R Recensione

8/10

Neurosis

Given To The Rising

Recensire l’opera dei Neurosis è impresa che costa sempre fatica e comunque mette a disagio.

Sorta di solipsistica “Termopili” che rischia di lasciarti spossato e insoddisfatto, con uno scabro sapore di sabbia in bocca e la sensazione di non essere riuscito a restituire appieno la magmatica, ostica complessità musicale proposta dal gruppo.

Penetrare all’interno del loro mondo criptico ed ammaliante significa perforare strati e strati di fortilizi gotici e pietrosi, dissipare atmosfere sonore cupe e raggelanti con la sola forza di una fervente liturgia iniziatica. D’altro canto, però, se davvero si vuole comprendere l’evoluzione della musica estrema nell’era del post (rock, core, metal), da questo viaggio non si può prescindere in alcun modo. Dopo oltre vent’anni di carriera, infatti, il gruppo di Oakland ha ormai completato la costruzione di una weltanschaung così oscura e totalizzante da abbracciare pressochè tutte le influenze più disturbanti in auge nella musica alternativa: l’elenco di stili e definizioni, seppure ridotto all’osso, risulta comunque spiazzante e sterminato oscillando fra l’hardcore delle origini e lo sludge metal (doom più hardcore, per intenderci, parente prossimo dello stoner), dal dark ambient e l’industrial di fine anni ’80 al drone, senza dimenticare la velenosa pozione di “apocalyptic folk”, psichedelia e crust punk infusa come vernice ai pochi fregi lasciati incustoditi dall’impressionante struttura architettonica.

Pertanto inviterei gli amanti delle storiografie lineari e delle discografie consigliate a intraprendere la marcia di avvicinamento al nuovo Given to the rising (Neurot, 2007), soffermando i propri passi su tre tappe fondamentali: 1992, Soul at Zero, pietra angolare dello sludge, massimo punto di fusione per metal e hardcore oltrepassato il quale ci si ritrova immersi in un oceano di lava radioattiva destinata a corrugarsi in una nuova era geologica;1996, Through silver in blood, la Stonehenge del post core, un rito pagano in cui dolore, guerra e purificazione rasentano l’orlo del precipizio dell’ignoto; 2004, The eye of every storm, l’avanguardia di una nuova spedizione, l’Anabasi del drone, l’estenuata eleganza di una fuga onirica che si sposa con i fraseggi oscuri e parossistici del pericolo imminente.

La nostra musica è come una guerra. Una guerra dell’anima per qualsiasi cosa sia vera e genuina in un mondo in cui tutti cercano di imitare qualcun altro”, rivendica Steve Von Till, cantante, chitarrista e portavoce della band. Classico esempio di persistenza nel tempo, Given to the rising è la cronaca allegorica della condizione dell’anima in un inferno post-apocalittico, fra roghi di sacre scritture, falsi idoli e prigioni di barbarie e fanatismo.

Un ritratto prospettico ma non statico, tutt’altro: la tetralogia iniziale (Given to the rising, Fear and sickness, To the wind e At the end of the road, quasi una suite in quattro movimenti) cadenza un’ascensione scoscesa che dalla Caina conduce alla superficie terrestre fino a rivelarci, una volta raggiunta, che la luce intravista non era affatto quella del sole ma solo il riflesso dell’abbagliante precipitato dell’ultima guerra batteriologica.

Fra lisergici rumori di fondo, ragnatele di feedback al quarzo e scalate “sabbathiane” a pareti ritmiche di puro basalto, I Neurosis marciano decisi sul dorso di un dolmen affacciato su uno scenario da incubo, “sceneggiato” come se fosse l’equivalente musicale di una sequenza de “L’esercito delle 12 scimmie”. Il trip pre-agonico di un Prometeo incatenato alla roccia della follia e dell’oscurantismo, assediato dai mostri del Goya che ne digrignano gli ultimi palpiti da un cuore stremato.

Eredi di Conrad e Senofonte, i Neurosis, tuttavia, sanno fin troppo bene che laddove coraggio e fatica sopravvivono può ancora rinascere la speranza ed in effetti Shadow si trasforma da atto unico alla Ionesco a maieutica drone che illumina l’entrata della caverna platonica. Ristoratosi al lungo sonno della ragione il gruppo si avventura di nuovo all’esterno scortato da una trilogia che inaugura la seconda parte del disco: Hidden Faces, Water is not enough e Distill marcano l’ingresso in un universo amniotico, vestigia della creazione o estremo rifugio dell’inconscio collettivo. Pare già di udire il sibilo assordante di una cascata, fonte simbolica e componente primigenia, attutito dal dedalo di piante marcescenti che la rinserra in una jungla di cobalto.

