Lexus
Indifferenti Idioti
Attenzione: “Indifferenti Idioti” è materiale che scotta. Indipendentemente da gusti o tendenze.
Attenzione: Armando Greco, deus ex machina del progetto Lexus –punta di diamante della neonata Movimento Flaneur, assieme ai Nonmipiaceilcirco!, il cui membro Matteo Preabianca suona qui dentro un po’ di tutto- è un personaggio particolare. Lo sentirete blaterare sconclusionato in frangenti in cui magari vi sembrerà un po’ Bugo: ma poi andrete oltre l’apparenza, ascolterete quello che sta cantando e sarete catapultati in un vortice nerissimo di cui non si conosce la fine. I suoi testi prendono a piene braccia da quel nichilismo pre-hardcore punk che tanto portò fortuna a band come i Germs (basta solo vedersi lo pseudonimo, sgraffignato ad una categoria di lussuosi veicoli di una ben nota, ed ambita, casa automobilistica), ma nello stesso tempo non dimenticano profondi legami con lo storico cantautorato italiano, da De Andrè a Guccini. Le due cose talvolta si annullano a vicenda, lasciano trapelare un’aria di surreale dadaismo un po’ fine a sé stesso, talvolta invece riescono a trovare un compromesso. Anche la copertina, disegnata dal bravo fumettista Yuri Perna, riassume quel senso di distacco e di immobilità che aleggia sul disco.
Attenzione: questa musica lascia il segno. Un misto fra la new wave di Killing Joke e Suicide, fra il corrosivo punk degli Hüsker Dü e le sciabolate industrial-rumoristiche dei teutonici Einstürzende Neubauten. Un mix tanto interessante quanto delicato e rischioso, che solo a tratti riesce a convincere appieno.
Canzoni che sono lamenti e lamenti che provano ad essere canzoni, quasi mezz’ora di tormento interiore, un’aria di profonda rassegnazione e di disperata impotenza di fronte alla vita di ogni giorno, che sia il “voglio morire” di “Pelle Smerigliata” o l’ancora più cupo “sono inutile” ripetuto alla nausea in “Il Cane, Il Coniglio E Il Fallo”. Il tono di Lexus sembrerà sottintendere una sottile ironia (si basti vedere i clangori e i muri di feedback dell’iniziale “Provole Soniche – Buchi Del Culo Smerigliati”, apertamente autoironica), ma ben presto vi accorgerete di quanto siano seri i suoi disagi. Né musica né testo sono perfetti, od ambiscono ad esserlo, anzi. Talvolta si skippa, innervositi da una pletora di farfugliamenti, quasi un monologo teatrale, senza che siano supportati efficacemente da una base musicale (“Filo, Spada E Pietra Secolare” è in questo senso davvero povera di contenuto). Ma è siffatta sensazione di imperfezione congenita, di sporcizia sonora, di disturbo sensoriale, a creare un’aura di fascino attorno a queste canzoni del nulla, a questa poesia della suburbia, a questi deliri scomodi. La già citata “Pelle Smerigliata”, con il suo riff noise e la gelida drum machine sul fondo, l’avanzare caracollante di “Stanze Gelide”, le dissonanze metalliche del futurismo di “Meccanima” e la conclusiva, efficace, strumentale “Idis”, dove la chitarra di Lexus è libera di esprimersi, sono i momenti migliori del disco, ancora troppo acerbo e abbozzato per potere davvero entusiasmare. Il potenziale e le idee, in ogni caso, ci sono, e vanno coltivati con cura.
Attenzione: “Indifferenti Idioti” è ben lungi dall’essere fondamentale. Ma, se un giorno sentirete ancora parlare di Greco, non stupitevi: qui sotto ci sono le storie, le passioni, i tumulti di un uomo, che vorrebbero essere raccontati. Sta a voi decidere se sentirle, o meno.
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