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< Musica ~ COVER_MANIA |
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Sab Giu 10, 2017 10:43 pm
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Musicomane
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"Nella terminologia della musica leggera (principalmente pop e rock), una cover è la reinterpretazione o il rifacimento di un brano musicale - da altri interpretato e pubblicato in precedenza - da parte di qualcuno che non ne è l'interprete originale."
... il fascino della cover è innegabile perchè supportato dalla popolarità del brano "coverizzato"...
... una cover è un atto d'amore, ma anche un'infatuazione oppure un mero calcolo di interesse, un vezzo ... un "mo ti faccio vedere io" ... e altro ancora.
... ma in definitiva la cosa più importante non è perchè si fa una cover ma certamente come la si fa ...
... in tal senso i risultati sono spesso sorprendenti ... non ci distraggono dall'originale, anzi finiscono per farcelo apprezzare di più e non per insufficienza di prova!
Ad esempio stamattina mi sono imbattuto in questa ...
https://youtu.be/7slPsTqUQgg
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Lun Giu 12, 2017 8:45 am
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Musicomane
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Lun Giu 12, 2017 9:41 pm
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quasi tutte le cover dylaniane dei byrds sono migliori dell'originale
la mia preferita forse e' quella di lay lady lay, se non altro perche' la voce di bob nell'originale e' orrenda
https://www.youtube.com/watch?v=6E9dunaPVDw |
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Mar Giu 13, 2017 9:57 pm
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Musicomane
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Mer Giu 14, 2017 6:25 pm
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Music Guru
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Mer Giu 14, 2017 9:29 pm
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Musicomane
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Chris Austin Hadfield
Nato in Ontario nel 1959, ha completato l'addestramento per piloti dell'esercito canadese. Ha volato con i CF-18 Hornet per il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America. Successivamente ha studiato nella USAF.
Nel 1993 è entrato a far parte della NASA. In 25 missioni dello Shuttle è stato la voce a terra, cioè il capo delle comunicazioni alle capsule (CAPCOM) della NASA.
Nel 1995 è stato assegnato alla missione STS-74 dello Shuttle in qualità di specialista di missione. Nel 2001 è stato assegnato alla missione STS-100 (alla quale ha partecipato anche Umberto Guidoni) nella quale ha trascorso 14 ore e 54 minuti nello spazio aperto durante due attività extraveicolari. Durante la missione STS-100 fu portato in orbita un altro modulo della stazione spaziale, il Multi-Purpose Logistics Module Raffaello.
Dal 2001 al 2003 è stato il Direttore Operativo del centro per l'addestramento dei cosmonauti della NASA presso la Città delle Stelle in Russia. Nel 2003 si è ritirato da colonnello delle Canadian Forces. Attualmente è un astronauta civile della Canadian Space Agency.
Il 12 maggio 2013 lascia il comando della Stazione Spaziale Internazionale e, prima di rientrare sulla Terra, realizza un suggestivo video musicale sulla stazione, il primo video girato nello spazio: ha imbracciato la chitarra per cantare Space Oddity di David Bowie.
(Wiki ... )
https://youtu.be/KaOC9danxNo ...  |
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Ven Giu 16, 2017 9:20 pm
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Musicomane
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Dom Giu 18, 2017 11:54 pm
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Musicomane
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Lun Giu 19, 2017 10:11 pm
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Musicomane
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LA COVER "PIU' SCONCERTANTE DELLA STORIA" della Musica ...
... l'originale ... https://youtu.be/GuRQl4rAajs + https://youtu.be/W-jJtWSQgGI
... Voilà è la canzone più bella di Francoise ... chi la conosce l'ha legata a qualcosa del proprio vissuto, al tempo delle emozioni vere e delle parole sussurrate ...
Hanno provato a "rifarla" in molti, ma nessuno poteva pensare che anche Lui avrebbe osato ... l'operazione Hungtai è verydirtybad, del resto non si può nemmeno parlare di cover in senso ortodosso, piuttosto sembra il "vandalo maniacale" di turno che con la bomboletta spray si diverte a imbrattare un monumento ... e Francoise un monumento lo è veramente.
ALEX ZHANG HUNGTAI
Dirty Beaches
Badlands (c) 2011
https://youtu.be/c1npX5-CP0A ...
... ci credete se vi dicessi che il brano è diventato un vero e proprio tormentone ...