La marcia è lenta, spossante ma inesorabile e quando la sorgente assume i contorni ormai liquefatti di un miraggio, i ruggiti del cantato si fanno sempre più sporadici e rarefatti, la trance/ipnosi di Nine introduce un parlato che ha i toni del buio deliquio di un Kurz che nemmeno in fin di vita può scacciare “l’orrore...l’orrore!” dalle pupille sfiorite.

Per fortuna Origin compare come l’Ellepsonto ai prodi sbandati di Clearco, intonando nell’epilogo un’invocazione apollinea tesoriera dell’annunciazione di una nuova (palin)genesi. Given to the rising resta un lavoro spaventoso, della cui reale portata ci si accorgerà probabilmente solo nei prossimi cinque o dieci anni;per il momento, più modestamente, il sottoscritto si limita a collocarlo al fianco dei tre migliori capitoli dell’imponente ciclo epico-rituale del gruppo.

V Voti

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Lux 5/10
REBBY 6/10
luca.r 8/10
Mandrake 6,5/10

C Commenti

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Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 12:51 del 30 maggio 2007 ha scritto:

Pesantissimo

Come al solito. Solo per orecchie ben allenate: agli altri consiglio di farsi un giretto altrove.

Luca Morello alle 14:00 del 30 maggio 2007 ha scritto:

!

un trip ellenistico!

Dr.Paul alle 15:21 del 30 maggio 2007 ha scritto:

alla loro età ancora a fare i "cattivi del macho-core", scusate ma non li sopporto!

Luca Morello alle 16:26 del 30 maggio 2007 ha scritto:

I cattivoni del Macho-Core!!!

Non sono per niente d'accordo con la definizione di Dr.Paul.

I Neurosis non sono così, lo dimostrano anche i side project e gli album solisti...che non ti piacciono poi è un'altra cosa (legittimo, per carità!)

Ivor the engine driver alle 18:29 del 30 maggio 2007 ha scritto:

Di grazia....

.....come si fa a "digrignare gli ultimi palpiti da un cuore stremato"? Sono d'accordo con la ricerca di immagini differenti dalle solite quattro che si usano per scrivere di musica, ma attenti a non cagare non dico fuori dal vaso, ma in salotto. Per il resto è ovviamente ben scritta. Loro nme li ricordo ai tempi di Sun That Never Sets. Li sentii spinto da ovazioni di tutti e sinceramente non ne capii il senso. Magari ci riproverò in futuro, ma dubito che possa cambiare idea

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 22:10 del 30 maggio 2007 ha scritto:

Attento, Dr.Paul

Non cadere nei luoghi comuni. Concordo con Luca: i Neurosis cattivoni del macho-core non lo sono e non lo sono mai stati. Ascoltati A Through Silver In Blood (1996) e poi ne riparliamo...

Dr.Paul alle 22:37 del 30 maggio 2007 ha scritto:

attento marco biasio

non intervengo mai se non sono sicuro di quello che sento. ribadisco le mie impressioni.

Luca Morello alle 1:40 del 31 maggio 2007 ha scritto:

assurdo

Dr. Paul, se i Neurosis sono cattivi i Cannibal Corpse come sono? bah...torno ad ascoltarmi quel piagnone di ian curtis...

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 16:49 del 31 maggio 2007 ha scritto:

Cannibal Corpse?

E gli Agoraphobic Nosebleed?

Dr.Paul alle 17:15 del 31 maggio 2007 ha scritto:

potete pure continuare a fare nomi (tra l'altro solo i nomi la dicono lunga sui personaggi), è assurdo si, è una questione di sensibilità, ognuno ha la sua, se dico che il risotto ai funghi è troppo salato, inutile stare a dire che le pennette alla puttanesca sono ancora piu salate, ma chi se ne importa, poi il mio era piu un discorso di età, ma non è importante...troppe chiacchiere per nulla!

