Oasis
What's The Story Morning Glory?
Nella carriera di molti gruppi il disco perfetto è pura utopia; per gli Oasis il caso è differente, e basta ascoltare questo secondo riuscitissimo ed osannatissimo album per rendersene conto.
Prendete 5 ragazzi di Manchester, disoccupati, proletari, incazzati e squattrinati; date una chitarra ad uno di loro, che genio sicuramente lo è ma non di tecnica, ed ecco cosa può nascere: il manifesto del rock made in uk, perfetta sintesi di melodie immediate tanto quanto accattivanti. Gli Oasis sono questo e non l'hanno mai nascosto, le loro pretese sono sempre state coerenti alla consapevolezza di avere tra le mani il disco più venduto in Inghilterra.
Ce n'è per tutti i gusti: pezzi rock come l'azzeccatissima Hello, la roboante Morning Glory (cenni alla droga immancabili per quest'ultima), e Roll With It (qui è lecito pogare -si proprio con gli Oasis-), ballate molto raffinate come Cast No Shadow (dedicata al genio di Richard Ashcroft), e la famosissima Wonderwall, rifiugio melodico per ragazzine innamorate e storie d'amore struggenti.
I lampi di genio si segnalano in altri due pezzi però: Don't Look Back In Anger, cantata dal genio spavaldo di Noel Gallagher, il quale sembra quasi ricordarci che sarà anche un album perfetto ma "non mettere la tua vita nella mani di una rock band perchè loro la butteranno via", e la struggente chiusura con la ballata per ecellenza, Champagne Supernova, dove alla voce un Liam "lennoniano" ci porta sempre più in alto, ci seduce, lasciandoci la sensazione di aver toccato per un attimo il paradiso.
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