male, inutili menate che non portano da nessuna parte. Ogni disco è figlio della sua epoca e anzi, in certi casi, il fascino di un disco sta proprio nel suonare "datato", caratteristica apprezzata da molti e che quindi non può essere considerata come difetto a prescindere.
Riguardo a me, diciamo pure che ancora non ho capito di preciso cosa sia prog e cosa no.
Ad esempio per me il Concerto for Group and Orchestra dei Deep Purple è progressive fatto e finito. Ma so che molti non la pensano così. In fondo è questo il bello.

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Marco_Biasio
MessaggioInviato: Dom Ott 20, 2013 4:32 pm  Rispondi citando
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Cosa intendi per progressive?

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Cas
MessaggioInviato: Dom Ott 20, 2013 6:12 pm  Rispondi citando
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Il progressive rock ha aperto mondi sconfinati da cui pescare a piene mani ancora oggi...

Penso a dischi come The Court of the Crimson King e Red, o ai capolavori (attualissimi) degli Yes, o ancora alla scena di Canterbury... Insomma, un genere creativo, tutt'altro che votato allo sterile cerebralismo.

Certo, come per tutte le tendenze artistiche esistono poi le degenerazioni...

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nebraska82
MessaggioInviato: Lun Ott 21, 2013 11:15 am  Rispondi citando
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Cas ha scritto:


Certo, come per tutte le tendenze artistiche esistono poi le degenerazioni...


il punto è che per molti esistono solo le degenerazioni....per esempio in italia la maggior parte dei giornalisti musicali cresciuti nell'epoca punk /new wave ( i gugliemi, i campo, i cilia per intenderci) hanno sempre parlato di prog come di baracconate deluxe e citando gli ELP come gruppo simbolo del genere.....
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Cas
MessaggioInviato: Lun Ott 21, 2013 11:26 am  Rispondi citando
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nebraska82 ha scritto:
Cas ha scritto:


Certo, come per tutte le tendenze artistiche esistono poi le degenerazioni...


il punto è che per molti esistono solo le degenerazioni....per esempio in italia la maggior parte dei giornalisti musicali cresciuti nell'epoca punk /new wave ( i gugliemi, i campo, i cilia per intenderci) hanno sempre parlato di prog come di baracconate deluxe e citando gli ELP come gruppo simbolo del genere.....


si però poi magari celebrano le nuove leve (Late of the Pier, Mew, Everything Everything, Oh No Ono) che di prog si nutrono...

Bo', comunque il discorso per me è di ordine generale: lo schieramento partigiano contro un qualche genere musicale è cosa quasi sempre stupida...

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Giuseppe Ienopoli
MessaggioInviato: Mar Ott 22, 2013 11:51 am  Rispondi citando
Musicomane


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PetoMan 2.0 evolution ha scritto:

Riguardo a me, diciamo pure che ancora non ho capito di preciso cosa sia prog e cosa no.


... non ti dar pena PetoMan! ... credimi, considero la tua onesta dichiarazione come la migliore asserzione che si possa riferire all'argomento in questione!

Per la serie “io speriamo che me la cavo”:
… sul progressive ho letto abbastanza per capire almeno che esso sfugge ad una definizione stringata, essenziale, “oggettiva” … piuttosto si presta ad una serie di considerazioni personali, pertinenti ma opinabili e non potrebbe essere diversamente perché il progressive, in quanto “progressione”, non è un genere, un movimento all'interno della musica, ma è il movimento della musica stessa …

… per una riflessione più consapevole propongo la lettura, evidentemente facoltativa, di un “copia/incolla” meritevole di attenzione ... una sorta di "BIGNAMIPROG A BUON MERCATO E SENZA PRETESE".
Mi scuso dell’ardire … Embarassed

Prog-Rock - Art Rock

Il rock progressivo (progressive rock, talvolta abbreviato semplicemente in prog) è un genere e una corrente della musica rock, nato in Inghilterra alla fine degli anni sessanta e sviluppatosi principalmente nella prima metà degli anni settanta.
Nel corso del tempo da questo genere sono stati talvolta ripresi lo stile o l'approccio, consentendo a sue diramazioni come il neo-prog, il progressive metal e l'avant-prog di arrivare fino ai giorni nostri. Il rock progressivo presenta punti di stretto contatto con molti generi musicali, come la musica sperimentale, il rock sinfonico, l'art rock, l'hard rock, il post-rock.
Lo scopo, più o meno dichiarato, dei compositori di rock progressivo era far progredire il rock dalle sue radici blues di matrice americana ad un livello maggiore di complessità e varietà compositiva, melodica, armonica e stilistica, anche mediante l'utilizzo di elementi provenienti da altre tradizioni musicali.

