R Recensione

7/10

Red Hot Chili Peppers

The Uplift Mofo Party Plan

Con il ritorno di Jack Irons alla batteria, i Red Hot Chili Peppers poterono finalmente registrare un disco con la formazione originale. “The Uplift Mofo Party Plan” è un disco omogeneo, ben amalgamato, meno originale di prima, forse, ma sicuramente più energico. Le distorsioni di chitarra si fanno più accentuate e centrali nel suono del gruppo, la struttura e l’immediatezza dei brani richiama più al punk rock “classico” che al funk punk tipico del gruppo. Un disco che cerca quindi un compromesso, piuttosto che seguire le sonorità nuove intuite nel disco precedente, mettendo a freno il funk ed i festini ubriachi di “Freaky Styley”, a favore di un muro distorto in stile funk metal, facilmente riconducibile alle sonorità crossover di fine anni ‘80. Ciò che però migliora è l’impatto dei brani, a tratti devastante.

Funky Crime” è uno dei momenti più taglienti e corrosivi della carriera del gruppo, “No Chump Love Sucker” ha dalla sua una carica sonora inesauribile, “Organic Anti-Beat Box Band” è un’ammucchiata caotica e carnale, “Skinny Sweaty Man” è un trip supersonico. “Me & My Friends” esplode poderosa come poche altre canzoni dei RHCP. I riff distorti perdono la velocità punk del disco precedente ed assumono sfumature metal generiche, in una sorta di limbo, che tutto sommato ben identifica l’album.

D’altra parte, troviamo una serie di brani fortemente incentrati su sonorità rock che non dispiacciono, ma non stupiscono nemmeno più di tanto. “Fight Like A Brave” sarebbe un mezzo capolavoro, non fosse per il ritornello cafone; discorso analogo vale per “Subterranean Homesick Blues”. “Backwoods” ha un buon riff ed è gradevole. Il momento più sensuale è “Party on Your Pussy”, con le sue lente e suadenti invocazioni, ed si rivela anche uno dei pezzi più originali del disco.

Non convincono invece “Behind The Sun”, ancora troppo acerba, e “Walkin' on Down the Road”, senza nerbo. Tuttavia la prima mostra dei grandi margini di miglioramento, con le sue eco psichedeliche. Uno sviluppo ulteriore di queste musicalità si troverà in alcuni brani di “One Hot Minute”.

The Uplift Mofo Party Plan” è quindi un disco discreto, ma niente più. Non è divertente come “Freaky Styley”, non potendone vantare nè l’irriverenza né la schiettezza. Ma non è neanche ampio e variegato come il successivo “Mother’s Milk”. Ne risulta quindi un lavoro di trazione, un ponte tra il punk funk delle origini e il rap metal della stagione della maturità.

V Voti

Voto degli utenti: 8,1/10 in media su 16 voti.
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bart 8/10
D10S 8,5/10
PehTer 9/10
Muten 8/10
ZkDog 9,5/10
zagor 8/10

C Commenti

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DonJunio (ha votato 8 questo disco) alle 13:34 del 27 febbraio 2007 ha scritto:

uplift

per me questo è un grande album,uno dei loro migliori in assoluto, anche meglio di "Blood sugar sex magik" a parte un paio di cadute di tono ( che comunque in ogni album dei peppers ci saranno): brani come "me and my friends". "love trilogy", "no chump love sucker" sono autentiche schegge funky infuocate. La stessa "behind the sun" mi sembra tutto fuorché acerba, è semplicemente squisita, avessero fatto un pezzo del genere ai tempi di quella merda di "Californication".....

DonJunio (ha votato 8 questo disco) alle 13:35 del 27 febbraio 2007 ha scritto:

voto più giusto tra 7 e 8

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 14:06 del 27 febbraio 2007 ha scritto:

Pessima registrazione

Gli spunti interessanti ci sono, senza dubbio. Le sonorità sono belle grezze, altro che quelle dolciastre degli ultimi tre! Io in questo disco, oltre ai beat funk, ci sento anche un bel po' di crossover. Ma il tutto è penalizzato fortemente da una produzione pessima. Davvero, i primi due album dei Peppers, mettiamo tre, sono stati registrati a cazzo di cane. Ma è sempre qualcosa: meglio un Uplift Mofo Party Plan registrato male che uno Stadium Arcadium dai timbri eccellenti.

Punchdrunk alle 17:38 del 27 febbraio 2007 ha scritto:

Ma dai, chiamare "Californication" una merda è coraggioso. "Otherside","Scar Tissue" e "Road Trippin" spakkano. Eccome!

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 18:29 del 27 febbraio 2007 ha scritto:

Hmmm

Non sono d'accordo: Scar Tissue spacca, è vero, ma i maroni. Parlando personalmente. Una roba come Otherside non avrebbero mai avuto coraggio di scriverla nel 1987. Li avrebbero presi a pietre in faccia. Sempre parlando personalmente, non trovo ci sia il benchè minimo paragone fra Californication, un album scialbo e commerciale, con questo Uplift, che spacca il culo (permettetemi la finezza).

Giuliano (ha votato 8 questo disco) alle 13:05 del 13 giugno 2008 ha scritto:

un disco devastante! wow!

ThirdEye (ha votato 9 questo disco) alle 17:59 del 5 agosto 2008 ha scritto:

Il loro album migliore

ThirdEye (ha votato 9 questo disco) alle 18:00 del 5 agosto 2008 ha scritto:

ah...Il voto

johnny87 (ha votato 8 questo disco) alle 18:20 del 2 febbraio 2009 ha scritto:

uno dei migliori dischi dei red hot, anche se personalmente preferisco il precedente Freaky Stiley. grande prova di Hillel Slovak.

bart (ha votato 8 questo disco) alle 19:50 del 19 dicembre 2011 ha scritto:

Grandioso l'haevy-rap di Me And My Friends, spettacolare Flea in Backwoods. Probabilmente il loro più grande album.

bart (ha votato 8 questo disco) alle 19:52 del 19 dicembre 2011 ha scritto:

Heavy

D10S (ha votato 8,5 questo disco) alle 16:34 del 5 dicembre 2012 ha scritto:

Premesso che non sono un grande estimatore dei RHCP, anzi un buon 80% della loro discografia non mi aggrada affatto, però questo mi piace assai. Un perfetto disco da cazzeggio: solare, divertente e very groovy tra schitarrate metallose(Slovak era un'altra cosa, imho), spruzzate hardcore e qualche accenno di psichedelia... e poi Funky Crime e Love Trilogy sono proprio irresistibili. Secondo me è superiore anche all'ottimo (e più celebrato) Blood Sugar Sex Magik.

zagor (ha votato 8 questo disco) alle 23:36 del 25 giugno 2018 ha scritto:

30 anni fa ci lasciava Hillel Slovak