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R Recensione

6,5/10

Zatarra

Piena Consapevolezza

Fino a qualche anno fa distribuire musica gratuitamente poteva sembrare una follia. Oggi sono sempre di più gli artisti che sfruttano le possibilità offerte dalla rete per farsi ascoltare, e regalare la propria musica. In ogni caso, produrre dei brani ha comunque un costo, e se non si vuole essere completamente auto prodotti, a qualcuno ci si deve rivolgere. Nel caso di Zatarra, ci ha pensato un noto marchio di abbigliamento streetwear, BlasterFirm, che ha creato una apposita etichetta discografica con cui esce questo lavoro, in free download e in edizione limitata in cd.

Operazione commerciale insolita, ma se anche le più grandi major versano in difficoltà economiche, e il mercato è in contrazione, bisognerà pur inventarsi qualcosa per continuare a produrre musica. Che sia solo un'operazione commerciale o di filantropia, ciò che a noi interessa alla fine è la qualità del prodotto discografico, e questo cd del rapper toscano (ma marsigliese di adozione) si può considerare a ragione un ottimo lavoro.

Marco Ottavi, in arte Zatarra (nome importante di origine letteraria: è il soprannome del protagonista marsigliese de Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas) è infatti un rapper geniale ed eclettico, capace di rappare tanto in italiano quanto in francese (si definisce mezzo marsigliese che scrive a Pastis e mezzo toscano), cosa che gli ha già procurato numerosi consensi oltralpe.

Il lavoro si apre e chiude con un omaggio alla vecchia scuola del rap, quella americana che venne definita daisy age (Arrested Development e De la Soul su tutti): Couillons pt. 1 con il suo beat jazzato (opera di Dj Fede), è un breve intro che riporta proprio a quei tempi, e la sua ripresa finale Couillons pt. 2, cantata in inglese e francese, con un gran featuring di Tizzy Al, gode di una splendida base.

In Varietà sembra invece essere omaggiato il primo rap italiano stile O.T.R., con in più un ottimo testo, ironico e salace, sulla situazione sociale, politica, economica e culturale italiana. Ottimo.

Ancora una base easy per parole crude (in italiano e francese) in Proud of no prejudice (con lo scratch di DJ Djel della Fonky Family).

Molto riusciti anche i brani con basi più vicine al rap di oggi, come in Capopopolo (con un gran bel featuring di Amir) un testo impegnato e cattivo, o Pese a todo, con la sua base cupa e scura, rappato in italiano e cantato in francese e spagnolo, con un altro ottimo feat. (di  Lashe), uno dei brani più riusciti del disco, che lo avvicina alle cose migliori del rap europeo.

La vena ironica di Zatarra la ritroviamo sapientemente infilata tra le righe dei testi del disco, come in Il baratto (ridacci Tupac e prenditi Andreotti nell'aldila) brano dalla base funky jazzy cantato in italiano e francese, o esplicitata fin nei titoli, come in Meno male che c'è il pranzo di Natale, su una splendida base dall'andamento ragga, o Un'altra tassa dove troviamo invece una base più elettro.

Ottima anche la bonus track, Slow Down, su una base slow d'atmosfera, rappato in italiano, con il ritornello in inglese e un breve parlato in francese: un esempio di rap europeo.

Old school e new school, testi consapevoli ma anche ironici e leggeri,  campionamenti originali (quella che sentiamo in Beato te sembra proprio la vecchia Domenica Sportiva) influenze culturali varie e ben assortite, grazie anche ai featuring multi lingua che danno un tocco internazionale e meno provinciale della media del rap italiano (in Surreale troviamo ad esempio Napo e Adikson), uso di lingue diverse (italiano, inglese, francese e spagnolo): questo disco potrebbe essere un buon biglietto da visita per il rap italiano all'estero.

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