Definizione ed elementi caratteristici

È difficile definire esattamente i confini del genere. La stessa accezione del termine ha subito dei mutamenti nel tempo: ad esempio, negli anni settanta la critica musicale etichettava con questo nome anche gruppi e solisti (ad esempio i Led Zeppelin) che attualmente non vengono considerati parte del genere, ma al più influenzati dallo spirito generale di sperimentazione del rock progressivo. Bisogna inoltre tentare il più possibile di distinguere la corrente progressive dallo stile progressive e dall'attitudine progressive.
La corrente progressive è una tendenza geograficamente e temporalmente limitata, che ha riguardato principalmente l'Europa e in particolare paesi come Gran Bretagna, Italia e Francia negli anni 1967-1975. Essa è stata l'iniziale e, sostanzialmente, unico punto di reale convergenza tra gli aspetti progressive stilistici e di approccio.
Lo stile progressive è quello che ha caratterizzato la musica della corrente progressive, e presenta numerosi aspetti peculiari che ne rendono possibile l'identificazione. Quello che segue è un elenco di alcuni di essi, nel quale sono anche riportati i titoli di brani e album esemplificativi. Si è appositamente voluto ricorrere a formazioni inequivocabilmente progressive, evitando di includere artisti solo marginalmente legati al genere o cronologicamente successivi al periodo indicato.