... merito di Hungtai o di Voilà che lo stesso Hung definisce "... una canzone così perfetta" ... ?
https://youtu.be/IC_tJDubdwQ ...
https://youtu.be/3TyyhOVx8Hc ...
... http://www.storiadellamusica.it/indie_rock/lo_fi/dirty_beaches-badlands(zoo_music-2011).html
... da queste parti fu detto tutto ciò ... ... ... certamente Zhang conta numerosi estimatori, io rimango fra gli scettici e i perplessi, l'arte del collage musicale di Hungtai sfugge ai miei blandi tentativi di catturarla ... magari "trattengo" proprio Lord Knows Best che per i ripetuti ascolti a cui mi sottoposi finì per restarmi attaccata come il chewingum alla suola della scarpa ...
APPENDICE ...
... https://youtu.be/OG9Z_rwGVPc
Ecco!
Eccomi, mentre guardo gli altri
che, tuttavia, non amo più,
è così.
Eccomi, vado assieme agli altri,
il tempo passa più male che bene,
è così.
E tu, tu che fai?
Sei davvero contento di tutto ciò?
Sono là, di fronte a te, sempre la stessa.
Oh! perché è ancora te che amo?
Che amo? che amo? che amo?
Tu sei là, di fronte a me, sempre lo stesso.
Oh! perché non posso più dirti:
"Ti amo, ti amo. Io, ti amo"
Eccomi, ritorno insieme agli altri
che m'amano, e che però io non amo più,
è così.
E tu, te ne vai a ritrovare quest'altra ragazza
che ami, o forse è quello che pensi,
è così.
Ecco, non c'è più niente da dire.
Sono là, davanti a te, sempre la stessa.
Tu lo vedi, è ancora te che amo,
che amo, che amo, che amo.
Tu te ne vai, e non c'è più niente da fare.
Oh! perché non posso più urlarti:
"Ti amo, ti amo. Io, ti amo"
--- bonus ... https://youtu.be/fywooUlcXXc + https://youtu.be/-XShZl5kzOE |
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Lun Giu 26, 2017 5:50 pm
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Musicomane
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The House Of The Rising Sun
Ha radici antiche ... ottocentesche, se ci riferiamo al suo testo; addirittura seicentesche se consideriamo la parte musicale, almeno prestando fede alla ipotesi più accreditata, quella dello studioso e collezionista Alan Lomax, curatore dell'Archive of American Folk Song, secondo il quale la melodia era stata ripresa da una ballata tradizionale inglese di nome "Matty Groves", risalente appunto al XVI secolo, mentre le liriche erano state scritte due secoli dopo, da una coppia di abitanti del Kentucky, Georgia Turner e Bert Martin (col titolo di "The Rising Sun Blues").
Fatto sta che, per uno scherzo del destino, quell'antica canzone resta a lungo solo nell'aria. Finché nel 1934 il giovane suonatore di banjo degli Appalachi Clarence "Tom" Ashley decide finalmente di inciderla, in omaggio a quel vecchio motivetto che gli canticchiava sempre il nonno Enoch (di una prima registrazione su 78 giri, risalente al 1928, da parte del bluesman Alger "Texas" Alexander, con titolo "Rising Sun Blues", non sono mai state rinvenute le tracce).
La piccola Vocalion Records non ha neanche idea di cosa ha per le mani. Forse anche perché, nonostante l'impegno, il buon Ashley non è esattamente riuscito a tirar fuori la magia di quel tesoro. Ma, da allora, ci provano tutti. Lo stesso Lomax, infatuato di quella melodia come fosse l'Arca perduta, ne registra le versioni accreditate al suo duo del Kentucky, mentre una sequela infinita di interpreti si mette in fila per la processione delle cover: Roy Acuff, Woody Guthrie, Josh White, Leadbelly, Glenn Yarbrough, Ronnie Gilbert, Pete Seeger, Frankie Laine, Joan Baez (forse la migliore), Miriam Makeba, Bob Dylan (che finisce per rischiare un'accusa di plagio da Dave Van Ronk, al quale copia gli arrangiamenti) e Nina Simone.
