Pain Of Salvation
Scarsick
Al primo ascolto sono rimasto sbalordito: se si va a guardare tra i miei scaffali, stracolmi di cd, tra i primi posti si trovano in bella mostra i precedenti cinque lavori dei Pain Of Salvation: e questo non sembra davvero un album creato dallo stesso gruppo.
Più distante di quanto "Be" potesse essere da "Remedy Lane", più distante di quanto "12:5" potesse essere da "One Hour By The Concrete Lake", questo "Scarsick” si spinge verso una nuova frontiera, apparentemente: melodie che si fondono con testi a sfondo sociale e un cantato al limite dello sbalorditivo. Daniel Gildenlow sfrutta in pieno tutte le possibili variazioni della sua voce: screama, sussurra, rappa. Un'interpretazione magistrale.
E' accompagnato da altri quattro geni dal punto di vista musicale che tessono questo Scarsick con una violenza e spensieratezza che spaventano. Scarsick è l'analisi confusa di un uomo moderno nei confronti di un mondo che cambia troppo in fretta, forse in peggio. E il suono segue la storia come fanno le melodie dei migliori thriller, passando dalle tinte pacate di Cribcaged, passando attraverso la scherzosa e ironica America, fino ad arrivare ai toni più oscuri di Kingdom Of Loss.
Sono cresciuti molto e continuano a sorprendere. Disorientandoti, al primo ascolto, ma tenendoti stretto tra quelle chitarre e quelle melodie cattive al punto giusto, fino a che non ti convinci che questo Scarsick è il loro nuovo ennesimo capolavoro.
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