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R Recensione

3/10

Korn

Untitled

La speranza è ultima a morire.

Li avevamo lasciati alla ricerca di un muro su cui sbattere la testa, li abbiamo ritrovati su MTV col singolone di turno, “Evolution” e c’è da dire che il brano non è una totale infamità, è cosa discreta rispetto a quel pasticcio indefinito di “See You On The Other Side. La sua relativa orecchiabilità iniziale, il suo ritmo accattivante hanno fatto ben sperare ad un ritorno di fiamma del quintetto padre del nu-metal. Se poi, come prima traccia, trovi un’intro tra il classico e l’alternativo, la fiamma sta per divenire incendio. Ma, come spesso accade, quella fiammata va ad esercitar combustione sul peggior materiale possibile. La paglia.

Referto medico.

Il dottore/critico musicale recita così nell’ambulatorio dei dischi a pezzi: per “Untitled” non c’è purtroppo nulla da fare, seppur avesse mostrato flebili segnali di vita negli albori. Sembra proprio un neonato prematuro, con serie malformazioni nelle canzoni/organi basali e nessuna speranza di cura.

La prognosi è riservata, il suggerimento è quello di smettere con il ripetersi.

Analisi più o meno dettagliata.

Il protagonista, ovviamente negativo, dell’ennesima avventura andata a finire in una salita di 90 gradi è il frontman del gruppo, Jonathan Davis. Dovrebbe darci un taglio con il suo esasperato sadomasochismo emulante la peggior brutta copia di Trent Reznor, tanto per citare un grande. La sua voglia di effeminarsi fino all’esasperazione non diverte nessuno se non lui stesso. Più che rendere partecipi gli ascoltatori, si fa beffe di se stesso e si costruisce un inossidabile alone di ridicolo. Giusto in “Evolution”, con la posa robotica e la voce a piett ‘e core, può esaltare quel minimo per essere definito sufficiente. E quel che preoccupa è sostanzialmente che il brano, come detto prima, è un singolo, affetto dal suo discreto radiofonismo. Ma in “Killing”? Pare la controfigura in versione tatuata e dura di Marco Masini, con la sua esasperazione di principio. Ed è difficile negare che i falsetti “Starting Over”-iani non siano belli e sfornati per Radio Kiss Kiss, e che il pezzo sia perfetto per la soundtrack di Fifa 08, specialmente nel momento di selezionare la formazione.

Come dire, riduciamoci ad un preciso scopo: tappezzeria da videogame. Sembra ormai nitidissima la sua volontà di affermarsi come pop star (in entrambe le accezioni: il pop inteso come popular e come musica leggera, il peggio del peggio) e paladino della giustizia, incaricato di tenere in piedi una baracca abusiva come “Bitch We Got A Problem”, in cui imita i loro posteri, ovvero gente come Linkin Park. Ed è tutto dire.

Ma la colpa non è solo sua. Magari.

Anzi, forse lui è proprio il meno-peggio del lotto, nella sua ormai becera ed irreversibile mediocrità mercenaria.

Il resto del gruppo merita un 4, forse anche un 3 e mezzo.

Indubbiamente si intende che sappiano suonare e che, in un periodo neanche tanto remoto, abbiano prodotto almeno due ottimi album, “Korn” e “Life Is Peachy”. E’ vero anche che qualche componente è cambiato, però in sostanza....sono sempre i Korn, coloro che hanno piantato le radici per un genere innovativo come il nu-metal e spianato la strada a gruppi più o meno capaci, dai Papa Roach agli Slipknot, passando per i Limp Bizkit.

Ma questo 2007 sembra essere davvero avverso, così come fu l’anno precedente.

La loro capacità compositiva è ridotta all’osso, anzi alla cartilagine. Suonano come una pop-rock band di oggi con alle spalle qualche anno in più d’esperienza. Perché, triste ma vero, l’album è... orecchiabile. Ciò che mai dovrebbe accadere per una band che ci tiene a qualificarsi, un po’ per la dignità degli anni che furono, un po’ per la voglia di tornare grandi, nella schiera dei gruppi di musica alternativa.