Lo stile in dettaglio

* Inclusione di elementi provenienti da altri generi musicali, specialmente musica classica, jazz e folk, ma anche musica sperimentale, musica indiana e musica elettronica. Esempi per quanto riguarda la contaminazione con la musica classica sono A whiter shade of pale dei Procol Harum, ispirata dall'Aria sulla quarta corda dalla Suite n° 3 BWV 1068 di J. S. Bach (in Italia resa nota dalla sigla delle trasmissioni televisive di Piero Angela), la Toccata di Alberto Ginastera eseguita degli Emerson, Lake & Palmer, trio preceduto nel 1967 dai Nice di Keith Emerson con The thoughts of Emerlist Davjack. Segue nel 1968 l'omonimo degli Arzachel e Aerosol grey machine dei Van der Graaf Generator, Horizons dei Genesis, ispirata chiaramente dalla Suite per violoncello BWV 1007 di J. S. Bach. Sono in realtà molti i gruppi che hanno mediato dalla musica classica parte del loro approccio compositivo e stilistico: forse, i Renaissance rappresentano l'esempio emblematico di un tentativo di manipolazione di materiale preso dalla tradizione della musica classica occidentale. Per la commistione col jazz è emblematico il jazz-rock di Soft Machine (Facelift, Fletcher's blemish), Hatfield and the North (Calyx) e i Nucleus, ma anche in questo caso andrebbero segnalate molte altre formazioni, tra cui King Crimson (21st century schizoid man), Caravan (Nine feet underground).
* Forte attenzione agli arrangiamenti, con la creazione di complessi intrecci strumentali (Knots dei Gentle Giant, The Gates of Delirium degli Yes), abbondanza di assoli e parti prive di cantato, passaggi che richiedono un'elevata tecnica strumentistica.
* Uso di strumenti classici (pianoforte, archi, fiati), etnici (sitar), elettrici o elettronici (hammond, mellotron, sintetizzatore) in aggiunta e talvolta in sostituzione alla classica combinazione rock chitarra elettrica, basso elettrico e batteria.
* Predilezione per i brani lunghi, di durata superiore ai sei minuti. Tra questi vanno evidenziate le suite, ovvero canzoni composte da una successione di temi musicali più o meno distinti, dal sapore solitamente epico. Nel progressive degli anni '70, l'espansione dei brani era limitata dalla durata della facciata di un 33 giri (circa 23 minuti), o del disco nel suo complesso, considerando le due facciate come brano unico. Quasi tutti i principali gruppi progressive hanno composto una o più suite come, ad esempio, Close to the edge degli Yes, Supper's ready dei Genesis, A plague of lighthouse keepers dei Van der Graaf Generator, Atom heart mother ed Echoes dei Pink Floyd, Lizard dei King Crimson, Lady fantasy dei Camel, Thick as a brick dei Jethro Tull, Song of Scheherazade dei Renaissance, Tarkus degli Emerson, Lake & Palmer, Nine feet underground dei Caravan.
* Melodie e armonie lontane dalla consueta progressione blues, spesso classicheggianti e ambiziose, alle volte anche di estremo lirismo e senso epico. A titolo esemplificativo, si possono ricordare per la ricercatezza delle loro melodie Firth of Fifth, The Musical Box e In the Cage dei Genesis, Dog's Life dei Gentle Giant, And You and I degli Yes, Moon in June di Robert Wyatt con i Soft Machine, Lemmings dei Van der Graaf Generator, The Night Watch dei King Crimson. Questi ultimi, insieme agli Henry Cow, furono maestri nel creare progressioni armoniche atipiche, come ad esempio in Lark's Tongues in Aspic e Ruins, rispettivamente.
* Utilizzo di tempi dispari e inconsueti, frequenti cambi di tempo, intensità e velocità nel corso di uno stesso brano. Tarkus degli Emerson, Lake & Palmer esordisce in 5/4, Supper's Ready dei Genesis contiene una parte chiamata Apocalypse in 9/8, The Sleepwalkers dei Van der Graaf Generator è in 17/8, Starless dei King Crimson ha un lungo bridge strumentale in 13/8. Curiosa è anche la gestione degli accenti ritmici in Drip drip dei Comus. Tra i gruppi più notevoli nel gestire i cambi vanno segnalati i Caravan (Can't Be Long Now...), i Camel (Lady Fantasy) e gli Hatfield and the North (The Yes No Interlude).
* Testi complessi e a volte impenetrabili, ma solitamente molto curati, ricchi di figure retoriche e riferimenti alla fantascienza (Watcher of the Skies dei Genesis, A Plague of Lighthouse Keepers dei Van der Graaf Generator), al fantasy (Winter Wine dei Caravan), alla mitologia e alla religione (The Fountain of Salmacis dei Genesis, Close to the Edge degli Yes).
* Concezione dell'album come unità tematica e stilistica fondamentale (concept album), nei quali un'idea di fondo è esplorata lungo tutto il disco. Tra i più celebri, The Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis, Tales from Topographic Oceans degli Yes, Darwin! del Banco del Mutuo Soccorso, Music Inspired by The Snow Goose dei Camel, The Six Wives of Henry VIII di Rick Wakeman, Three Friends dei Gentle Giant.
Parte di questi elementi stilistici è ovviamente propria anche di altri generi ed artisti, che solitamente non vengono considerati progressive perché esterni ai confini spazio-temporali indicati o più evidentemente riconducibili ad altri generi.
Alcuni artisti non appartenenti alla corrente progressive in senso stretto, tuttavia, hanno incorporato nella loro musica la quasi totalità degli aspetti tipici dello stile prog, dando origine ai movimenti neo-prog e progressive metal. La critica musicale è tuttora discorde sulla legittimità degli appellativi, così come lo sono gli appassionati del progressive storico: alcuni ritengono questi movimenti i naturali prosecutori del progressive originale, altri ritengono il neo-prog manieristico e poco innovativo, il progressive metal eccessivamente esibizionista e magniloquente. In entrambi i casi, i detrattori ritengono venga meno proprio quell'attitudine, di seguito descritta, che caratterizzava il movimento progressive comunemente inteso.

L'attitudine progressive

L'attitudine progressive costituisce l'ultimo aspetto fondamentale per inquadrare il progressive. Il movimento progressive, infatti, nasce proponendo musica profondamente innovativa, inaudita, cercando di sondare e superare i limiti di quello che al tempo era il rock.
È dunque evidente che qualunque cosa si voglia chiamare a pieno titolo progressive dovrebbe condividere questo spirito di ricerca, che tuttavia non può più manifestarsi tramite le stesse scelte stilistiche di un tempo, per il semplice fatto che quel che era nuovo allora, oggi non lo è più. Ecco dunque che molte altri artisti, che solitamente non vengono considerati progressive, sono accomunati al movimento progressive proprio da questo atteggiamento.
Una nota a parte merita il filone più intellettuale e rivoluzionario del progressive, quello avant-prog, sviluppatosi a partire dal movimento Rock In Opposition. Proseguendo lungo il solco dell'innovazione, esso ha prodotto lavori di attitudine indubbiamente progressive, incorporando tuttavia elementi anche estremamente lontani da quelli caratteristici del movimento iniziale.