Ma alla fine ne resterà una sola. Perché di cotanto agglomerato di carneadi e stelle, nessuno ha fatto centro. E il colpo in canna è stato riservato dal destino a cinque esuberanti ragazzi inglesi, infervorati di rock e rhythm'n'blues. L'hanno ascoltato in un pub della loro Newcastle, quel motivetto immortale, da un menestrello del Northumbrian di nome Johnny Handle. E - a loro dire - non sanno nemmeno che Dylan l'ha appena inserito nel suo album d'esordio. Si chiamano Alan Price (tastiere), Eric Burdon (voce), Bryan "Chas" Chandler (basso), John Steel (batteria), Hilton Valentine (chitarra). E non possono non chiamarsi Animals. Perché hanno una furia selvaggia nelle vene, che stride col loro look da bravi ragazzi beat. Si mettono a suonare quel vecchio lamento blues nell'estate del 1964. E lo fanno detonare col tritolo.
Un arpeggio di chitarra elettrica in La minore che sembra scolpito nella roccia, tanto è granitico ed epico. La voce insolente e intensa di Burdon a introdurre il cantato. Poi, Price che fa la storia: un ottovolante sui tasti dell'organo Vox, il virtuosismo che si fa anima e trascina il crescendo del brano, sconfinando in un immane assolo che, stremato, implode nel finale. È l'arrangiamento definitivo, quello che resterà per sempre nella storia. Perché "The House Of The Rising Sun" rimarrà questa, nonostante l'infinita sfilza di cover che ancora seguirà. Sarà il massimo successo degli Animals (n.1 in Usa e Uk), pluri-premiato nei poll e nelle hall of fame di tutto il mondo. Sarà annoverato tra i classici della British Invasion (un paradosso, per la povera coppia del Kentucky!) e definito addirittura dal critico Dave Marsh "il primo hit folk-rock della storia".
Un exploit per il quale la storia del rock deve ringraziare anche il produttore Mickie Most: fu infatti solo grazie alla sua insistenza che il brano - ritenuto dai discografici, con la lungimiranza che spesso li contraddistingue, "troppo lungo" e "noioso" - venne alla fine pubblicato.
Storyville - New Orleans
Ma che cos'è questa benedetta "Casa del Sole Nascente"? Nient'altro che un bordello, su questo niente da eccepire al buon Price. Solo che da Soho si è trasferito a New Orleans, all'epoca (Ottocento) una sorta di "sin city", con il quartiere a luci rosse più grande del mondo: un reticolo di locande peccaminose e case chiuse di nome Storyville (dal nome del consigliere municipale Alderman Story, che ne aveva propugnato la costituzione), nel cuore della jazz town, destinato a essere spazzato via da successivi rigurgiti moralisti.
Anche la storia del testo non è univoca: si susseguono, infatti, due versioni, una - probabilmente quella originaria - con protagonista femminile, costretta a vivere nella Casa pur essendosi pentita di esser entrata nel giro della prostituzione, l'altra - quella scelta dagli Animals - con protagonista maschile: il giovane figlio di un giocatore d'azzardo, altrettanto affranto per aver speso i suoi giorni nella Casa, ovvero "la rovina per più di un povero ragazzo", a "passare la vita nel peccato e nella infelicità" e ora pronto a tornare a New Orleans come galeotto ("per mettermi ai piedi una palla di ferro e una catena"). Da qui la disperata implorazione: "Oh mother, tell your children/ Not to do what I have done". Una classica storia di miseria e perdizione, declinabile praticamente in ogni contesto.
L'altro mistero riguarda il Sole Nascente del titolo. Inutile tediarvi con tutte le ipotesi, nessuna delle quali è stata mai ufficialmente avvalorata. La più suggestiva è quella di chi ha tentato di dare un nome al bordello, individuandolo nella vera casa d'appuntamenti al n.1614 di Esplanade Avenue (1862-1874) così soprannominata proprio per via della sua presunta maitresse di origini francesi Marianne Le Soleil Levant. Ma, con scarsa sensibilità per le leggende, quella casa, nel 2007, sarà abbattuta, come capita a tanti monumenti (più o meno reali) del rock.
Il brano, invece, resterà la quintessenza dell'evergreen. Con nuove, innumerevoli cover (talmente numerose che forse si fa prima a dire chi non ne ha fatte, ma vanno citati almeno Beatles, Doors, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Dolly Parton, Johnny Cash, Eagles, Tracy Chapman, Tori Amos, Sinéad O'Connor, Duran Duran, Muse e perfino gli italiani Los Marcellos Ferial, Riki Maiocchi e Pooh, che, con la complicità di Mogol, la trasformeranno in una canzone d'amore!), passaggi radiofonici garantiti da qui all'eternità, nonché presenze fisse in sigle e colonne sonore (da "Casino" di Scorsese all'italiano "La meglio gioventù").