Luca Morello alle 17:26 del 31 maggio 2007 ha scritto:

Ho capito Dr. Paul...infatti tu puoi reputare pure che sono troppo violenti e non ti piacciono, ma credimi non si può dire che fanno del macho-core! Non è una questione di sensibilità! I nomi li facciamo per fare del sarcasmo...i Neurosis sono assolutamente cerebrali nella loro veemenza e non solo come strutture musicali ma anche come contenuti. Citando ondarock "Von Till & C. hanno traghettato la propria musica verso lidi inesplorati passando attraverso un percorso che assume per certi versi i caratteri dell'indagine sonico-gnoseologica"

Dr.Paul alle 17:51 del 31 maggio 2007 ha scritto:

continuo a pensare sia una questione di sensibilità!

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 22:45 del 31 maggio 2007 ha scritto:

Wait

Per me non si tratta di sensibilità, quanto di assimilazione. Se dici che i Neurosis fanno macho-core non c'hai capito nulla. Questi sono un po' progressive, un po' hardcore, un po' industrial, il tutto fuso assieme, non puoi dire macho-core, generalizzi e banalizzi il discorso in una maniera scandalosa. Concordo al 100% con Luca: i Cannibal Corpse sono brutal death metal, gli Agoraphobic Nosebleed sono cybergrind, entrambi i gruppi non c'entrano nulla coi Neurosis, era solo per fare sarcasmo. Per dirti che i Neurosis NON sono un gruppo che fa musica violenta. Ripeto, se affermi ciò, non ci hai capito nulla: sia chiaro, non prendermi in malafede, ti sto facendo un ragionamento e non accusando di chissà quale crimine

Luca Morello alle 0:52 del primo giugno 2007 ha scritto:

Mannaggia a Senofonte!

Per me possono pure risultare violenti (in realtà la penso come Marco -il quale a questo punto saluto ehehehheheheh ahahhaha...- cioè che non lo sono, almeno non in senso stretto), ma non fanno assolutamente macho-core e non c'entra niente la questione della sensibilità...non confondiamo!

Dr.Paul alle 8:07 del primo giugno 2007 ha scritto:

marco biasio

dici che per te non si tratta di sensibilità, benissimo non ho altro da aggiungere malgrado non sia daccordo, ma non ti permettere di dire ad altri che non ci capiscono nulla, il sarcasmo fallo con tua sorella, potrei farne anche io con te...che di carne al fuoco ne hai offerta in quantità, se ti devi rivolgere a me con questo tono evitami, salta quello che scrivo, è una supplica! è una questione di sensibilità PUNTO

doopcircus alle 9:06 del primo giugno 2007 ha scritto:

Stop

Dai, ragazzi, smettiamola qui. Ritorniamo a parlare di musica con calma. Lasciamo a Paul la definizione di Macho Core: il commento era il tipico commento di chi non ama il genere e si capiva. E' come se a uno che dice che gli fa schifo la house gli vai a dire "no ma guarda che questa non è deep, è micro": il giudizio era tranciante, netto ed era riferito a un certo tipo di musica che evidentente Paul non ama. Diciamo che in questo caso sensibilità e gusto possono essere intese come sinonime. D'altra parte sono sicuro che Biasio non intendeva offendere nessuno, farei notare che era "non c'hai capito nulla". La particella "c" circoscrive il livello di mancata comprensione al disco.

Detto questo, smettiamo di fare le drama queens. Soluzione salomonica: Dr. Paul vince il confanetto completo dei Neurosis, Biasio un poster gigante degli Abba.

Fine della polemica e del flame

Luca Morello alle 13:54 del primo giugno 2007 ha scritto:

X sdrammatizzare....

Sto fondando una band checca-core. Per ora ci limitiamo a fare delle cover degli Scissor Sisters in versione violenta. Ci manca un chitarrista, chi si aggrega?

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 15:08 del primo giugno 2007 ha scritto:

Ehi, ma...

Luca, ma chi sei? Ti conosco??? Comunque se vuoi ci sono io, ma niente macho-core Per Dr.Paul: ma dai, guarda che io non intendevo offendere nessuno, tantomeno rivolgermi a te in modo arrogante. Penso che Doopcircus, a questo punto, abbia ragione.

Luca Morello alle 15:23 del primo giugno 2007 ha scritto:

A me il poster degli Abba!

No, ma che...ti ho salutato perché ormai si era creato questo botta e risposta continuo. Suoni la chitarra e sei disposto ad indossare una tuta attillata di pajette rosa con ampia scollatura frontale? Allora sei dei nostri...