Ma qui di alternativo troviamo solo le capigliature, le chitarre a 7 corde. L’hardware, non il software.

Una canzone come “Kiss” non può essere stata fatta da loro, si pensa. E’ troppo da centro commerciale, troppo sguazzante nella mielosità. E invece è loro.

Untitled” non è un cd da comprare, neanche per i fan più affezionati. Sconsigliato a chiunque.

Consigliato a chi adora il masochismo con mezzi musicali, oppure a coloro che vogliono sentirsi un po’ “roooock”, essendo in primis ascoltatori di genuino e facoltoso pop da hit parade. E, sicuramente, la seconda schiera di ascoltatori è quella peggiore.

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Voto degli utenti: 3,8/10 in media su 8 voti.
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Vikk 4/10

C Commenti

Ci sono 8 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Marco_Biasio (ha votato 4 questo disco) alle 15:49 del 18 dicembre 2007 ha scritto:

Bravo Giuseppe

Stroncatura molto forte a livello contenutistico, ma sincera e, quel che più conta, ben calibrata e motivata. Sull'argomento in questione, beh, non c'è moltissimo da dire: i Korn ormai sono morti da tempo. Dal vivo continuano a fare sfracelli, ma su disco non sanno (o non hanno da?) dire più niente. "See You On The Other Side" penso sia uno degli album più brutti del Nuovo Millennio, orripilante da cima a fondo, questo "Untitled" (non "Korn" come è riportato nel titolo, quello è l'omonimo esordio del 1994... bei tempi, allora) è leggermente meglio, buona l'idea del growl in "Killing" (anche se l'idea di Marco Masini fa sorridere), ma il resto si srotola su canoni scialbi e seriamente mediocri. 4.5

Giuseppe Pontoriere, autore, (ha votato 3 questo disco) alle 17:34 del 18 dicembre 2007 ha scritto:

Grazie Marco.

Ti ringrazio per il commento sia alla recensione che al disco. Io rimango dell'idea che una ripresa dei Korn sia pressocchè utopistica. Spero di smentirmi....

Vikk (ha votato 4 questo disco) alle 9:16 del 24 dicembre 2007 ha scritto:

i Korn sono morti, ma...

...i primi 4 dischi hanno scritto il nu metal!

Vengono citati i primi due, ma senza "follow the leader" e "issues" il nu metal non avrebbe mai sfondato in classifica.

Anche "untouchables" e' un signor disco anche se segna l'linizio del declino.

La collaborazione con il gruppo di autori-produttori di pop da billboard The Matrix ha ucciso la band che dopo l'abbandono di Head doveva svoltare su qualcosa di piu' elettronico invece di sfornare 2 pasticci senza capo ne coda PS i soingoli come al solito non sono male, ma tendono comunque a ripetere la solita formula.

PPS in questo album si sono avvalsi anche ti Mr. Terry Bozzio

davide.pagliari1980 (ha votato 3 questo disco) alle 15:57 del 25 dicembre 2007 ha scritto:

consiglio

In definitiva,a chi come me interessa più che altro l'evoluzione della musica rock,consiglierei,per quanto riguarda il gruppo in questione,il primo album "Korn" del '94 (capolavoro), il secondo "Life is peachy" del'95 (grande album)e il quarto "Issues" del '99 (niente male).A mio avviso questi tre album valgono sicuramente l'acquisto...i restanti ho parecchi dubbi..

Neu! (ha votato 1 questo disco) alle 18:56 del 6 gennaio 2008 ha scritto:

comico

Neu! (ha votato 1 questo disco) alle 18:56 del 6 gennaio 2008 ha scritto:

(ottima rece)

SanteCaserio (ha votato 4 questo disco) alle 12:08 del 28 dicembre 2008 ha scritto:

Hanno già detto

la loro con i due dischi d'esordio e il buon disco del 2002.

Facile perdonargli la brutta via intrapresa, difficile condividerla o prendere il disco in questione. Di sicuro hanno avvicinato un pubblico molto diverso, molto meno rock o metal.