Storia

Il rock progressivo nasce come evoluzione delle istanze di ricerca che il rock manifestava sin dalla prima metà degli anni '60. Numerosi tratti distintivi del genere si possono ritrovare, più o meno in embrione, nell'opera di numerosi artisti, soprattutto i Beatles e Frank Zappa, ma anche gli Who.
Il seme del movimento è nella tarda psichedelia: virata la boa dell'estate 1967, molti gruppi spinsero la loro sperimentazione ancora più oltre, e non è un caso che numerosi nomi del progressive abbiano esordito proprio nell'ambito della psichedelia, come ad esempio i Pink Floyd con The Piper At The Gates Of Dawn.
Non esiste una vera data di nascita del rock progressivo, anche se qualcuno pone come primo esempio il disco Days of Future Passed (1967) dei Moody Blues, per il suo esteso utilizzo dell'orchestra. Altri citano l'uscita di In the Court of the Crimson King dei King Crimson nel 1969, e in particolare la traccia d'apertura 21st Century Schizoid Man, brano divenuto vero simbolo del progressive.
In entrambi i casi si tratta di gruppi inglesi: è infatti in Europa, e in particolare in Inghilterra, che si diffonde il nuovo genere, mentre oltreoceano, a parte personalità di spicco come Frank Zappa o i Grateful Dead, almeno per quanto riguarda Anthem of the Sun, il rock rimane più legato alle radici blues. Anzi, il rock progressivo è la prima forma di musica leggera che vede la nascita di contributi di rilievo da nazioni non anglosassoni: le scene italiana, francese, ma soprattutto tedesca producono album di grande rilievo e di buon successo anche al di fuori dei propri mercati nazionali.
La popolarità del rock progressivo arrivò all'apice nel biennio 1972/1973, quando gli artisti di questo genere raccoglievano la maggior parte dei consensi tra i lettori delle riviste musicali. Band come Genesis, Emerson Lake and Palmer, Yes riempivano le arene a dispetto della complessità della loro musica a paragone degli standard commerciali.
Con l'avvento del Punk Rock nei tardi anni Settanta, i gusti del pubblico e della critica si spostarono verso uno stile più semplice ed aggressivo, attribuendo al rock progressivo aggettivi come "pomposo" e "pretenzioso". La seguente new wave recuperò alcuni aspetti del progressive meno noti al grande pubblico, ma alla lunga distanza più duraturi: i Public Image Ltd. e altri ripresero molto dal krautrock tedesco, e il diffondersi dell'elettronica fece tesoro dell'opera pioneristica di personaggi come Brian Eno, Klaus Schulze e soprattutto i Kraftwerk. Alcuni brani di questi ultimi fornirono persino le basi per i primi successi di Afrika Bambaataa.
I primi anni Ottanta videro un revival del genere, guidato da gruppi come i Marillion. I gruppi sorti in quel periodo vengono a volte etichettati come neo-progressive. Al tempo stesso, alcuni gruppi storici hanno modificato la loro musica, semplificandola e introducendo elementi più elettronici. Nel 1983, i Genesis conquistarono il successo internazionale con la canzone Mama, e la sua forte enfasi sul ritmo della batteria elettronica. Nel 1984, gli Yes ottennero a sorpresa un hit con la canzone Owner of a Lonely Heart, che conteneva moderni (per l'epoca) effetti elettronici, ma era sufficientemete accessibile da poter essere suonata nelle discoteche.
Il genere ricevette un'altra piccola iniezione di popolarità negli anni Novanta con un'ondata di nuove band, molte delle quali proponevano una musica più spigolosa conosciuta come progressive metal. Queste ultime sono felici di essere etichettate come progressive, e realizzano brani molto lunghi e concept album di grande ricchezza e complessità. Il limite maggiore delle opere di questi gruppi (dei quali possiamo citare come rappresentativi i Dream Theater) è proprio nella mancanza di misura posta nell'accrescere la durata e la complessità delle composizioni, spesso nella mancanza di misura e di pianificazione degli assolo, nello spostamento verso il "fortissimo" delle dinamiche, mentre il rock progressivo classico dei primi anni anni '70 aveva come elemento costitutivo la contrapposizione tra elemento "maschile", rappresentato dalle sonorità elettriche e dai ritmi rapidi, e dell'elemento "femminile", rappresentato dalle sonorità acustiche e ritmi rilassati o sognanti.
Il lavoro di artisti contemporanei come Radiohead, Sigur Rós e Godspeed You! Black Emperor si può dire che incorpori alcuni degli elementi più sperimentali del rock progressivo, talvolta combinati con la sensibilità estetica del punk rock, per produrre una musica che molti trovano intrigante, innovativa e immaginifica.
Il rock progressivo di quello che possiamo chiamare periodo classico gode di questa riscoperta e di una nuova attenzione, dovuta anche al ricambio generazionale e alle riedizioni in compact disc di numerosi album fondamentali del genere, un tempo introvabili, adesso molto più diffusi.
Per contro, il rock progressivo più recente continua ad essere creato ed ammirato da un solido nucleo di entusiasti, ma sembra non ricevere molta attenzione dalla stampa più commerciale e non riceve praticamente nessuno spazio sulle radio.

