V Video

R Recensione

8/10

Earth

2

Avant studios, August 1992

Seven Angels (15.36)

Dapprima l’improvvisa rottura del silenzio, gli accordi tumefatti, l’obesità dei suoni che gravano sulla percezione. Poi l’inquietudine travolta dalla potenza; la grandezza come meta ultima. Si ergono imponenti costruzioni sonore e la sensazione che si prova è lo stupore che accompagna la maestosità delle montagne e la volontà di dominarle.

Infine la pienezza degli accordi, l’irriverenza che accompagna la ripetitività e l’estrema lentezza dettata dalla sfrontatezza: rabbia e disinganno a dissolvere l’equilibrio.

Teeth Of Lions Rule The Divine (27.07)

Regna poi la dissoluzione, perché chi troppo osa nello spingersi oltre pagherà con il disfacimento delle proprie convinzioni e della propria integrità. Siamo troppo deboli ma altrettanto cocciuti.

Assistiamo così allo sgretolamento della melodia: gli accordi scomposti, l’inconsistenza armonica, la rabbia che cede il campo allo sconforto. È stato avviato un processo irreversibile: il tessuto musicale è sostenuto da riff estenuanti, accordi trascinati dall’apatia alla deflagrazione dei sensi; ciò che era impudente lentezza, ora porta afasia e immobilità. La decostruzione avviene attraverso la confutazione dell’assoluto; ci addentriamo fra le rovine mentre il tutto sprofonda nell’unisono.

Like Gold And Faceted (30.23)

Cosa resta dopo un cataclisma di tali proporzioni? Campagna rasa. Il feedback che ha accompagnato l’intero percorso musicale e ne ha costituito le fondamenta, ora ricopre il tutto.

Niente si è salvato. I colpi sporadici di alcune percussioni (fino ad ora estranee all’opera) rappresentano forse l’unico appiglio a cui aggrapparsi per non sprofondare nell’unisono dominante e nel totale annichilimento.

V Voti

Voto degli utenti: 7,9/10 in media su 11 voti.
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Lux 5/10
Noth 10/10

C Commenti

Ci sono 7 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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DonJunio alle 23:24 del 10 aprile 2007 ha scritto:

dylan carlson

sentito solo una volta, onestamente l'ho trovato inascoltabile...carlson tra l'altro procurò a cobain il fucile fatale: non mi meraviglio del fatto che è per questo motivo che è entrato nella storia del rock.

dervish, autore, alle 16:15 del 11 aprile 2007 ha scritto:

carlson

condivido l'idea che sia un disco piuttosto ostico e non di facile comprensione,incomprensibile a chi ancora ha il coraggio di includere questa band sotto la bandiera del grunge..ma l'idea che un'artista come carlson che è stato il primo a piantare le radici di quel movimento musicale a cui sunn0)) e soci debbono tutto (per loro stessa ammissione), venga considerato fortunato affluente dell'esistenza di cobain mi sembra una vera e propria bassezza..credo che sarebbe utile smettere di parlare per luoghi comuni e pronunciare sentezze spicce, imparando finalmente a farci un opinione (che può anche essere negativa)negandola a quel tessuto di corrispondenze, generi, scuole e quindi rimandi continui.

ThirdEye (ha votato 9 questo disco) alle 1:44 del 8 agosto 2008 ha scritto:

Lo adoro

Lux (ha votato 5 questo disco) alle 16:55 del 20 agosto 2008 ha scritto:

Quoto Donjuno, disco seminale per certo tipo di rock, ma proprio per questo inascoltabile. Le idee vanno anche incanalate in qulacosa di comunicativo, ecchediamine! In più è anche un lavoro iper prolisso.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 21:48 del 22 agosto 2008 ha scritto:

RE:

Dipende dai punti di vista. Che sia difficile non lo nego, ma questa è musica da ascoltare ad occhi chiusi, seduti in penombra, con due cuffie come si deve, di sera. Davanti ad un computer è sprecata ed innervosisce. E' un suono cosmico e come tale va dosato.

ThirdEye (ha votato 9 questo disco) alle 0:49 del 18 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE:

Piu che in cuffia, da ascoltare con i bassi a manetta...Trema tutta casa..

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 17:47 del 3 giugno 2009 ha scritto:

Opera seminale per la maturazione stilistica del filone drone-doom metal. Perpetue, durature e indissolubili distorsioni rinnegate in una dimensione parallela senza connotati. Rifrazioni sonore che si susseguono continuamente. Un ascolto alquanto ostico e ''impegantivo'', bisogna ammetterlo, ma un'opera molto ''rilevante''. [voto: 8.5]