R Recensione

8/10

Misfits

Walk among us

Il 1982 è l’anno di grazia del beach-punk americano. Il primo grande giubileo dell’hardcore.

Un’eccezionale congerie di lavori,abrasivi per urgenza espressiva e straordinari a livello qualitativo,terremotarono la discografia statunitense,contribuendo a sedimentare nell’immaginario giovanile quello che era sembrato,a torto,soltanto il cugino minore yankee del punk “settantasettino”. Fra gli altri: Plastic surgery disasters dei “veterani” Dead Kennedys, Record dei Fear, Generic dei Flipper,Rock the light dei Bad Brains, Mommy’s little monster dei Social Distortion,oltre ai più incestuosi ed ineffabili Miami,opus n° 2 dei Gun Club, e What makes a man start fire dei Minutemen. Un “coast to coast” mica male,una reazione al neo-puritanesimo imperante (emblematizzato dall’epidemia di serial killer razzisti e sessuofobi: Ted Bundy,1979,John Wayne Gacy,1980 e Wayne Williams,1981) e agli ultimi rigurgiti della guerra fredda (gli interventi militari in Nicaragua e Afghanistan,1979,le crisi diplomatiche di Iran,1980 e Libia,1981,la costruzione del famigerato “scudo stellare”...) che viaggiava su entrambi i sensi della Route 66.

Ma nell’anno secondo di Nostro Signore Ronald Reagan uscì anche quel marginale,irriverente, talvolta ripudiato o banalizzato,oggetto di culto che è Walk among us (Ruby,1982) dei Misfits.

A dire il vero,però, il gruppo del Jersey importunava già la clientela dei più noti covi della East Coast (CBGB’s et similia) fin dal lontano 1977,autarchici fautori di un suono sbrindellato (e in apparenza passatista rispetto al resto del movimento) che guarniva il punk’n’roll demenziale di Ramones e Dictators  (stesso garage operaio della Motor City pervertito dalle sciatte armonie vocali del college rock californiano di meta ’60) con un gusto da shock-rock coreografico e fumettistico in parte assimilabile ai Kiss (il trucco e l’orrendo taglio di capelli del bassista Jerry Only,denominato “devilrock”,la mascotte semovente Crimson Ghost,il logo ricalcato sulla calligrafia di fumetti come “Famous Monsters of filmland”),dissacrandone le pose più “cafone” e supponenti attraverso un’encomiabile,autoironica iconoclastia di chiara matrice punk.

 

I Misfits erano come i Damned scritturati in un creep-show degli anni ’50; Glenn Danzig,il loro leader,un provinciale alla Stephen King che si atteggiava a Jim Morrison.

Si attacca con 20 eyes,sprint degenerativo e manicomiale che è quasi un omaggio espressionista a film come “L’esperimento del dottor K.”. In I turned into a martian,Goody pesta sui tamburi con la foga di uno che sta costruendo un capanno,mentre Danzig balbetta il suo crooning terrorizzato come una specie di Elvis alle prese con “L’invasione degli Ultracorpi”. In All Hell breaks loose,invece,veste i panni di un Lovecraft in versione Oi!. Vampira,dal canto suo,è un punkabilly erotico e cimiteriale come potrebbe concepirlo un fan di Ed Wood più che gli stessi Cramps.

Nike a go go è una slamdance pervasa di eros bio-meccanico alla James Ballard. Hatebreeders,a suo modo,una canzonaccia quasi politica,sospinta da coretti beach che maledicono l’odio per i freak e diversi instillato da una nuova, “aliena”,maggioranza silenziosa. Mommy can i go out and kill tonight è semplicemente sublime: registrazione live,rozza,sfrenata e senza respiro per una sceneggiata dedicata a tutti eredi di Norman Bates che battono la notte in cerca di prede.

Night of the living dead è un rock’n’roll acrobatico per zombie,Skulls,una farsa romantica e truculenta con Danzig che mormora alla devota e morigerata fidanzatina del liceo “I want your skull,i need your skull!”. Assolutamente irresistibile. Violent World è l’episodio più aderente al classico hardcore di quegli anni,con Doyle che erige il suo solito muro di chitarra strimpellando,più o meno a casaccio,un pietrame di accordi. Devil’s whorehouse è un “saltarello” satanico sgangherato,esilarante e contagioso (ritornello-mito: “When i sin,i sin real good,when i sin,i sin for sure”). Astro zombies,una sorta di mersey-core apocalittico in cui Danzig farnetica goliardici propositi di distruzione di massa onde risolvere una volta per tutte la questione del disarmo nucleare. Brain eaters chiude il decalogo dei mostri con un labirinto di cori,quasi square,praticamente inintelligibili. E fu così che questi quattro cialtroni non solo si inventarono un vero e proprio sottogenere da allora conosciuto come horror-punk (le cui testimonianze giungono fino a noi grazie a brutti ceffi come AFI e Murderdolls),ma forgiarono anche lo stampo melodico poi ricalcato da decine di gruppi neo-punk (o cali-punk) degli anni ’90 e ascesero all’Olimpo del rock più macabro,liberatorio e demenziale,meritandosi un posto d’onore in mezzo a gentaglia come Cramps e Devo.