Sottogeneri

Come già osservato nella definizione, nel parlare di progressive andrebbe attentamente specificata l'accezione con cui ci si riferisce al termine. La critica riconosce diverse diramazioni già all'interno del progressive degli anni '70, ben lontano dall'essere un movimento unitario e omogeneo e caratterizzato da un complesso intreccio di scene locali e correnti interne, scambi di elementi fra gruppi, collaborazioni. A queste si aggiungono i generi, più o meno indipendenti dal progressive di quel periodo, che ne riprendono numerosi aspetti stilistici o attitudinali (a seconda di come li si voglia considerare, si possono far rientrare in questa categoria neo-prog, avant-prog, progressive metal, post-rock). Infine, alcuni movimenti in realtà ben distinti dal progressive (glam-rock, space rock, krautrock, kosmische musik) sono storicamente associati ad esso dalla critica, e verranno dunque brevemente esaminati.

Progressive romantico

È senza dubbio il sottogenere più famoso e di successo, oltre che quello più spesso ripreso o osteggiato. Le melodie sono liriche e sognanti, i testi ricercati, i brani lunghi, spesso in forma di suite. Le parti strumentali sono complesse, ricche di assoli, spesso dominate dalle tastiere (mellotron e hammond nel primo periodo, sintetizzatori più avanti) e frequentemente caratterizzate dalla ripresa di temi e schemi compositivi classici. Sono riconducibili al progressive romantico i primi King Crimson (nel periodo In the Court of the Crimson King - Islands), i Genesis con Peter Gabriel e nei due lavori immediatamente successivi, gli Yes tra The Yes Album e Relayer, i Camel fino a Rain Dances, gli Spring. In una posizione del tutto a sé si collocano i Van der Graaf Generator, che si differenziano per atmosfere cupe, testi più introspettivi e drammatici e un cantato particolarmente intenso e sofferto, e i Gentle Giant, con i loro intricatissimi incastri vocali e strumentali, dal sapore medievaleggiante. Nel caso in cui i riferimenti classici siano particolarmente evidenti, come nel caso di Emerson, Lake & Palmer, Rick Wakeman, Renaissance, Curved Air, si parla anche di progressive sinfonico o progressive neoclassico. Persino i Pink Floyd "dedicarono" al genere un lato di un loro disco Atom Heart Mother, seppur in modo "ambiguo" la quasi totalità dei loro dischi può considerarsi appartenente al genere. Lo stile romantico è anche quello che ha fatto più proseliti al di fuori della Gran Bretagna: gli si possono accostare i francesi Ange, Atoll, Arachnoïd e Pentacle, i tedeschi Grobschnitt e Triumvirat, così come gli olandesi Earth & Fire e buona parte del progressive italiano.
Tra questi meritano certamente di esser menzionati i Banco Del Mutuo Soccorso, dalle cui opere lo stesso Peter Gabriel ha dichiarato d'aver tratto ispirazione ai tempi in cui militava nei Genesis, Le Orme e la Premiata Forneria Marconi, che può vantare d'aver riempito stadi negli Stati Uniti, negli anni in cui il genere progressive ha conosciuto il suo massimo splendore.

