Angel Witch
Angel Witch
NWOBHM… una qualche formula satanica forse?
Qualsiasi appassionato di musica degli anni ’80 avrebbe da inorridire per cotanta ignoranza, ma è innegabile che, nel circuito superficiale delle conoscenze, questo genere musicale (mettetelo tra l’hard rock e l’heavy metal se proprio dovete inquadrarlo) non spicchi per notorietà.
Eppure la compilation Metal For Muthas (1980), oltre a battezzare il nuovo genere, riuscì ad arginare, quasi da sola, l’inarrestabile fenomeno Punk. Merito degli Iron Maiden, secondo alcuni, ma sarebbe fin troppo riduttivo fermarsi qui. Tra gli altri gruppi infatti spiccarono gli Angel Witch, con la loro Baphomet (tutt’oggi oggetto di culto).
Parlare del loro primo album, omonimo al gruppo (in origine avevano scelto Lucifer, per poi preferire lidi più originali), significa affrontare la loro opera maggiore e sicuramente una delle massime vette toccate dal NWOBHM.
L’originale vantava 10 pezzi tirati, capaci di non annoiare neanche un secondo, con un difficile mix tra semplicità e originalità. Ci si ritrova a saltare tra melodico e introspettivo, tra ritmi più duri e uno splendido - quanto breve - strumentale di chiusura (Devils Tower), mostrandoci delle qualità che fecero rabbrividire d’entusiasmo i critici, mentre lasciarono delle perplessità fra il pubblico (escludendo quello americano).
Colpisce soprattutto come il tutto suoni senza forzature e riesca a scorrere con spontaneità, quasi fosse un suono naturale. Un Angel of Death cattiva (niente a che vedere ovviamente con gli Slayer) risponde alla calma angosciante di Sorcerers, mentre un ruolo di primo piano, in tutte le tracce è riservato alla voce di Kevin Heybourne, vero punto di forza, con un cantato pulito e profondo, capace di seguire l’estrema varietà di ritmi e atmosfere per molti versi inedite e destinate ad influenzare un’infinità di gruppi - Megadeth e Metallica, ad esempio (innegabili comunque le influenze dei loro concittadini Black Sabbath, con qualcosa dei Deep Purple).
Nonostante, dopo più di vent’anni, la band sia ancora ufficialmente in vita, qui si tratta di un gruppo mandato avanti dal solo Heybourne, capace, in sei anni, di scogliere il gruppo un’infinità di volte, per poi far risorgere dalle ceneri formazioni mai uguali, con lui come unico fattore comune. Risultato? Tre soli album studio.
La verità è che bastò loro questa decina di canzoni per consacrarli alla storia della musica.
Pagarono forse una scarsa produzione della loro etichetta d’esordio, la sfortunata Bronze Records.
Heybourne tirò su anche una traduzione statunitense del gruppo, fino a che non venne arrestato per problemi di immigrazione.
Nella versione rimasterizzata e ampliata per il 25° anniversario sono aggiunte altre 10 canzoni, che rendono immancabile questo cd. Il singolo Loser e la succitata Baphomet si accompagnano alle altre Bonus non album tracks (aggiunte già nel 1981).
In chiusura la registrazione dello show tenuto alla BBC nel 1980.
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