Come un'araba fenice, la Casa di New Orleans risorgerà per sempre dalle macerie, riaprendo i suoi polverosi battenti. Ma il suo mistero resterà al centro di infinite discussioni e interpretazioni. Proprio come si confà alle leggende.
There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it's been the ruin of many a poor boy
And God I know I'm one
My mother was a tailor
Sewed my new blue jeans
My father was gamblin' man
Down in New Orleans
Now the only thing a gambler needs
Is a suitcase and a trunk
And the only time he'll be satisfied
Is when he's all a-drunk
Oh mother, tell your children
Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery
In the House of the Rising Sun
Well I've got one foot on the platform
The other foot on the train
I'm going back to New Orleans
To wear that ball and chain
Well there is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it's been the ruin of many a poor boy
And God I know I'm one
The Animals - The House Of The Rising Sun - 45 giri - Columbia
45 giri (Columbia Graphophone/Mgm Records)
Pubblicazione: giugno/luglio 1964
Autori: traditional
Produttore: Mickie Most
Durata: 4'30''
Cover
Doc Watson & Clarence Ashley
(1934)
Georgia Turner
(1937)
Leadbelly
(1944)
Joan Baez
(dall'album "Joan Baez", 1960)
Bob Dylan
(dall'album "Bob Dylan", 1961)
Nina Simone
(dall'album "Nina At The Village Gate", 1962)
Beatles
(dal bootleg "Black Album", 1969/1981)
Jimi Hendrix
(dall'album "In The Beginning", 1972)
Dolly Parton
(dall'album "9 to 5 and Odd Jobs", 1980)
Sinéad O'Connor
(b-side del singolo "Fire On Babylon", 1994)
Muse
(dalla compilation "Nme/War Child - 1 Love", 2002)
Pooh
("La casa del sole", dall'album "Beat ReGeneration", 2008)
Claudio Fabretti x (c) o.r.
https://youtu.be/MgTSfJEf_jM
https://youtu.be/9ryN7PGfFII + https://youtu.be/uX_bEDqxHFw
https://youtu.be/rD80eZ6Gxz0
https://youtu.be/Bvfg7i_dhmU
https://youtu.be/6x8oQNh85hc
BONUS
https://youtu.be/Che00FhqXQg
https://youtu.be/X1Knskoe15g
https://youtu.be/rEw0u66aONs + https://youtu.be/muOiunrU474
... https://youtu.be/POq7q5cMP2s ...  |
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Sab Lug 01, 2017 11:27 pm
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Musicomane
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A Whiter Shade of Pale
A Whiter Shade of Pale è un singolo dei Procol Harum, pubblicato il 12 maggio 1967. È stato scritto da Gary Brooker, Keith Reid e Matthew Fisher, prodotto da Denny Cordell e distribuito dalla Deram Records.
La canzone riscosse un notevole successo, restando in cima alle classifiche del Regno Unito per 6 settimane, dall'8 giugno 1967, in Italia per sette settimane, in Germania per due settimane, nei Paesi Bassi per otto settimane, in Irlanda per cinque settimane, in Australia per tre settimane ed in Francia per nove settimane; in Norvegia arriva terza, in Austria quarta e nella Billboard Hot 100 quinta.
Il brano fu un fortuito risultato della allora casa discografica U.K. Decca Records, con l'esperimento di fondere insieme musica classica e soft rock. Il riff-intro infatti, composto dai pianisti e organisti Brooker-Fisher all'organo Hammond, non è altro che la libera variazione del brano classico Aria sulla quarta corda con alcune componenti della cantata BWV 140 Wachet auf, ruft uns die Stimme, entrambi opere di Johann Sebastian Bach. Il groove del ritornello invece, si ispira a When a Man Loves a Woman, di Percy Sledge, brano uscito l'anno prima. Il testo è opera del poeta e paroliere Keith Reid.
Nel Regno Unito la canzone fu pubblicata solo come singolo, e non fu inserita nel primo album del gruppo Procol Harum. È presente invece nella edizione USA dell'album.
