Fawn Spots
From Safer Place
La buttano giù facile e veloce questi tre debuttanti provenienti da York: hardcore "pensoso" tipico degli anni '90, chitarre precise, pochi fronzoli e un suono potente e compatto. "From Safer Place" racconta il passaggio dalla spensieratezza adolescenziale ("il posto sicuro") all'affascinante incertezza della maturità, e lo fa usando un linguaggio che unisce l'emotività punk dei Rites of Spring (o degli Husker Du, se preferite) all' oscurità del post-punk (Joy Division, o fate voi i nomi).
Lassalto in puro stile Dischord inizia subito con New Sense e riesce a dominare il proprio caos nel minuto tiratissimo di Im not a man, I never will be. Questa è la matrice evidente e dichiarata di tutto il disco eppure, nonostante la compattezza del suono, Jonathan Meager (cantante), Oliver Grabowski (chitarrista) e Paddy Carley (batterista) sono particolarmente abili nel personalizzare una formula così solida con precisi cambi di tempo, aperture melodiche vicine agli ultimi Fugazi o ai And You Will Know Us By The Trail Of Dead (tutto nella splendida A Perfect Pleasure), chitarre new wave (in Black Water ad un certo punto sembrano una versione incazzata degli Interpol), sterzate pop (From Safer Place) e uno pezzo strumentale ottimamente costruito (In Front of the Chesnut Tree).
Un bel debutto che vuole porsi a metà tra passato e futuro, ridando lustro e speranze ad un genere intero. Con semplicità ma senza rinunciare alla creatività. Perché ormai anche il punk ha imparato a sfogarsi in molteplici modi.
Ventiquattro righe per ventiquattro minuti. E sufficienza raggiunta.
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