V Video

R Recensione

8/10

Cloud Nothings

Attack On Memory

Dopo alcune interessanti, ma fin troppo acerbe prove, nel solco del più genuino emo-core, sembra giunto finalmente a maturazione il talento di Dylan Baldi, un ragazzino dell’Ohio infatuato dei più estrosi e sofisticati eredi dell’hardcore americano tra anni 80 e 90. A testimonianza del filo diretto che lega questo lavoro a quell’epoca aurea vi è non a caso il fatto che per la produzione si sia scomodato nientemeno che Steve Albini, notorio stratega del suono più creativo e urticante di quegli anni.

Attack on Memory”, pur senza far gridare al miracolo, è in grado di rileggere quelle pagine con discreta personalità, saldando le ruvide e squadrate geometrie degli Slint allo slancio emotivo e disperato dei Replacements. Una formula non nuova (chi ricorda i Van Pelt di Chris Leo a fine anni 90, col capolavoro “Sultans of Sentiments”?) ma resa con brillante perizia e smalto compositivo, trovando il modo di lenire ovviamente la saudade di tutti gli inguaribili nostalgici rockettari,  magari ansiosi di assistere nei prossimi anni a un revival Novanta degno di quello per gli eighties andato in onda nella passata decade.

Dylan e la sua banda gettano subito nel tavolo gli assi, con le due migliori composizioni del lotto a inizio disco. “No Future No Past”, un tipico post-rock lento e sfiancante, sorretto da una sezione ritmica squadrata e inflessibile, con una introduzione giocata su arpeggi grevi la cui asfissia suggerisce uno stato di stasi fino allo sfogo liberatorio, guarnito da un ciuffo ribelle e rauco degno del Westerberg d’annata. E “Wasted Days”, che parte tra convulsi e accattivanti giochi d'ombra per sfociare in una coda lunghissima di elettricità statica che crepita inesorabile tra venature acide e tempeste percussive, mantenendo sempre alta la tensione            

Il resto dell’album si snoda su un songwriting intriso di refrain e linee strumentali di immediata presa, con una veemente predisposizione melodica come in “Our Plans”, “Fall In” e “Cut You” o nelle estese fluttuazioni noise di “No Sentiment”, mentre in “Stay Useless” vanno in scena degli Strokes con All-Star consumate e non da finti trasandati.

Esame di maturità passato a pieni voti dunque per l’imperbe Dylan, che rimodella con vigorosi colpi di scalpello la saga albineide. Le referenze del presidente di commissione gli garantiranno l’accesso a una prestigiosa università, dove dovrà dimostrare di saper lasciare il segno anche senza per forza riesumare i fantasmi di vent’anni prima.  

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 25 voti.
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Cas 7/10
Noi! 7/10
creep 7/10
gull 7/10
REBBY 6,5/10
bargeld 7,5/10
cnmarcy 7,5/10
mavri 8,5/10
JetBlack 7,5/10
B-B-B 8/10

C Commenti

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nebraska82 (ha votato 9 questo disco) alle 21:59 del 11 gennaio 2012 ha scritto:

disco davvero folgorante.

thin man (ha votato 8 questo disco) alle 16:05 del 12 gennaio 2012 ha scritto:

Grande disco, speriamo si riconfermino in futuro. Recensione impeccabile

ozzy(d) (ha votato 8 questo disco) alle 12:16 del 13 gennaio 2012 ha scritto:

ai primi ascolti mi è piaciuto, buone canzoni e produzione di albini di ottimo profilo. più che i replacements mi hanno ricordato gli squirrel bait mentre l'attacco di wasted days è puro thurston moore periodo goo-dirty...insomma, non si esce vivi pure dagli anni 90 ghghghgh

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 12:26 del 13 gennaio 2012 ha scritto:

Un buon disco, che sfoggia pezzi da urlo (no future/no past, no sentiment) ad altri più discreti (fall in). Una bella ventata di anni '90, non c'è che dire!

gull (ha votato 7 questo disco) alle 2:05 del 15 gennaio 2012 ha scritto:

Revival anni '90. Sono d'accordo anch'io. Diverse belle tracce e progetto riuscito. P.S. Grazie per avere citato i Van Pelt.

hiperwlt (ha votato 6 questo disco) alle 18:33 del 22 gennaio 2012 ha scritto:

se l'album si mantenesse sui livelli di "no future/no past" (la miglior cosa post-rock uscita di recente, a mio avviso) e "cut you", ora parlerei di un'ottimo album. ma non è così: impeccabile sia a livello stilistico (un bel contenitore), sia per soluzioni melodiche - in alcuni episodi, sentire "our plans"; ma lascia ben poco nel suo insieme. peccato

Giancarlo Tesla (ha votato 7 questo disco) alle 13:22 del 5 febbraio 2012 ha scritto:

Disco bello, la recensione un pò meno.

fabfabfab alle 22:28 del 5 febbraio 2012 ha scritto:

RE: ?

Cos'ha che non va?

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:43 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Continuano a sembrarmi acerbi, ma crescono bene ghgh e da questo lp ci si poteva cavare un buon ep ( i primi due brani non sarebbero potuti mancare eh)

baronedeki (ha votato 8,5 questo disco) alle 16:34 del 12 agosto 2016 ha scritto:

D'accordissimo con il recensore ed Ozzy. Per i miei gusti personali Albini è una garanzia assoluta. In un periodo storico musicale dove l'artificiale la fa' da padrone c'è ancora speranza di sentire ottima musica rock come Dio comanda