La canzone, di notevole successo già dal 1967, ebbe numerose reinterpretazioni. In Italia, su testo di Mogol, fu incisa dai Dik Dik, col titolo Senza luce che, mantenendo la parte musicale, si discosta dal testo originale dal significato ermetico.
Originariamente, la canzone fu attribuita ai soli Gary Brooker e Keith Reid. Nel 2005, Matthew Fisher intentò una causa vittoriosa contro Gary Brooker, chiedendo di essere riconosciuto come co-autore del brano per aver aggiunto le parti di organo alla musica originale. I giudici diedero ragione a Fisher all'unanimità.
Un primo video del brano fu girato in bianco e nero da Joel Gallen, con la band che suona e canta in studio, senza nessuna scenografia. Fu poi girato un secondo video, a colori, con una 16 mm, pellicola adatta per l'allora Scopitone, apparecchio simile al juke-box ma comprensivo anche di un visore. Le scene, di classico montaggio amatoriale, girate da Peter Clifton, raffigurano la band che passeggia intorno ad alcuni paesaggi inglesi; dapprima vicino al sito storico di Witley Court, Contea di Worcestershire, in Inghilterra, quindi altre scene intorno a Londra. Il video si conclude con alcune riprese nel centro della capitale, a Piccadilly Circus e Trafalgar Square.
Cover di altri artisti
1978 - Munich Machine (Giorgio Moroder) nell'album omonimo
1981 - Bonnie Tyler, nell'album Goodbye To The Islands
1984 - HSAS, nell'album Through the Fire
1999 - Michael Bolton, nell'album Timeless: The Classics Vol. 2
2000 - Sarah Brightman, nell'album La Luna - sesta posizione in Canada
2004 - Zakk Wylde con la Black Label Society, nell'album Hangover Music Volume VI
2007 - Engelbert Humperdinck, nell'album The Winding Road
2007 - Joseph Williams, nell'album Tears
2008 - Annie Lennox, nell'album Medusa e ricompresa successivamente nella raccolta The Annie Lennox Collection
Angela Aki, nel lato B del singolo Kiss Me Good-Bye
Roland Alphonso, col nome di "Hop Special"
Marc Bonilla, nell'album "American Matador"
The Box Tops, nell'LP "The Letter/Neon Rainbow"
Richard Clayderman
Eric Clapton, nell'album Trusted Servants and a Beatle con Ringo Starr
Joe Cocker
King Curtis
Alton Ellis
Charly García
Girl Talk, nell'album Feed the Animals
Gov't Mule
Grand Slam, nell'album Live in Ireland 1984
Sammy Hagar
Glenn Hughes
Pat Kelly
R. Stevie Moore, nell'album Tra La La La Phooey!
Willie Nelson & Waylon Jennings
Doro, nell'album Force Majeure
Dan Reeder
Buddy Richard, nell'LP Buddy Richard, en vivo en el Astor
Frutos del País
Johnny Rivers
Helge Schneider
Percy Sledge
Wailing Souls
Big Jim Sullivan
Elliott Yamin, nell'album Elliott Yamin
Justin Hayward
New York Rock and Roll Ensemble
Vannilla Fudge
Cover in italiano
1967 - Dik Dik Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio (Dischi Ricordi)
1967 - Dave Anthony's Moods
1967 - Fausto Leali Senza luce (A whiter shade of pale)/Per un momento ho perso te (Ri-Fi, RFN NP 16225)
1967 - Wess Senza luce/I'm a Short-Timer (Durium, CN A 9249)
1999 - Al Bano versione contenuta nell'album Ancora in volo (Wiki ... )
https://youtu.be/Mb3iPP-tHdA?list=RDEMsL63hGC_rA9UotQgg2TNdw
https://youtu.be/St6jyEFe5WM ...
https://youtu.be/S5hC1D_IseM?list=PL2WGWcTBSfD2GF0Yw7kruF6EJmxBUjT6T
https://youtu.be/G2LzSItsQ80
https://youtu.be/28c0bnZlHYE
https://youtu.be/3b9Ya62rEWw
... https://youtu.be/1N3f9ALU58U
... https://youtu.be/fisAO1u_sh8
... https://youtu.be/8Op4hnJFSu8
https://youtu.be/7f2GSndH9Jg
... ... https://youtu.be/h7BzEdq7FQU
... https://www.facebook.com/notes/giuseppe-r%C3%A8paci/a-whiter-shade-of-pale-storia-di-una-canzone/1479615562270596/
... bonus solitus ... https://youtu.be/FOaDgS1RKK0 ...  |
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Mer Lug 05, 2017 1:09 am
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Musicomane
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The Sound of Silence
La canzone venne originariamente registrata come pezzo acustico per il primo album del duo, Wednesday Morning, 3 A.M., del 1964, ma in seguito furono aggiunte le parti degli strumenti elettrici ed uscì come singolo.
