Cephalic Carnage
Lucid Interval
I Cephalic Carnage si sono guadagnati un posto donore tra le realtà estreme del nuovo millennio grazie a dischi come Conforming To Abnormality ed Exploiting Dysfunction, presentando uninteressante commistione di death metal e grindcore, arricchita sovente da inserimenti jazz fusion e riff dissonanti. Non è certamente un caso che il gruppo, formatosi nel 1992 a Denver, Colorado, sia stato messo sotto contratto dalla Relapse Records, che in questi ultimi anni sta sfornando, una dopo laltra, band di assoluto valore.
Lucid Interval è il loro terzo album, uscito nel 2002, ed è il disco della loro definitiva consacrazione, dove il gruppo raggiunge il punto massimo di delirio a livello musicale cè forse di mezzo qualche piantina di troppo? . Un disco distante sia dal sound massiccio e compatto, tipico del disco desordio, sia dalle sonorità psichedeliche e allucinanti del successivo Exploiting Dysfunction: lo si può considerare come lepisodio più orientato sul metal, complice anche una produzione notevolmente più nitida e pulita rispetto al passato, con una nuova e maggiore attenzione al rilievo delle chitarre. Dal punto di vista compositivo, i Cephalic Carnage danno sfogo alla loro valvola sludge, estremamente cadenzata, che già faceva capolino sul disco precedente. I ritmi, diventando più pesanti e limacciosi, soffocano con decisione le sconnesse dissonanze free jazz.
Dopo unintro dal nome latineggiante come Scolopendra Cingolata, si viene travolti dalluragano sonoro di Fortuitous Oddity, 44 secondi di grindcore violento e seminale. Salvo poi trovarci di fronte al primo vero e proprio brano, Anthro-Emesis, unintensa sequenza, di oltre sei minuti, che si snoda in un territorio di doom metal, misto a segmenti death, scandito vigorosamente da improvvisi e repentini blastbeats. Tutto il disco si sviluppa seguendo questo esempio: pezzi lenti e rilassanti si alternano ad improvvise accelerazioni, tra canzoni di 5-6 minuti e semplici composizioni in blastbeat oscillanti fra i quaranta e i cinquanta secondi (a parte Friend Of Mine che ne dura sette). Come avrete inteso, limprevedibilità è larma migliore del gruppo: pensate semplicemente ad un brano come Pseudo (la quinta traccia) che, in pochi istanti, riesce a passare da una sezione schizofrenica di soli assoli, quasi senza senso, ad uno screaming ferocissimo e lacerante, amplificato enormemente da una serie di drumming velocissimi, ad unatmosfera psichedelica ed astratta, un trip allucinante che, senza preavviso, esplode in un muro di potentissimo noise, per poi concludere con riff dissonanti. Se non vi basta, i Cephalic Carnage vi propongono un amalgama di doom e black metal: è come se gli Immortal ed i Black Sabbath venissero messi dentro un frullatore per far uscire un frappè sonoro che risponde al nome di Black Metal Sabbath. Non siete ancora soddisfatti? Cè lottima title-track, con il suo incedere psicotico e strampalato, oppure Cannabism (titolo geniale), quarantacinque secondi di chitarra acustica con un tizio che canta della sua dipendenza dal fumo per concludere con una voce da chimpmuks.
Chicca dellalbum è la bonus track inserita in fondo allultima traccia, Arsonist Saviour, brano jazz-fusion che farà felici gli amanti della musica più tecnica e di difficile assimilazione.
In conclusione Lucid Interval non è un album per tutti, che si assimila dopo ripetuti ascolti e dopo aver compreso lenorme fondo di ironia che lo pervade sia nella musica che nei testi, che vanno dai falsi valori su cui è costruita la società (Pseudo) alle bizzarre tradizioni degli antichi (Anthro-Emesis) fino al tema tanto caro al gruppo, quello dellerba (Cannabism, Lucid Interval) che, sia ben chiaro, non è lerba del giardino. Chi ama le sonorità più estreme e la fusion troverà sicuramente pane per i suoi denti, per tutti gli altri cè sempre Adriano Celentano che canta Io non so parlar damore
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