V Video

R Recensione

6,5/10

How to Dress Well

What Is This Heart?

Registro e falsetto dall’emotività debordante e linee R’n’B espresse, con misura, tra zone oscure; pop dalla struttura sempre aperta, aperture eteree. Questa la miscela dell’ultimo lavoro in studio di How to Dress Well: ovvero, più o meno la stessa di sempre. 

Di nuovo c’è che la produzione si fa, in "What is This Heart?", ben più hi-fi (lo scarto è soprattutto con la bassa fedeltà dell'R'n'B ambient e arcaico degli inizi: "Love Remains"), la scrittura meno imbrigliata in certi sperimentalismi; sicché, la compattezza e il piglio pop aumentano, mantenendo al contempo la classica variazione arty (meno avanguardistica) entro i pezzi. 

Come il nuovo R’n’B underground (a random: Blood Orange, Autre ne Veut, Kindness, Active Child, Chad Valley), Tom Krell tende sì all’estetizzazione intellettuale del proprio sound, ma contemporaneamente anche al raggiungimento, tra mille rivoli espressivi, di un climax affettivo il più onesto possibile. Andarsene in giro per i matrimoni degli amici, alla ricerca di questo stato (<<my friend Jamie got married and other friends as well. It was really inspiring>>), ha a suo modo aiutato.

I colpi, in “What Is This Heart?” , ci sono e si fanno sentire: “What You Wanted” (“Bon Iver, Bon Iver”: apice), i passaggi di dark tribale (Forest Swords) in “Face Again”, i larghi spazi ambient-R’n’B di “Words I Don’t Remember” (il finale è epicità di minimal synth pop dal flavour 'ultimo' Kanye West: splendido), il mainstream sfacciato e sporcato di beat frenetici & digitalismi pseudo-esotici (“Very Best Friend”: Justin Timberlake? Sì) e l'intimismo in chiave folk dell'opener "2 Years On (Shame Dream)".

La voce di Tom Krell (le ispirazioni: Craig David, Tracy Chapman, Janet JacksonEverything But The Girl) ammalia, curva senza posa gli stati emotivi dell’ascoltatore, muovendosi su ariose strutture all’osso (“See You Fall”; le linee d'archi in "Pour Cyrill"), a volte adagiandosi su soffici traiettorie art pop e funkeggianti (“Repeat Pleasure”). E questo è un merito importante. D'altra parte, a volte Krell pecca di qualche sofisticatezza fine a se stessa, altre in semplicismi pop stucchevoli (“Precious Love”) o in sezioni massimaliste un po’ così (“A Power”, per dire)

Disco gradevole “What Is This Heart?”, così come lo erano a loro tempo “Total Loss” e "Love Remains". E come valeva per i precedenti dischi, anche qui: da non elevare a capolavoro – ogni riferimento è puramente casuale.

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Voto degli utenti: 6,8/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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Cas (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:07 del 7 settembre 2014 ha scritto:

"a volte Krell pecca di qualche sofisticatezza fine a se stessa, altre in semplicismi pop stucchevoli o in sezioni massimaliste un po’ così". Preciso preciso

Ci sono alcuni spunti interessanti (il piglio pop-funk alla Blood Orange di Repeat Pleasure, o le movenze "alt" nell'R&B elettronico di Words I Dont Remember), ma nel complesso l'album scorre senza particolari picchi. Bella recensione, che coglie ottimamente il mood del disco.

Jacopo Santoro (ha votato 7 questo disco) alle 15:31 del 22 settembre 2014 ha scritto:

Uno dei pezzi più caldi e vibranti dell'anno, in questo video si incontra con uno dei film più vibranti di sempre (o almeno così è per me). TOP.

salvatore alle 20:56 del 22 settembre 2014 ha scritto:

OT: Fino al 2004, Wong Kar-wai è tutta una vibrazione per me

Jacopo Santoro (ha votato 7 questo disco) alle 22:16 del 22 settembre 2014 ha scritto:

Tanta roba, sì.

Sor90 alle 15:45 del 22 settembre 2014 ha scritto:

E' un bel pezzo preso singolarmente. Il problema di quest'album, per me, è che tutto insieme faccio fatica a reggerlo. Così anche le canzoni migliori vengono affossate dal torpore generalizzato. Potrebbe capitarmi di vederlo live, ma solo perchè suona con Chet Faker a Torino, chissà dal vivo com'è...

Jacopo Santoro (ha votato 7 questo disco) alle 15:52 del 22 settembre 2014 ha scritto:

Concordo, Vito. Questo pezzo è una vera impennata, il resto si colloca tra il torpore e altri sporadici momenti di risveglio. Difatti con i tanti ascolti è sceso nelle mie gerarchie.

Sarebbe interessante sentirlo dal vivo. Ho una mezza idea di Parigi il 30 ottobre verso Halloween, al Pitchfork Festival (ovviamente attratto anche da altri nomi).