Fritz da Cat
Fritz
Fritz da Cat può definirsi a buon diritto uno dei nomi di punta del rap italiano. Produttore e beatmaker presente sulla scena dalla seconda metà degli anni novanta, in cinque anni (dal 1997 al 2001) ha pubblicato due dischi a suo nome e prodotto alcuni dei lavori più interessanti dellepoca, collaborando con artisti quali La Pina, Piotta, e Fabri Fibra, con il quale fonda la crew Basley Click per un unico disco, The Album, nel 2001. Poi dieci anni di silenzio. Oggi, dopo alcune produzioni eccellenti (Fedez, Gué Pequeno, Ensi, Clementino) Fritz da Cat torna con un album a suo nome, un disco importante, che lo riporta ai vertici della scena rap tricolore.
Venti tracce e trenta ospiti ad impreziosirle, per comporre un quadro coerente ed esaustivo di quello che è stato il rap italiano negli ultimi venti anni, con preziose conferme, importanti promesse per il futuro e grandi ritorni. Iniziamo da questi ultimi: Tormento e Turi. Erano presenti già nel precedente lavoro di Fritz da Cat, Novecinquanta (1999), e tornano oggi, con la seconda parte dei rispettivi brani dellepoca, come a voler riprendere il discorso. Se non fumassi pt.2 vede al microfono un ritrovato, splendido Tormento in compagnia di Primo, in una vera e propria lezione di stile e di coerenza, e Turi, sempre diretto e pungente, colpisce nel segno con la sua Schiaffetto correttivo pt. 2. Un graditissimo ritorno è anche quello di Bei momenti, che vede la riappacificazione col vecchio amico Fabri Fibra, che ricorda i tempi degli inizi, con tanto di omaggio citazione de Lincognita di Neffa (riascoltate quel brano. Ancora oggi, a distanza di quindici anni, Neffa resta attualissimo, un gigante del rap italiano, unico ed irraggiungibile). Con Come ai tempi delle Posse facciamo un altro salto allindietro, con uno dei padri della scena, Bassi Maestro (in connessione dal giorno uno), e la sua anima più street: senza compromessi, e con la rivendicazione della propria indipendenza vissuta con orgoglio.
Tra i nomi di punta del rap odierno spiccano le voci del solito grandissimo Clementino in Gioventù Bruciata, come sempre maestro di originalità in italiano quanto in napoletano, e Mondo Marcio che fa sua la base preparata da Fritz per In questo gioco, in cui sparge a piene mani citazioni sul rap italiano. Ottimo anche Guè Pequeno che in Never, con laiuto di Nitro e MadMan e di una base originalissima, conferma di essere ultimamente sempre più bravo nei featuring che nelle sue cose soliste. Non poteva mancare poi Ensi, una delle lingue più sciolte del rap italiano, qui in Pinuchosky, fantasia e originalità sul microfono.
Lodevole il coraggio di Fritz da Cat nel mischiare le carte, passando da basi che si rifanno agli anni novanta ad altre più attuali, dal funky al soul, e unendo rappers a musicisti di estrazione rock, come accade in Futuretro, dove Ghemon e Mecna sfruttano al meglio una base che occhieggia al soul, su cui ricama il violino di Rodrigo dErasmo degli Afterhours. Riuscito anche lesperimento di With or without you: qui le liriche perfette di Noyz Narcos si dispiegano su una base slow funky notturna, supportate dalla musica dei geniali Calibro 35.
Da citare anche un paio di giovanissimi che stanno prepotentemente salendo alla ribalta: Lowlow in Notti bianche, uno dei migliori esponenti della nuova generazione, e Rocco Hunt, bravissimo per tecnica e fantasia, qui presente in due brani: La mia ispirazione, insieme al sempre più bravo Salmo, e Come Adamo ed Eva, insieme allaltrettanto giovane Parix, che ritroviamo in Chi cambia chi, un brano rappato e cantato, con rime originali e profonde, su una base dallandatura slow.
Un disco vario e mai ripetitivo, in cui Fritz dà sfogo alla fantasia, passando dal new soul di Insomnia con la voce del giovane Gemitaiz, allold school, con tanto di scratch, de (I commenti su) Youtube con Dargen dAmico, un brano sullhip hop italiano e la sua storia, dal funky di Sbatty boys con la voce di un ironico e corrosivo Jack the Smoker, che si prende gioco di politici italiani e di lauree prese a Tirana, al funky soul di Pronti al cambiamento, prodotto a quattro mani con Big Joe, per la voce di Johnny Marsiglia e un testo da mandare a memoria. Uno dei dischi più importanti per il rap italiano in questo 2013.
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