V Video

R Recensione

8/10

Sunn O))) & Boris

Altar

Cosa potrebbe mai succedere quando due mostri sacri dello sperimentalismo e dell'intransigenza fatti musica si incontrano in un unico dischetto? Il risultato è racchiuso nelle 6 tracce che compongono Altar. Confluiscono in quest'opera differenti ma complementari universi musicali: da un lato i sunn O))), duo americano formato da Greg Anderson e Stephen O'Malley, nome di punta della scena drone doom metal, dall'altra i giapponesi Boris (Atsuo, Wata e Takeshi), trio dedito a uno sfrenato sperimentalismo, tra doom, sludge, noise, metal, psichedelia e quant'altro sia musicabile.

Come orgogliosamente precisato in un comunicato stampa, Altar NON è uno split album, ma una vera e propria partecipazione tra le due band: i brani sono stati concepiti, scritti e suonati dai cinque musicisti, più tutta una serie di illustri collaboratori. Quello che viene fuori è assolutamente incredibile, un punto di svolta che ha rappresentato per i sunn O))) un primo parziale allontanamento dal puro drone per entrare in territori più sperimentali (come sarà ulteriormente dimostrato da Monoliths & Dimensions). Ciascun brano vive di vita propria ed è diverso dall'altro, ognuno con la propria atmosfera ben definita.

Il compito di dare inizio ai giochi spetta ai quasi 10 minuti di Etna: i droni di Anderson e O'Malley partono lenti e sommessi, e la batteria di Atsuo svaria sul tappeto sonoro creato. L'atmosfera si fa sempre più cupa e funerea, e, per via anche del titolo, non possiamo fare a meno di immaginarci l'esplosione di un vulcano, con la lava che cola lenta e inesorabile. L'orrore lo si raggiunge nel finale quando ai droni si sovrappongono distorsioni di chitarra sempre più lancinanti. N.L.T., dopo la strabordante drammaticità del precedente brano, sorprende con la sua atmosfera ambient-industrial inquietante e asettica, mentre il vertice emozionale lo si trova in The Sinking Belle (Blue Sheep), uno splendido e dilatato desert-blues che vede alla voce Jesse Sykes (dei Jesse Sykes and the Sweet Hereafter). La sua voce melodica e vissuta ben si sposa con le eteree melodie: mai ci saremmo aspettati dai sunn O))) un brano così sognante, con le chitarre piene di effetto eco e addirittura un pianoforte a cullarci con i suoi rassicuranti accordi.

Akuma No Kuma è un altro pezzo forte del lavoro, e tornano le sulfuree atmosfere dell'open track. La base musicale è affidata totalmente a varie tastiere e una bellicosa batteria. Alla voce, filtrata al vocoder, troviamo stavolta Joe Preston (Earth, Melvins, High on Fire). Il tutto porta a un crescendo estremamente epico, aumentato esponenzialmente da una sezione di fiati che entra in scena nei momenti più coinvolgenti. Fried Eagle Mind è una lunga nenia psichedelica e inquietante, con Wata questa volta a pronunciare in modo ossessionante ed evocativo il testo, mentre nella seconda parte del brano vari effetti elettronici prendono il sopravvento disturbando la già non idilliaca atmosfera. Il tutto si conclude con il quarto d'ora di Blood Swamp, con Kim Thayil dei Soundgarden alla chitarra, conclusione abbastanza canonica con i droni delle chitarre di Anderson e O'Malley finalmente libere di muggire senza limiti. Una chiusura al cardiopalma in scia con come l'album era iniziato, uno Cthulhu in grado di scatenare tutta la sua potenza orrorifica.  

Successive edizioni dell'album presentano 3 bonus track (mai però insieme in una stessa reissue). La prima, Her Lips Were Wet With Venom, è stata pubblicata come un'entita separata dall'album vero e proprio e, nelle intenzioni delle band, ne è una sorta di preludio: è un'altra mezz'ora di puro drone, impreziosita dalla chitarra di "Mr. Earth" Dylan Carlson. Invece The Sinking Belle (Black Sheep) riprende la sognante melodia dell'originale, suonata però da synth, riuscendo a rendererla ancora più eterea grazie all'uso del violino, mentre The Sinking Belle (White Sheep) è una via di mezzo tra le precedenti versioni, e delle tre è forse la meno essenziale. Un album che può rappresentare una buona via di ingresso a questo tipo di sonorità così difficili, grazie alla sua fruibilità e varietà.  

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.