R Recensione

8/10

Exciter

Violence & Force

Mah, sarà pure un pezzo di storia, ma la copertina fa schifo, te lo devo proprio dire. Metti un po’ su, fammi sentire… ma dai non c’è armonia, che roba l’è ‘sta qua? 

Eppure ci sono stati tempi,nemmeno così remoti in cui gli Exciter erano nomi nobili del metal. Incrociavano i palchi di Anthrax, Mercyful Fate, Motörhead e non pochi altri nomi ancora noti ai giorni nostri. Rifiutarono – da molti ritenuta l’occasione mancata – una tournée con gli allora emergenti Slayer, iniziando (almeno cronologicamente) un inesorabile declino, che li trascinerà nei corridoi che precedono l’oblio.

Restano i dati e i meriti storici. In occasione del loro primo LP (Heavy Maniac – 1983) venne coniato il termine speed metal e c’erano molti pronti a scommettere su un loro glorioso futuro.

Nel 1984 se ne uscirono con questo disco di violenza (e velocità) quasi inedita. Da una canzone dei Judas Priest decisero di cambiare il loro nome originale, Hell Razor, e a quest’ultimi rimangono attaccati anche musicalmente, mescolando anche Raven, Motörhead e Tank.

Veloce, scuro e cattivo è un disco unico (anche se molto imitato negli anni a venire), capace di consegnare agli annali una sessione ritmica legata e allo stesso tempo distinta dal thrash metal. Non è un caso che lo speed sia nato quasi su loro misura (senza categorie le persone sembrano non saperci stare).

Non poco ruolo ha Dan Beehler, raro esempio riuscito di batteria e voce. Nonostante abbia da sostenere una struttura impegnativa, riesce a sorprendere per la ferocia della voce, capace di soddisfare anche i palati di ascoltatori non avvezzi a cibi così spinati. Non fa fatica a tenere il ritmo il susseguirsi di riff di John Ricci, unico componente rimasto anche nella reunion del 1997 (che termine strano visto che highlanderiamente ne è rimasto uno solo), adombrando l’onesto lavoro di basso di Allan Johnson.

Non sono molti i dischi viscerali e oscuri capaci di mantenere elevate e originali le prestazioni tecniche, eppure e ciò che porta avanti questo disco, un connubio degli elementi primari che gettano le fondamenta per quel metal meno dolce e commerciale che esiste tutt’oggi.

Un treno degli anni ’80; rozzo, diretto, privo di qualsiasi freno. Questo è metal, digerirlo non sarà una passeggiata.

[Per malefici di strana natura del disco esistono per lo meno due versioni. A Novembre 2008 è molto più facile trovare quella deturpata, priva di Evil Sinner e di qualsiasi fronzolo nel booklet.]

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 5 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
B-B-B 8/10

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

ProgHardHeavy (ha votato 8 questo disco) alle 22:56 del 9 settembre 2014 ha scritto:

Ottimo lavoro, non bello come "Heavy Metal Maniac", che a quei tempi è stato innovativo e io lo considero un piccolo ma grande capolavoro speed/thrash