R Recensione

6/10

Of Montreal

Skeletal Lamping

Il nono lavoro in studio degli Of Montreal, la creatura di Kevin Barnes, può essere definito in molti modi, fuorché scheletrico. Lo stile compositivo che da sempre lo contraddistingue è rimasto invariato e anche qui si mischiano con naturalezza dosi massicce di funk, dance, pop e quant’altro per il risultato di un’ora di musica che cattura dal primo all’ultimo secondo. Si parte con Nonpareil of favor, che per il primo minuto e mezzo sembra un brano uscito dal cassetto degli MGMT e, proprio mentre si inizia a prenderci gusto, si interrompe bruscamente per inseguire atmosfere psichedeliche stile Beatles dei tempi del White Album.

Questo proprio per mettere subito in chiaro che quasi tutto il disco è composto in questa maniera: ogni canzone è un susseguirsi di spunti e intuizioni che durano il tempo che trovano, e che spesso danno l’impressione di una buona idea lasciata a metà.

Non a caso i pezzi migliori sono quelli che rispettano la tradizionale forma-canzone, come Four our elegant caste, due minuti e mezzo di divertentissimo funky su ritmi dance, che se lo avessero scritto gli Scissor Sisters sarebbero rimasti in classifica per mesi.

Stesso discorso per Gallery Piece e Triphallus, to punctuate!, che hanno la forza di farti muovere e lanciarti direttamente nel party nella testa di Barnes.

Le cose invece vanno diversamente quando i brani vogliono essere più ambiziosi, ed è il caso di Plastis Wafer, sette minuti che contengono spunti per un disco intero, e che sembrano interminabili se paragonati a quanto velocemente passavano i dodici di The Past is a grotesque animal, la cavalcata psichedelica che si trova nel precedente lavoro degli Of Montreal.

Impensabile poi scimmiottare John Lennon nello scrivere una ballata: si parla di Touched Something’s Hollow, solo voce e piano per quello che non può essereconsiderato  più di un tributo.

Forse a causa delle grandi aspettative con cui era atteso questo disco, sequel dell’ acclamato Hissing fauna, are you the destroyer?, gli Of Montreal hanno deciso di avventurarsi in terreni che non conoscono troppo bene, e riempito i brani più lunghi e articolati con idee che sono state approfondite e sfruttate solo in parte, e che avrebbero potuto vivere e brillare di luce propria se fossero state tramutate da semplici frammenti in canzoni.

Intendiamoci, il disco non è affatto male: è divertente, sa coinvolgere e far muovere, ma la mancata selezione delle idee su cui basare questo lavoro, forse per un tipico esempio di sovrabbondanza, ha portato a questo risultato, che fa assaggiare ad alcuni brani l'amaro retrogusto dell'incompiuto. Se entrasse in un negozio di caramelle, probabilmente Barnes le comprerebbe tutte.

 

V Voti

Voto degli utenti: 5,5/10 in media su 2 voti.
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REBBY 5/10

C Commenti

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REBBY (ha votato 5 questo disco) alle 16:05 del 5 novembre 2008 ha scritto:

Come in Hissing fauna sono sorprendenti in quanto

il clima musicale muta repentinamente da una

canzone all'altra. Aumenta però il numero di canzoni a mio giudizio brutte (in particolare

quelle che richiamano, direi spudoratamente,

la disco music in voga quand'ero ragazzo; in

questo senso gli Of Montreal sono stati anticipatori di Hercules and love affair; M 83 e

Cut copy). Per me una vera delusione. Avrei preferito decidessero cosa fare da grandi e si

dirigessero con decisione verso le sonorità proposte con The past is a grotesque animal, che

come tutti dicono giustamente, è un brano talmente bello che dura un attimo anche se è lungo circa 10 minuti. In questo album non c'è nessun pezzo che anche lontanamente si avvicina

a quello che potrebbe essere il definitivo picco

raggiunto dalla band. Peccato.

Un benvenuto è d'obbligo al nuovo re censore.

FulvioDandrea, autore, alle 11:34 del 6 novembre 2008 ha scritto:

Grazie per il benvenuto! Un pò deludente anche per me, che sono un loro fan di vecchia data...

fabfabfab (ha votato 6 questo disco) alle 14:27 del 6 novembre 2008 ha scritto:

Concordo con il recensore a cui vanno i miei complimenti ed il mio benvenuto.

Dr.Paul alle 14:47 del 6 novembre 2008 ha scritto:

....

...anche se i beatles di white album non erano psichedelici, benvenuto!