Black Sabbath
Sabotage
I Black Sabbath sono uno di gruppi più influenti della storia del rock. Fortemente bistrattati dalla critica all'epoca, furono in seguito rivalutati alla luce dell'enorme influenza esercitata sul metal e sottogeneri vari. Senza di loro i grandissimi Metallica (i migliori in assoluto nel loro genere; è uno di quei casi in cui si può dire che l'allievo supera il maestro) probabilmente non sarebbero mai esistiti. Ebbero una notevole influenza anche sul grunge, tanto che il leader dei Nirvana, Kurt Cobain, li citava spesso tra le sue influenze. Autori di un suono semplice, scarno ed essenziale, col tempo ebbero un'evoluzione che li portò ad incidere dischi più sperimentali. Ne è un ottimo esempio Sabotage, il loro quinto album, il più maniacale e costoso della loro carriera, quello che ha richiesto più tempo per la registrazione e la produzione.
Le tematiche sataniste che avevano fatto la foruna dei dischi precedenti qui sono limitate, mentre spicca in alcuni brani l'influenza del coevo progressive. Questo lo si nota soprattutto in composizioni lunghe come Megalomania (quasi dieci minuti), che inizia in maniera quasi sommessa, ma col passare dei minuti si avvia ad un grande crescendo. The Writ è l'altra ampia composizione del disco: nei suoi oltre otto minuti vengono alternate sorprendentemente sezioni di metal duro ad altre che ricordano addirittura i Genesis, mentre la psichedelia di Am I Going Insane (Radio) (chiusa da sinistre risate) porta l'ascoltatore direttamente nell'universo dei Pink Floyd di Syd Barret.
Lo strumentale Supertzar è il pezzo più "blasfemo" dell'album: si divide tra sacro (cori liturgici che ricordano quelli di Atom Heart Mother dei Pink Floyd) e profano (riff maligni come nella loro miglior tradizione). Non mancano ovviamente brani duri come Hole In The Sky, pezzo epico di grande impatto e potenza, dotato di un grandioso riff che si ripete per tutta la sua durata. Dopo la breve parentesi strumentale di Don't Start (Too Late), ci troviamo di fronte a Symptom Of The Universe, una delle cose più riuscite della loro carriera: inizia con un riff micidiale (siamo già in territori thrash-metal, prima dei Motorhead, prima dei Metallica), ma poi si trasforma a sorpresa in un elegante pezzo acustico. Thrill Of It All è meno convincente, ma comunque dignitosa.
Sabotage è un disco sottovalutato, nonchè l' ultimo grande disco dei Black Sabbath. Gli utlimi due con Ozzy (Techcal Ecstasy e Never Say Die), non risulteranno all'altezza. Dei Black Sabbath senza "il principe delle tenebre" rimarrà solo il nome.
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