La scena di Canterbury

Uno dei filoni più prolifici del progressive inglese, collegato ai gruppi fioriti attorno alla cittadina di Canterbury. Caratterizzata dalla contaminazione col jazz e da atmosfere più lisergiche e sobrie, la scena si sviluppa a partire dalla formazione embrionale dei Wilde Flowers, da cui provengono quasi tutti i suoi principali esponenti. Tra i nomi fondamentali vanno ricordati Caravan, Soft Machine, Hatfield and the North, Matching Mole, National Health, Robert Wyatt, Kevin Ayers, Mike Oldfield, Centipede e Khan. Sono in qualche modo legati a questa scena, per stile o scambi di elementi, anche Gong, Greenslade, Muffins e gli italiani Picchio dal Pozzo.

Hard-prog

La musica riconducibile a questo ramo è caratterizzata da possenti riff di chitarra, basso e batteria incalzanti, un suono e un cantato più ruvido rispetto al resto del progressive e, spesso, tastiere (in particolare organo Hammond) che contribuiscono a creare un'atmosfera tetra e inquietante (si parla in questo caso anche di dark prog). Alcuni nomi di spicco sono Atomic Rooster dei primi 2 LP, High Tide, Black Widow in Gran Bretagna, Nektar in Germania (e Amon Düül II per quanto riguarda il dark prog), il Rovescio della Medaglia e Il Balletto di Bronzo in Italia. Si possono un po' forzatamente includere in questo raggruppamento anche gruppi altrimenti difficilmente classificabili, ma caratterizzati da un suono piuttosto duro (i King Crimson di Lark's Tongues in Aspic, Starless and Bible Black e Red) e/o dalla forte dominante blues (i Catapilla, i Patto, gli East of Eden, gli Indian Summer, i Jethro Tull di Aqualung e A Passion Play, gli olandesi Focus).

Progressive italiano o spaghetti-prog

L'Italia vanta nel corso degli anni settanta una diffusione del progressive seconda solo a quella inglese. In Italia sono nate alcune delle formazioni ancor oggi più celebri. La musica della maggior parte di esse consiste essenzialmente in un progressive di stampo sinfonico-romantico, fortemente influenzato da King Crimson, Genesis e Emerson, Lake & Palmer; è spesso caratterizzata da ricchi intrecci di tastiere e contaminazioni con la musica classica uniti a un cantato che si rifà in pari misura alla tradizione italiana e al beat. Fra i gruppi più celebri si possono citare Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme, New Trolls, Osanna e Area.

Avant-prog

In questa categoria rientrano gruppi dallo stile anche molto eterogeneo, per la maggior parte dell'Europa Continentale, la cui musica è solitamente più ostica, spigolosa e indirizzata alla sperimentazione di quella del resto del progressive. Molti di questi gruppi sono influenzati dall'avanguardia e dalla musica classica del Novecento, sono legati all'attivismo di sinistra e sono lontani dallo spirito epico/romantico di molto progressive. Inoltre, pur essendo nato solo verso la metà degli anni Settanta, il genere ha continuato a diffondersi e svilupparsi anche una volta concluso il periodo progressive, e ancora oggi vanta numerosi proseliti, molti dei quali pubblicati dall'etichetta Cuneiform Records.
È molto importante il movimento Rock In Opposition (R.I.O.), fondato nel 1978 da Henry Cow (Gran Bretagna), Stormy Six (Italia), Samla Mammas Manna (Svezia), Univers Zero (Belgio), Etron Fou Leloublan (Francia), ed esteso poi a Art Bears, Art Zoyd, Aksak Maboul, per promuovere la propria musica, spesso rifiutata dai discografici, e darsi appoggio reciproco in concerti, festival e altre manifestazioni. In particolare, l'influenza degli Henry Cow sarà fondamentale per buona parte delle formazioni avant-prog successive.
In Francia si diffonde invece il cosiddetto Zeuhl, lo stile ideato dai Magma, che incorpora elementi propri del free jazz e della musica di Bartók, Stravinskij e Carl Orff in un impianto progressive rock e fusion, creando lunghe composizioni dall'atmosfera epica e misteriosa. Parecchi gruppi riprenderanno questo stile, tra cui Dün, Eskaton, Potemkine, Zao in Francia, Happy Family, Ruins e Koenjihyakkei in Giappone.
Gli italiani Area meriterebbero un capitolo a sé, per le incredibili capacità vocali del cantante Demetrio Stratos (in grado di cantare più note contemporaneamente) e per la loro inedita fusione di beat, jazz, avanguardia, musica balcanica e impegno politico. Il loro stile sarà in qualche modo di ispirazione per i Deus ex Machina, sempre italiani.
Fred Frith, chitarrista di Henry Cow e Art Bears, sarà protagonista di innumerevoli progetti e collaborazioni riagganciabili all'avant-prog. Molto rilevante il suo contributo alla scena newyorkese dei primissimi anni ottanta, con gruppi come Massacre, Skeleton Crew, Material. L'accettazione e l'assimilazione del punk diventano un obbligo e producono risultati interessanti e originali con This Heat, Birdsongs of the Mesozoic e Doctor Nerve.