Sebbene sia diffusa la convinzione che la canzone fosse stata scritta da Paul Simon in seguito all'assassinio del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963, le note di Art Garfunkel sul retro di copertina dell'album "Wednesday Morning, 3 A.M." indicano che la musica fu scritta nel novembre 1963; il 19 febbraio 1964 "the song practically wrote itself", "la canzone praticamente si era scritta da sola". Non si può quindi sostenere con certezza che Simon concepì la canzone come un modo di rappresentare il trauma provato da molti statunitensi causato dall'improvvisa morte di un leader vigoroso e visionario. Piuttosto, come ricorda Garfunkel, il tema della canzone è l'incapacità dell'uomo di comunicare, con un titolo e un testo intrisi della ben nota passione di Simon per gli ossimori.
Anni dopo, Paul Simon affermò in un'intervista che il verso iniziale "Hello darkness, my old friend" deriva dal fatto che nel periodo in cui la scrisse trovava conciliante scrivere e comporre stando chiuso e al buio nel bagno della sua abitazione.
La canzone entrò nelle classifiche pop degli USA nel settembre 1965 ed iniziò la sua inesorabile ascesa. Il 1º gennaio 1966 il singolo raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane, la terza in Austria ed Australia, la quinta in Irlanda e la nona in Germania e Regno Unito; nel 1968 il brano arriva primo per due settimane anche in Giappone.
Il brano è stato ripreso da innumerevoli artisti e in varie lingue. Ancor prima del successo della versione originale, fu ripresa dal duo irlandese The Bachelors nel 1966, mentre è del 1971 una versione in svedese di Frida. Nel 1978 uscì una delle versioni in francese (La Voix du silence) di Richard Anthony, anno nel quale anche i The Dickies cantarono la loro versione. Nel 1986 fu interpretata dal gruppo prog metal Heir Apparent. Del 1996 sono le cover della cantante islandese Emilíana Torrini e della filippina Regine Velasquez, del 1999 e del 2000 quelle dei gruppi tedeschi Gregorian e Atrocity e del gruppo statunitense Nevermore. Anche nel corso del XXI secolo la canzone è stata ripresa da diversi artisti, tra i quali Brooke Fraser, Sharleen Spiteri, Ivana Spagna, Bananarama, Pat Metheny, Alizée, Nick & Simon, Kina Grannis e Disturbed.
In italiano già nel 1966 il noto paroliere Carlo Rossi scrisse un testo che si discostava nelle tematiche dall'originale (si trattava infatti di un testo d'amore): con il titolo La tua immagine la canzone venne incisa da molti artisti, tra cui i più noti sono Mike Liddell e gli Atomi (nel 1966), Luisa Casali (nel 1967) e Dino (nel 1968). Bruno Lauzi scrisse invece un testo più aderente all'originale, intitolato Il suono del silenzio; questa versione venne incisa nel 1975 da Adriano Pappalardo nel suo album Mi basta così. Esiste anche una versione in lingua sarda, scaturita dalla collaborazione tra Al di Meola e Andrea Parodi nel 2005, ascoltabile nell'album Midsummer Night in Sardinia. (Wiki ... )
https://youtu.be/--DbgPXwLlM
Il brano fu usato nel film Il laureato, e appare nei titoli iniziali, nella scena della piscina (esecuzione integrale) e durante la parte finale.
https://youtu.be/mHf7ezgwryk
... BONUS ... https://youtu.be/_DbjtGvWeQM + https://youtu.be/PHdmOV2RITk
... ... ... https://youtu.be/IA052y131gc
... COVERS ...
