R Recensione

10/10

Coil

Horse Rotorvator

"Horse Rotorvator" è l'ideale complemento e prosecuzione del precedente "Scatology" e si pone come un caposaldo imprescindibile  della musica "Industrial" oltre ad essere il vertice musicale dei Coil.La musica è quantomai originale ed eclettica ed affonda le sue radici nei trascorsi "industrial" dei seminali Throbbing Gristle ( di cui fece parte Peter Chistopherson ) e nelle successive esperienze esoteriche degli Psychic Tv, il gruppo culto della prima ondata post-industrial inglese di cui hanno fatto parte i futuri fondatori dei Coil John Balance e P.Chistopherson oltre a David Tibet, leader poi dei Current93, gruppo molto affine per tematiche concettuali.

Il "concept" che è alla base del disco è sostanzialmente "esoterico", una sorta di rilettura oltraggiosa e deviata sul tema dell'Apocalisse, in cui viene evocato un possibile secondo Diluvio Universale  attraverso la costruzione dell"Horse Rotorvator, una macchina infernale costruita con le ossa dei quattro cavalli dell'Apocalisse.Le immagini evocate dalla musica sono "infernali" e macabre e non mancheranno di destare l'interesse dello scrittore horror Clive Barker : la colonna sonora del celebre film "Hellraiser" era stata infatti  composta dai Coil ma fu poi rifiutata perchè ritenuta troppo poco commerciale.

I Coil curano molto i dettagli dei testi dove spesso si trovano riferimenti mitologici mischiati a tematiche ed ossessioni personali che costruiscono cosi' una sorta di "nuova mitologia" per i secoli futuri.In "Horse Rotorvator" si possono trovare infatti molte citazioni dell'antica Roma rilette in chiave originale ed universale.

La musica che fuoriesce dai solchi di questo disco epocale dell'industrial è molto frastagliata, ogni pezzo si ritaglia un suo spazio peculiare ma ciò non mina la compattezza di un "sound" da cui molti gruppi in futuro verranno ispirati.

"The Anal Staircase" apre l'album in modo dirompente, la voce declamatoria di un Balance ossessivo viene sostenuta da ritmiche sconnesse, trascinanti e marziali che si avvalgono del fondamentale apporto del campionatore di Peter Christoferson : un pezzo epocale che risuona nelle orecchie e penetra a fondo nell'inconscio.Il "Must" assoluto dell'album è senza dubbio "Ostia" ( The Death of Pasolini ), una triste e commovente elegia sulla morte del celebre scrittore che si avvale di uno spettacolare arrangiamento di archi e di efficaci arpeggi di chitarra acustica.

La figura di Pasolini è  

determinante nell'immaginario Coil cosi' come quella di William Bourroughs, di H.P.Lovecraft e di Crowley : c'è quindi il lodevole intento di recuperare e riproporre le idee di questi artisti eccentrici.

Gli altri pezzi forti del disco sono la devastante marcia  di "Penetralia" che si caratterizza per l'usco massiccio di chitarre distorte e fiati  e la suadente "Slur", un brano molto evocativo che si sostiene su un testo che evoca immagini  mitologiche ed astratte.Molto convincente anche la rilettura in chiave "dark" di "Who by fire" del celebre folk-singer Leonard Cohen.

L'album si chiude con tre pezzi molto più pacati rispetto ai precedenti ma che hanno una notevole forza persuasiva e cinematica, non a caso Balance e Christopherson saranno sempre impegnati in svariati progetti di colonne sonore : le atmosfere virano verso una sorta di dark-ambient apocalittica ponendo il gruppo ancora una volta all'avanguardia e chiudendo cosi' l'incubo generatosi da questi solchi.

Dopo "Horse Rotorvator" i Coil interromperanno il flusso magmatico ed esoterico ponendo fine alla prima fase della loro carriera.Sarà la "Moon Music" di "Musick to Play un the dark" e "Astral Disaster" a riproporre successivamente la loro arte ad altissimi standard qualitativi.

V Voti

Voto degli utenti: 8,1/10 in media su 9 voti.
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rael 5/10
REBBY 7,5/10
tecla 8/10
loson 7/10
gramsci 9,5/10

C Commenti

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Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 0:32 del 5 novembre 2008 ha scritto:

Uno dei classici della ''scena industriale avanguardista'' degli anni ’80; tra oscuro simbolismo apocalitico e cupi scenari dark. Bravissimo Cesare!

Roberto_Perissinotto (ha votato 10 questo disco) alle 19:44 del 8 novembre 2008 ha scritto:

Esoterico, facsinoso, oscuro, straniante...in una parola, magnifico.