Madonna
Ray Of Light
Ebbene, raggiunti i quarantanni e la maternità, dopo una carriera sempre al centro dei riflettori e colorata da scorribande di ogni genere e tipo, Madonna regala al mondo il suo disco più maturo e completo: Ray Of Light.
La strada era già stata spianata: nel 1994 infatti Madonna sceglie Nellee Hooper come produttore del disco Bedtime Stories e sollecita lesordiente Bjork di stenderle un pezzo, sintomo del forte interesse della star verso le fiorenti sonorità elettroniche europee.La collaborazione con i Massive Attack infine (per il brano I Want You nel 1995) convince definitivamente la regina del pop a mantenere terreno sul campo fino a scegliere linglese William Orbit come produttore del nuovo disco.
Già collaudato nel 90 con il delizioso remix Justify My Love 12, Orbit porta la condizione schiettamente pop di Madonna ad una dimensione avanguardistica del tutto nuova. Da un lato infatti leleganza compositiva di Orbit regala al disco uno stile unico, dallaltro laccessibilità al grande pubblico tipica di una popstar non viene minimamente intaccata.
Madonna con Ray Of Light porta infatti in testa alle classifiche e nelle case della gente di tutto il mondo un disco pienamente ambient, dimostrando che il genere, se arrangiato nella giusta maniera, può anche essere di largo consumo.
La nuova condizione di madre dona infine linput cardine allintero album, ispirando lo stato di introspezione e misticismo sviscerati a dovere in Ray Of Light. Drowned World/Substitute For Love apre il disco: prende forma fra distorti rumori di xilofono e pianola, voci lontane e echi, deformati da una leggera brezza marina che spinge avanti il brano fino ad esplodere in una frastagliata pioggia di effetti sonori.
Fin dallinizio le qualità dellalbum vengono messe pienamente in luce. Swim graffia con un tagliente riff di chitarra elettrica mentre Ray Of Light si impone come la traccia delle più profonde radici pop: frenetica e convulsa il pezzo si infiamma come le più febbrili perle della dance. Cede il passo ad influenze etniche Shanti/Ashanti, mentre The Power Of Good-Bye si pone in bilico tra una densa marcia sinfonica e una ballata pop. Ma lalbum pende anche pieghe cupe e tese con Skin, fredde a algide con Frozen, subisce accelerazioni e decelerazioni, si volge sinuosamente su se stesso fino a chiudersi completamente nella languida Mer Girl, rassicurante conclusione in veste di fiaba.
La voce di Madonna scorre ferma e decisa su tutto lalbum: funge da rassicurante guida tanto fra i frastagliati eccessi trance di Sky Fist Heaven e Skin quanto sulle quasi impalpabili tracce Drowned world/Substitute for love e Mer Girl.
Emerge quindi come una voce materna che ci accompagna fra le improvvise insidie del mondo tenendoci la mano. Ray Of Light è in effetti forse il più bel regalo che mai un artista abbia fatto alla propria figlia. In una parola: ispirato.
Tweet