Dr.Paul alle 15:37 del primo giugno 2007 ha scritto:

no il checca-core si sta svalutando, io punterei sul macho core, pizzetto da duro, sguardo da cattivo, tatuaggi strategici nei punti giusti sono obbligatori, atteggiamento da duro, magari anche uno che sappia sputare, sputare fa sempre scena, qualche "fuck" sparso qui e li...che fa figo...e via...sdramamtizzo anche io eh..lol!

Luca Morello alle 15:58 del primo giugno 2007 ha scritto:

Drama queens of the stupid age

Hai ragione Dr.Paul....ehmmmmmm...però non fare il misterioso, io voglio conoscere questo gruppo che dice sempre fuck e sputa! Dai dai che me lo scarico...

"...Breathe in, breathe deep

A lifetime is too long to sleep

Staring at lightning won't keep you warm

You hear the thunder, but can't get out of the storm..."

(Steve Von Till)

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 16:19 del primo giugno 2007 ha scritto:

Dr.Paul, ti sei dimenticato il piercing all'esofago, la voce rantolante e la bestemmia soffocata quando si sbaglia l'accordo

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 16:20 del primo giugno 2007 ha scritto:

A Luca: è contemplata una parrucca rosa shocking e il rossetto blu elettrico? Se sì bene, altrimenti vaffanculo

Luca Morello alle 16:25 del primo giugno 2007 ha scritto:

Ma insomma Biasio!

Ecco già iniziamo male con queste male parole, suvvia...torna ad ascoltare quegli stolti dei neurosis e le loro storie di assassini, prostitute e panze sventrate, vai và...

simone coacci, autore, alle 16:27 del primo giugno 2007 ha scritto:

Mannaggia a vvoi e a chi va messo n'gambo

Come diceva Ciccio Graziani.. Sempre per partecipare al convivio sdrammatizzatore: ragà basta a sclerare che qua la mail mi si riempie di messaggi!!! Accidenti a me,la prossima volta recensisco Marcella & Gianni Bella,il duo incestuoso della canzone italiana! Così v'imparate!

Scherzo,ovviamento,un saluto a tutti e un grazie per la lettura! A la prochaine

Luca Morello alle 16:42 del primo giugno 2007 ha scritto:

Coacci sì che è un vero macho degno di Sparta.

Auuuughh!

basta, ciao!

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 16:49 del primo giugno 2007 ha scritto:

Chiamami pure Marco, altrimenti mi fai sentire vecchio anagraficamente, cosa che non sono per niente... comunque le prostitute le sventro col piercing all'esofago, eh.

giannisergente alle 10:43 del 19 giugno 2007 ha scritto:

certa musica, a prescindere dai propri gusti e/o background, suggerisce di abbattere (se mai ce ne fossero) le pareti dei pregiudizi, per godere a pieno dei messaggi lanciati. Il metal (anche se è la definizione, o l'ambito meno adatto per inserirvi questo disco per intero) non è mai stato il mio genere, ma concordo con chi trova in questo lavoro degli elementi di straordinaria sensibilità... io più che violento lo trovo arcano, oscuro, ostico... desolato, un pò come i primissimi Sonic Youth, imbarbariti magari da un piglio più distruttivo... saluti

gerogerigegege alle 20:16 del 27 luglio 2007 ha scritto:

volevo dire anch'io la mia...

PAILLETTES! SI SCRIVE PAILLETTES!

Nucifeno (ha votato 8 questo disco) alle 23:14 del 24 dicembre 2007 ha scritto:

Ottimo.

Grande band i Neurosis, sicuramente hanno apportato parecchie innovazioni in ambito metal in un periodo di evidente declino. Personalmente mi piacciono ma non da impazzire, sono più legato allo sludge in stile Eyehategod o Crowbar. Il capolavoro dei Neurosis resta "Through Silver In Blood" del '96 ma anche questo è molto bello, in ripresa dopo un periodo dove hanno virato su territori più post-rock che non mi hanno mai convinto molto.

Lux (ha votato 5 questo disco) alle 13:02 del 11 aprile 2008 ha scritto:

Mi sa che i Neurosis hanno terminato la benzina. Peccato.

swansong alle 13:10 del primo luglio 2008 ha scritto:

Macho-core?

swansong alle 13:10 del primo luglio 2008 ha scritto:

RE: Macho-core?

ma che cazzo è sto macho-core? Di cosa state parlando?