P.S: Nel caso qualcuno si stesse chiedendo che fine abbiano fatto: i Misfits si sciolsero la notte di Halloween del 1983,Danzig penne,a suo modo,un’icona del rock gotico e “satanico” formando dapprima i Samhain (gruppo feticcio di cui prima o poi mi verrà voglia di raccontarvi qualcosa) e poi i Danzig con i quali,rallentando ad arte i ritmi fino a raggiungere l’agognato crocevia fra Black Sabbath e Doors,fece in tempo a realizzare un superbo disco d’esordio per scadere infine nel più retorico culto della propria figura di maestro dell’horror (quasi un Nick Cave dei b-movie).

Il bassista Jerry Only e il chitarrista Doyle (che poi erano fratelli) suonarono in un gruppo chiamato Kryst the conqueror fino a quando,al termine di un’accesa battaglia legale,non ottennero i diritti di sfruttamento del nome Misfits (Danzig in cambio percepì il 70% dei diritti d’autore sui vecchi brani) e riformarono il gruppo con un tale Michael Grave,un tanghero mascherato,alla voce.

Nonostante la partecipazione di gente come Dez Cadena (ex Black Flag) e Marky Ramone,i due dischi realizzati da questa formazione sono,con licenza parlando,una vera merda.

V Voti

Voto degli utenti: 8,3/10 in media su 15 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
REBBY 6,5/10
ricco96 8,5/10
B-B-B 9/10

C Commenti

Ci sono 6 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

enjolras (ha votato 8 questo disco) alle 17:14 del 31 luglio 2007 ha scritto:

Io lo amo questo disco whoa oh oh hate breeders whoa oh oh!!

Gabs alle 10:25 del 15 giugno 2009 ha scritto:

è uno sparo!

Bello bello questo disco. Si legge anche bene questa rece, perrchè scorre via elettricamente. Potresti scrivere altrettanto bene dei "Samhain" così come io (in parallelismo perfetto) potrei scrivere dei misconosciuti "Beast" di Brian Gregory e Andrella (sì, lo svenevole primo chitarrista dei Cramps). Anche questo è un gruppo feticcio gothic-satanico con 3 oscuri singoli all'attivo di cui l'ultimo senza più Brian Gregory...

In realtà mi piacerebbe tanto leggere la tua rece del primo Danzig e delle suggestioni su Blood an Tears... Mi piace il tuo connubio Black Sabbath/Doors.

simone coacci, autore, alle 11:19 del 15 giugno 2009 ha scritto:

Ah ti ringrazio Gabs. Mi fa molto piacere. Dovrò riprenderlo in mano, prima o poi, il mitico vecchio Danz.

Anche i Flesh Eaters, tanto per rimanere al periodo, meriterebbero una paginetta: l'anello di congiunzione fra i Gun Club e l'horror punk.

Gabs alle 14:06 del 15 giugno 2009 ha scritto:

ahhhh che goduria!

Oh, attenzione caro il mio Simone Coacci.

Stai parlando di corda in casa dell'impiccato...

A minute to pray, A second to die & Forever came today sono tra i miei LP preferiti.

Il primo,con la sua DIVINE HORSEMAN... il sax velenoso di Steve Berlin e il riff ipnotico della chitarra; il secondo con il giro un pò alla NO FUN e la chitarra corrosiva di Don Kirk in MY LIFE TO LIVE. Su tutto la voce a picco di Chris D. impera sovrana e malsana...

Ah, a proposito...io suono la mia Reverend così!

Quindi, hai tutta la mia stima e la mia benevole approvazione (nonchè benedizione).

Già che ci sei di paginette fanne due; c'è bisogno qui di fare conoscere un pò più questa band che ha saputo coniugare così bene il punk con il roadhouse blues e il rockabilly e il dark horror blues (o horror punk come lo chiami tu)..

Del resto, in questa band alla -work in progress- è girata avanti e indietro gente proveniente da X, Blasters, Los Lobos, Wall Of Voodoo...

Ti facevo un poco più delicato e intellettuale nelle scelte discografiche, che vedo sono a tutto campo; mi devo giocoforza ricredere... BRAVO!

Rev. Gabz

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 9:44 del 22 ottobre 2011 ha scritto:

Disco straccione e spettacolare come pochissimi altri, punk-rock da horror movie con pezzi deliranti e bellissimi.

Grande Simone.

ricco96 (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:47 del 28 marzo 2013 ha scritto:

Grande disco in tipico stile Misfits