Progressive statunitense

Parallelamente al decadimento del rock progressivo in Gran Bretagna e in generale in tutta Europa, oltreoceano si sviluppava un importante movimento progressivo prevalentemente a carattere locale. Tra il 1972 e il 1980 negli Stati Uniti e in Canada fiorirono gruppi che ebbero vita breve, ma che furono capci di incidere autentici gioielli nel filone progressive. Con il crescere dell'interesse collezionistico, tanti piccoli capolavori nascosti sono emersi dall'anonimato, e con l'avvento del CD hanno raggiunto il grande pubblico. Su tutti gli Yezda Urfa, autori di Boris nel 1976, stampato in un numero limitato di copie, e riscoperti all'inizio degli anni novanta quando è stato dato alle stampe Sacred Baboon, che ripropone alcuni brani del loro disco d'esordio remixati e materiale mai inciso. Stesso discorso per i Pentwater e per i Cathedral, il cui Stained Glass Stories non ha nulla da invidiare ai capolavori del progressive britannico. L'elenco dei gruppi semisconosciuti sarebbe lunghissimo, ci limitiamo per ora a citarne alcuni, come i Mirthrandir o gli Happy the Man, nei quali tra l'altro suonava Kit Watkins, tastierista che compare in qualche disco dei Camel, poi i The New Age, in stile Van Der Graaf Generator, autori di un solo disco, Neptuned, con una splendida cover in stile Roger Dean. Oppure This One Ness, gruppo davvero misterioso, autore di un disco con varie influenze, Surprise, dove si va dai Back Door ai Brand X, tra l'altro mai ristampato su CD, così come i Chalis o i Bounty, questi ultimi ispirati dagli Emerson Lake & Palmer, per finire con i canadesi Nathan Mahl, che uscirono addirittura nel 1983 con un disco, allora passato inosservato e in seguito rivalutato, al punto da convincerli a riunirsi e a incidere numerosi dischi negli anni novanta.
Fonti
http://it.wikipedia.org/
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MessaggioInviato: Dom Ott 27, 2013 9:49 am  Rispondi citando
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oddio..io da ragazzino sono cresciuto a pane e progressive dai grandi gruppi come genesis... re cremisi... yes ecc fino ai piccolissimi come gli affinity
ma amavo anche l'hard rock ... come amavo il glam di bowie ,dei t rex dei roxy ..fino ai mott the hopple

e avevo la mia bella famiglia di generi musicali rock

poi e' arrivato il punk con fuoco e fiamme ha distrutto tutto...?

macche'...il punk si e' unito piacevolmente alla mia famiglia..e io l'ho accolto come un figlio...eravamo 4 amici al bar..ora siamo 5
poi e' arrivata la new wave che prendendo spunto dalla musica di vecchi gruppi
ha implementato una spruzzata di elettronica e altre sperimentazioni
anche lei si e' aggiunta alla mia famiglia

da allora ho avuto il piacere di accogliere altri figli dal grunge allo shoegaze
l'hardcore ..il brit rock ecc ecc ecc...senza dimenticare la madre di tutti i figli
....gli anni 60..dove tutto comincio'

insomma non esistono generi in contrapposizione..il progressive mi ha fatto conoscere il rock..ma da allora amo tutto il rock..e ogni genere mi aggiunge emozioni ed esperienze

ho una bella famiglia rock

certo ... emma marrone.... non potra' mai farne parte
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