https://youtu.be/bT6TLlW5bAc
https://youtu.be/qMKlp8SPLKA + https://youtu.be/jTK_f_ma_OU
https://youtu.be/euyiVBLU_Pg
... https://youtu.be/ybhhAdj4hY4
... https://youtu.be/8HNHKvtjoj8
... https://youtu.be/cTjw96-Z700
... https://youtu.be/u9Dg-g7t2l4
... http://lacapannadelsilenzio.it/the-sound-of-silence-una-visione-infranta/
... Soundtrack ... https://youtu.be/92zTBaMuVPQ?list=PLF0B8E08A26922C98 |
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Gio Lug 06, 2017 10:40 pm
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Music Guru
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a proposito di cover italiane dichiarate e non, rimasi sconvolto ascoltando per la prima volta "stranger song" di cohen.....la musica è identica a "amico fragile" di de andrè, non ho capito perchè il buon faber non l'abbia dichiarato nei credits-
stesso discorso per de gregori in "atlantide", identica a un brano di planet waves di dylan
poi vabbè, c'è stato jarvis cocker che ha ripreso l'attacco della tozziana Gloria in disco 2000  |
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Inviato:
Ven Lug 07, 2017 9:02 am
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Musicomane
Registrato: 10/08/11 19:48
Messaggi: 815
Residenza: Profondo Sud
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... più che di cover si tratterebbe di coper ...
Non è mai facile ammettere di aver dato una cucchiaiata alla marmellata altrui, c'è il rischio di passare per golosi di professione ...
... di Lui si disse anche che "nell'estate del 68" fumò il calumet sotto la tenda degli indiani Pink,
ascoltò con gusto la loro musica e cacciò la mucca Lulubelle III ...
https://youtu.be/-pjKTCDZvco
https://youtu.be/PXhYK4j2d84
... se non sapevi, giudica un po' tu ... Za-gor-te-nay
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_________________ ... è bianco e che bianco!
https://youtu.be/0QTB0n3f_kg |
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Inviato:
Lun Lug 10, 2017 11:39 pm
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Musicomane
Registrato: 10/08/11 19:48
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I Only Want To Be With You
I Only Want to Be with You è una canzone scritta da Mike Hawker ed Ivor Raymonde ed incisa originariamente nel 1963 dalla cantante britannica Dusty Springfield, per la quale rappresentò il singolo di debutto da solista.
Si tratta della prima canzone incisa da un interprete britannico che ottenne successo oltreoceano dopo i Beatles.
La Springfield interpretò il brano in alcuni episodi della prima stagione della serie televisiva Ready Steady Go!, datata 1963. In seguito presentò il brano il 1º gennaio 1964, in occasione della prima puntata del programma televisivo Pop of the Pops.
Il singolo fu pubblicato su etichetta Philips Records.
Il disco raggiunse il 4º posto nel Regno Unito e il 12° negli Stati Uniti.
... https://youtu.be/bCpVaHjhpZY
... https://youtu.be/MsTIuNikq4w
... https://youtu.be/C7MpFwlYedk
... https://youtu.be/27azIOCnh2s + https://youtu.be/tm_VvXCs3t8
... https://youtu.be/HXH1-HRdKSI ...
I Will Follow Him
La canzone fu registrata in lingua inglese con il titolo I WIll Follow Him da Little Peggy March e pubblicata dalla RCA nel 1963. Anche questa versione del brano guadagnò una notevole popolarità riuscendo ad arrivare alla prima posizione della Billboard Hot 100, e rendendo la March, all'epoca quindicenne, la più giovane cantante ad essere mai arrivata al primo posto.
La versione di I Will Follow Him (Chariot) registrata in italiano (con il testo scritto da Gaspare Gabriele Abbate e Bruno Pallesi) con il titolo Sul mio carro arriva in quarta posizione in Italia, mentre in tedesco, con il nome di Cheerio e cantata dalla stessa Clark, si attesta in sesta posizione in Germania.
In Italia fu anche maggior successo discografico di Betty Curtis nel 1963.
La canzone fu inserita nella colonna sonora del film Sister Act del 1992 in un nuovo arrangiamento gospel e cantata dal coro di suore protagoniste del film.
... https://youtu.be/jgPMYQTINNk
... https://youtu.be/VPpd-6X3tEo
... https://youtu.be/CWNQMCl1GA4
... https://youtu.be/m1yhExau1Ak
... https://youtu.be/V2z-GOsVw6k ...
Bonus o Malus ...
... il ritorno di Hungtai ... la vendetta ... https://youtu.be/zpuVRkJGZho
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_________________ ... è bianco e che bianco!
https://youtu.be/0QTB0n3f_kg |
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